PROPOSITO: valutare l’incidenza di miopia e l’eventuale influenza del lavoro a distanza prossimale delle merlettaie sulla progressione miopica. METODO: 55 soggetti, tutte donne, di età compresa fra i 46 e i 99 anni, nate e cresciute nell’isola di Burano, che fin da piccole si sono dedicate attivamente all’arte del “far merletti”, valutate attraverso: - un questionario per analizzare le caratteristiche e le usanze di questo mestiere e le condizioni di vita di chi vi si dedica; - un test per il visus da vicino e uno per lontano; - una schiascopia statica. RISULTATI: in età giovanile l’83,6% dei soggetti non portava gli occhiali, il 3,6% portava occhiali per ipermetropia, l’1,8% per astigmatismo, il 5,5% per miopia, il 5,5% per miopia e astigmatismo. Lo stesso campione di indagine oggi è composto da 5,4% di soggetti emmetropi, 5,5% con occhiali per miopia, 5,5% per miopia e astigmatismo, 7,3% per astigmatismo, 27,3% per ipermetropia, oltre al 49% unicamente presbite che porta gli occhiali per la sola visione da vicino. CONCLUSIONI: un lavoro a distanza prossimale, di tipo manuale, in uno spazio tridimensionale, con campo visivo periferico aperto, svolto per anni e per molte ore al giorno, in determinate condizioni di luce e postura, accompagnato da uno stile di vita attivo e un’alimentazione semplice e nutriente (carboidrati semplici, pesce, legumi e verdura) può contribuire alla riduzione della progressione miopica.

Incidenza della miopia tra le merlettaie di Burano

Costantini, Francesca
2015/2016

Abstract

PROPOSITO: valutare l’incidenza di miopia e l’eventuale influenza del lavoro a distanza prossimale delle merlettaie sulla progressione miopica. METODO: 55 soggetti, tutte donne, di età compresa fra i 46 e i 99 anni, nate e cresciute nell’isola di Burano, che fin da piccole si sono dedicate attivamente all’arte del “far merletti”, valutate attraverso: - un questionario per analizzare le caratteristiche e le usanze di questo mestiere e le condizioni di vita di chi vi si dedica; - un test per il visus da vicino e uno per lontano; - una schiascopia statica. RISULTATI: in età giovanile l’83,6% dei soggetti non portava gli occhiali, il 3,6% portava occhiali per ipermetropia, l’1,8% per astigmatismo, il 5,5% per miopia, il 5,5% per miopia e astigmatismo. Lo stesso campione di indagine oggi è composto da 5,4% di soggetti emmetropi, 5,5% con occhiali per miopia, 5,5% per miopia e astigmatismo, 7,3% per astigmatismo, 27,3% per ipermetropia, oltre al 49% unicamente presbite che porta gli occhiali per la sola visione da vicino. CONCLUSIONI: un lavoro a distanza prossimale, di tipo manuale, in uno spazio tridimensionale, con campo visivo periferico aperto, svolto per anni e per molte ore al giorno, in determinate condizioni di luce e postura, accompagnato da uno stile di vita attivo e un’alimentazione semplice e nutriente (carboidrati semplici, pesce, legumi e verdura) può contribuire alla riduzione della progressione miopica.
2015-11
52
Miopia, progressione miopica, attività prossimale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/20624