La realizzazione dell’elaborato di tesi arriva a fine del mio percorso di studi, percorso che mi ha fornito le conoscenze necessarie per prestare assistenza preventiva e curativa in ambito intra ed extraospedaliero. L’argomento trattato mi è stato suggerito dall’esperienza di tirocinio del terzo anno presso il Pronto Soccorso dell’ospedale di Feltre. L’arresto cardiaco è stato ampiamente trattato in letteratura, tuttavia rimane un argomento di notevole interesse e di studio in quanto interessa oltre 70.000 italiani all’anno con una prevalenza di eventi extraospedalieri. Se l’intervento non è tempestivo e veloce, le complicanze potenziali da arresto cardiaco sono notevolmente ingravescenti tempo dipendenti e possono portare alla morte del soggetto. Le difficoltà nel trattare l’arresto cardiaco sono ancora maggiori quando si presta assistenza sul territorio piuttosto che in ospedale che rappresenta un ambiente protetto. Il tempo che passa tra la chiamata al 118 e l’arrivo dei soccorsi sul posto, è mediamente di 10 minuti, tempo prezioso per salvare la vita di un paziente. È in questo scenario che si inserisce il tema della tesi proposta. Appare necessario introdurre ove possibile, qualche variante che permetta di velocizzare la catena della sopravvivenza. Con questo preciso scopo nasce l’idea delle postazioni salvavita, cioè garantire l’accesso più immediato possibile al primo soccorso. Dopo aver valutato il territorio feltrino, anche dal punto di vista socio-demografico, si sono individuati dei punti sensibili nel Progetto “Time is Life”, per la realizzazione di una rete di postazioni salvavita con l’obiettivo primario di aumentare le possibilità di sopravvivenza di un soggetto colto da arresto cardiaco.

Il dae in ambito extraospedaliero: un intervento precoce può salvare la vita!

Vella, Maria
2015/2016

Abstract

La realizzazione dell’elaborato di tesi arriva a fine del mio percorso di studi, percorso che mi ha fornito le conoscenze necessarie per prestare assistenza preventiva e curativa in ambito intra ed extraospedaliero. L’argomento trattato mi è stato suggerito dall’esperienza di tirocinio del terzo anno presso il Pronto Soccorso dell’ospedale di Feltre. L’arresto cardiaco è stato ampiamente trattato in letteratura, tuttavia rimane un argomento di notevole interesse e di studio in quanto interessa oltre 70.000 italiani all’anno con una prevalenza di eventi extraospedalieri. Se l’intervento non è tempestivo e veloce, le complicanze potenziali da arresto cardiaco sono notevolmente ingravescenti tempo dipendenti e possono portare alla morte del soggetto. Le difficoltà nel trattare l’arresto cardiaco sono ancora maggiori quando si presta assistenza sul territorio piuttosto che in ospedale che rappresenta un ambiente protetto. Il tempo che passa tra la chiamata al 118 e l’arrivo dei soccorsi sul posto, è mediamente di 10 minuti, tempo prezioso per salvare la vita di un paziente. È in questo scenario che si inserisce il tema della tesi proposta. Appare necessario introdurre ove possibile, qualche variante che permetta di velocizzare la catena della sopravvivenza. Con questo preciso scopo nasce l’idea delle postazioni salvavita, cioè garantire l’accesso più immediato possibile al primo soccorso. Dopo aver valutato il territorio feltrino, anche dal punto di vista socio-demografico, si sono individuati dei punti sensibili nel Progetto “Time is Life”, per la realizzazione di una rete di postazioni salvavita con l’obiettivo primario di aumentare le possibilità di sopravvivenza di un soggetto colto da arresto cardiaco.
2015-11-16
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/20402