Nella quotidiana attività di optometristi spesso ci si limita all’aspetto pratico, dimenticandosi forse a volte che, al di là di una prescrizione di occhiali o lenti a contatto o di un deficit di apprendimento o attentivo, vi sia la visione. La visione è una continua sequenza di “guardo, vedo, osservo, capisco, ragiono, ricordo, memorizzo, muovo”, un summit di vista, attenzione, movimento e pensiero. Non sono gli occhi gli organi della visione, ma il cervello. In questo studio, ci si appresta, dunque, a mostrare come la visione sia più complicata e affascinante di quanto sembri, considerando le sue innumerevoli sfaccettature e il suo valore e peso a livello evolutivo. In particolare, l’analisi si concentrerà sulla lateralizzazione visiva, un punto di vista insolito, in quanto, non si osserverà la visione da un punto di vista prettamente pratico, ma si considererà la visione in relazione all’elaborazione cerebrale. Generalmente, si potrebbe pensare che la lateralizzazione non coinvolga per nulla l’uomo e che, al massimo, si possa riscontrare in quegli animali dotati di occhi posti lateralmente. La realtà è molto diversa e ne sono conferma numerosi studi svolti negli ultimi anni. Partendo da un’introduzione anatomica umana e animale, dell’origine del sistema visivo, ci si addentrerà nello studio della lateralizzazione dapprima in generale e poi focalizzata ampiamente su quella visiva, passando a rassegna vari vertebrati a livello individuale, sociale, in relazione all’ambiente, con occhi laterali e frontali, fino ad arrivare all’uomo, concludendo poi con una disamina dei vantaggi e degli svantaggi della lateralizzazione e dei fattori che la influenzano.

La lateralizzazione visiva nell'uomo e negli altri vertebrati

Chehaimi, Sarah
2015/2016

Abstract

Nella quotidiana attività di optometristi spesso ci si limita all’aspetto pratico, dimenticandosi forse a volte che, al di là di una prescrizione di occhiali o lenti a contatto o di un deficit di apprendimento o attentivo, vi sia la visione. La visione è una continua sequenza di “guardo, vedo, osservo, capisco, ragiono, ricordo, memorizzo, muovo”, un summit di vista, attenzione, movimento e pensiero. Non sono gli occhi gli organi della visione, ma il cervello. In questo studio, ci si appresta, dunque, a mostrare come la visione sia più complicata e affascinante di quanto sembri, considerando le sue innumerevoli sfaccettature e il suo valore e peso a livello evolutivo. In particolare, l’analisi si concentrerà sulla lateralizzazione visiva, un punto di vista insolito, in quanto, non si osserverà la visione da un punto di vista prettamente pratico, ma si considererà la visione in relazione all’elaborazione cerebrale. Generalmente, si potrebbe pensare che la lateralizzazione non coinvolga per nulla l’uomo e che, al massimo, si possa riscontrare in quegli animali dotati di occhi posti lateralmente. La realtà è molto diversa e ne sono conferma numerosi studi svolti negli ultimi anni. Partendo da un’introduzione anatomica umana e animale, dell’origine del sistema visivo, ci si addentrerà nello studio della lateralizzazione dapprima in generale e poi focalizzata ampiamente su quella visiva, passando a rassegna vari vertebrati a livello individuale, sociale, in relazione all’ambiente, con occhi laterali e frontali, fino ad arrivare all’uomo, concludendo poi con una disamina dei vantaggi e degli svantaggi della lateralizzazione e dei fattori che la influenzano.
2015-09
114
lateralizzazione visiva
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/20250