Il seguente elaborato si propone di definire il ruolo dell’infermiere nell’educazione dei familiari di pazienti con Disturbi del Comportamento Alimentare, una tematica tanto attuale quanto grave. Infatti, si tratta di un fenomeno in aumento per numero di persone colpite e severità delle conseguenze fisiche e psichiatriche, inoltre rappresenta un problema socio-sanitario molto serio dei paesi Occidentali. La scelta di prendere in considerazione in particolare l’aspetto familiare dipende dal fatto che questi disturbi colpiscono soprattutto la popolazione giovane, tra i 14-15 anni e i 25 anni, quindi una fascia d'età in cui la maggior parte delle persone vive ancora insieme ai genitori. Essi stessi, inoltre, rappresentano una risorsa essenziale nel trattamento, che necessita, però, di supporto sia pratico che emotivo per riuscire a prendersi cura del proprio figlio in maniera adeguata. Il problema di questo lavoro è stato individuato prima attraverso dei quesiti di background e successivamente attraverso la formulazione di un quesito di foreground con il metodo P.I.C.O. (Popolazione, Intervento, Confronto, Outcome). Il quesito di background ha permesso di analizzare cosa sono i Disturbi del Comportamento Alimentare, il trattamento previsto, il ruolo dei familiari e il ruolo dell’infermiere nell’ambito dei DCA; mentre il quesito di foreground ha valutato il ruolo dell’infermiere nell’educazione dei familiari. Nella ricerca, condotta all'interno di diverse banche dati, sono stati considerati solo gli articoli dal 2000 al 2015 in lingua italiana ed inglese. Nonostante la letteratura sia ancora ridotta, è emerso dai risultai della ricerca che l’infermiere si trova in una posizione chiave per aiutare i familiari nell’assistenza del paziente con DCA e coinvolgerli nello sviluppo di un modello di cure che li riconosce come risorsa primaria in tutte le fasi della malattia e del trattamento. L’infermiere, infatti, può svolgere ruoli con sfumature diverse a seconda del contesto in cui si trova: nella prevenzione attraverso il riconoscimento dei fattori di rischio e dei sintomi precoci; nel contesto ambulatoriale per dare informazioni sulla malattia e le abilità necessarie per assistere la persona a casa; a livello residenziale e/o ospedaliero, come punto di riferimento; nel momento del pasto assistito; durante la dimissione e attraverso l’uso delle tecnologie. Risulta, quindi, essenziale che i genitori e i professionisti sanitari lavorino insieme e in particolare gli infermieri promuovano una relazione efficace con i genitori, finalizzata alla guarigione completa del paziente affetto da Disturbi del Comportamento Alimentare.

Il ruolo dell'infermiere nell'educazione dei familiari di pazienti affetti da disturbi del comportamento alimentare

Vendramin, Alice
2015/2016

Abstract

Il seguente elaborato si propone di definire il ruolo dell’infermiere nell’educazione dei familiari di pazienti con Disturbi del Comportamento Alimentare, una tematica tanto attuale quanto grave. Infatti, si tratta di un fenomeno in aumento per numero di persone colpite e severità delle conseguenze fisiche e psichiatriche, inoltre rappresenta un problema socio-sanitario molto serio dei paesi Occidentali. La scelta di prendere in considerazione in particolare l’aspetto familiare dipende dal fatto che questi disturbi colpiscono soprattutto la popolazione giovane, tra i 14-15 anni e i 25 anni, quindi una fascia d'età in cui la maggior parte delle persone vive ancora insieme ai genitori. Essi stessi, inoltre, rappresentano una risorsa essenziale nel trattamento, che necessita, però, di supporto sia pratico che emotivo per riuscire a prendersi cura del proprio figlio in maniera adeguata. Il problema di questo lavoro è stato individuato prima attraverso dei quesiti di background e successivamente attraverso la formulazione di un quesito di foreground con il metodo P.I.C.O. (Popolazione, Intervento, Confronto, Outcome). Il quesito di background ha permesso di analizzare cosa sono i Disturbi del Comportamento Alimentare, il trattamento previsto, il ruolo dei familiari e il ruolo dell’infermiere nell’ambito dei DCA; mentre il quesito di foreground ha valutato il ruolo dell’infermiere nell’educazione dei familiari. Nella ricerca, condotta all'interno di diverse banche dati, sono stati considerati solo gli articoli dal 2000 al 2015 in lingua italiana ed inglese. Nonostante la letteratura sia ancora ridotta, è emerso dai risultai della ricerca che l’infermiere si trova in una posizione chiave per aiutare i familiari nell’assistenza del paziente con DCA e coinvolgerli nello sviluppo di un modello di cure che li riconosce come risorsa primaria in tutte le fasi della malattia e del trattamento. L’infermiere, infatti, può svolgere ruoli con sfumature diverse a seconda del contesto in cui si trova: nella prevenzione attraverso il riconoscimento dei fattori di rischio e dei sintomi precoci; nel contesto ambulatoriale per dare informazioni sulla malattia e le abilità necessarie per assistere la persona a casa; a livello residenziale e/o ospedaliero, come punto di riferimento; nel momento del pasto assistito; durante la dimissione e attraverso l’uso delle tecnologie. Risulta, quindi, essenziale che i genitori e i professionisti sanitari lavorino insieme e in particolare gli infermieri promuovano una relazione efficace con i genitori, finalizzata alla guarigione completa del paziente affetto da Disturbi del Comportamento Alimentare.
2015-11-09
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/20403