Introduzione: il gioco patologico e la dipendenza da gioco d‟azzardo sono in aumento, sia tra gli adulti che tra gli adolescenti; in questi ultimi il gioco problematico è molto più frequente rispetto agli adulti ed i giovani, inoltre, sono più inclini a sviluppare altre dipendenze collegate al gioco. In ogni caso, il gioco giovanile rimane tutt‟ora un tema poco studiato. L‟infermiere, come professionista della salute, ha il compito di tutelare la salute come bene fondamentale dell‟individuo attraverso attività di prevenzione, cura e riabilitazione. La prevenzione rappresenta il metodo principale per ridurre i rischi e i danni che si legano al gioco d‟azzardo; è compito dell‟infermiere impegnarsi ed attivarsi anche in questo settore, approfondendo i diversi aspetti che stanno alla base di questa patologia e creando in collaborazione con altre figure professionali interventi preventivi mirati. Materiali e metodi: abbiamo effettuato uno studio osservazionale su un campione di 223 studenti, di età compresa tra i 15 e i 19 anni attraverso l‟utilizzo di un questionario anonimo per capire se praticano questo tipo di attività e le loro considerazioni sul tema della dipendenza. Risultati: il 59,2% degli intervistati ha ammesso di aver giocato d‟azzardo almeno una volta nella vita; di questi, circa la metà ha giocato anche nell‟ultimo mese. Solo il 68,4% ha la consapevolezza del rischio di dipendenza, complice il fatto che solo il 5,5% ha partecipato ad incontri formativi specifici. Inoltre, il 77,9% degli intervistati afferma di voler ricevere informazioni precise sui rischi connessi al gioco d‟azzardo. Conclusioni: l‟infermiere, utilizzando una guida opportunamente creata, potrebbe colmare la carenza di informazioni presente sull‟argomento, contribuendo a formare le cosiddette “Life Skills”, strumento privilegiato per la promozione della salute nell‟ambiente scolastico.

La prevenzione primaria della dipendenza da gioco d'azzardo patologico negli adolescenti: uno studio osservazionale

Tonietto, Gaia
2015/2016

Abstract

Introduzione: il gioco patologico e la dipendenza da gioco d‟azzardo sono in aumento, sia tra gli adulti che tra gli adolescenti; in questi ultimi il gioco problematico è molto più frequente rispetto agli adulti ed i giovani, inoltre, sono più inclini a sviluppare altre dipendenze collegate al gioco. In ogni caso, il gioco giovanile rimane tutt‟ora un tema poco studiato. L‟infermiere, come professionista della salute, ha il compito di tutelare la salute come bene fondamentale dell‟individuo attraverso attività di prevenzione, cura e riabilitazione. La prevenzione rappresenta il metodo principale per ridurre i rischi e i danni che si legano al gioco d‟azzardo; è compito dell‟infermiere impegnarsi ed attivarsi anche in questo settore, approfondendo i diversi aspetti che stanno alla base di questa patologia e creando in collaborazione con altre figure professionali interventi preventivi mirati. Materiali e metodi: abbiamo effettuato uno studio osservazionale su un campione di 223 studenti, di età compresa tra i 15 e i 19 anni attraverso l‟utilizzo di un questionario anonimo per capire se praticano questo tipo di attività e le loro considerazioni sul tema della dipendenza. Risultati: il 59,2% degli intervistati ha ammesso di aver giocato d‟azzardo almeno una volta nella vita; di questi, circa la metà ha giocato anche nell‟ultimo mese. Solo il 68,4% ha la consapevolezza del rischio di dipendenza, complice il fatto che solo il 5,5% ha partecipato ad incontri formativi specifici. Inoltre, il 77,9% degli intervistati afferma di voler ricevere informazioni precise sui rischi connessi al gioco d‟azzardo. Conclusioni: l‟infermiere, utilizzando una guida opportunamente creata, potrebbe colmare la carenza di informazioni presente sull‟argomento, contribuendo a formare le cosiddette “Life Skills”, strumento privilegiato per la promozione della salute nell‟ambiente scolastico.
2015-11-04
gioco d‟azzardo, dipendenza, adolescenti, prevenzione, infermiere
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/20389