Il SNC elude il ’problema dei gradi di libert`a’ generando comandi motori che attivano una combinazione lineare di sinergie muscolari, ognuna delle quali attiva un’insieme di muscoli, secondo pesi diversi, come un’unit`a singola. La variet`a del repertorio motorio viene quindi prodotta dalla modulazione, a livello corticale e dei circuiti riflessi, di segnali che selezionano, attivano e combinano in maniera flessibile poche strutture neurali fisse a livello spinale e del tronco encefalico. Soggetti colpiti da ictus, presentano un’uscita biomeccanica anormale, dovuta a segnali corticali discendenti d’attivazione corrotti e che risultano incapaci di attivare in maniera indipendente le rispettive sinergie muscolari. L’approccio riabilitativo dunque, pi`u che su modelli della cinematica, i quali forniscono una mera descrizione della regolarit`a del movimento, dovrebbe basarsi su delle terapie paziente-specifiche mirate a quelle sinergie che presentano profili d’attivazione corrotti ed utilizzare modelli neuromuscoloscheletrici parametrizzati sul paziente per determinare l’uscita biomeccanica su cui riabilitarlo in base ad adeguati profili d’attivazione
Ruolo delle sinergie muscolari nel controllo motorio
Stecca, Filippo
2012/2013
Abstract
Il SNC elude il ’problema dei gradi di libert`a’ generando comandi motori che attivano una combinazione lineare di sinergie muscolari, ognuna delle quali attiva un’insieme di muscoli, secondo pesi diversi, come un’unit`a singola. La variet`a del repertorio motorio viene quindi prodotta dalla modulazione, a livello corticale e dei circuiti riflessi, di segnali che selezionano, attivano e combinano in maniera flessibile poche strutture neurali fisse a livello spinale e del tronco encefalico. Soggetti colpiti da ictus, presentano un’uscita biomeccanica anormale, dovuta a segnali corticali discendenti d’attivazione corrotti e che risultano incapaci di attivare in maniera indipendente le rispettive sinergie muscolari. L’approccio riabilitativo dunque, pi`u che su modelli della cinematica, i quali forniscono una mera descrizione della regolarit`a del movimento, dovrebbe basarsi su delle terapie paziente-specifiche mirate a quelle sinergie che presentano profili d’attivazione corrotti ed utilizzare modelli neuromuscoloscheletrici parametrizzati sul paziente per determinare l’uscita biomeccanica su cui riabilitarlo in base ad adeguati profili d’attivazioneFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/14960