Background Nonostante l’85% degli italiani prediliga la morte a domicilio, sono ancora troppi coloro che muoiono nei reparti ospedalieri, non adeguatamente strutturati per accogliere nelle ultime ore di vita i pazienti terminali. Scopo dello studio Questo studio retrospettivo osservazionale ha lo scopo di valutare la qualità del servizio di cure palliative domiciliari dell’ULSS 16 e di quanti ne usufruiscano indagando, in particolare, il luogo di decesso e la tempestività della presa in carico. Materiali e metodi Sono state analizzate le cartelle cliniche informatizzate di 727 pazienti che hanno usufruito del servizio di cure palliative dal 1° gennaio 2014 e sono deceduti nel medesimo anno. Le informazioni prodotte sono state riportate e analizzate attraverso il programma di Excel. Risultati Dall’analisi di questi dati è emerso che la maggior parte delle persone muore in Hospice (40,6%), ma rimane ancora elevato il numero di decessi in Ospedale (31,9%). La durata delle cure si presenta come nettamente superiore per quella minoranza di soggetti che muoiono a domicilio (27,5%): 31,9 giorni di cure precedenti al decesso, rispetto ai 12,4 giorni in Ospedale. Infine il caregiver di riferimento è il figlio/a per il 38,9%, mentre le patologie con più elevata frequenza sono ancora quelle oncologiche, con il 96,3% di incidenza nei soggetti segnalati al servizio di cure palliative. Conclusioni I risultati ottenuti, al di sopra della media nazionale per i decessi presso l’Hospice, ma nettamente inferiori per quel che concerne i decessi a domicilio e in Ospedale, evidenziano la necessità di migliorare il servizio di cure palliative allo scopo di garantire un’assistenza orientata ai reali bisogni del malato terminale e alle sue ultime volontà.

Quando andare in ospedale non serve: Studio osservazionale sui punti di forza e sui limiti delle cure palliative

Barcaro, Silvia
2015/2016

Abstract

Background Nonostante l’85% degli italiani prediliga la morte a domicilio, sono ancora troppi coloro che muoiono nei reparti ospedalieri, non adeguatamente strutturati per accogliere nelle ultime ore di vita i pazienti terminali. Scopo dello studio Questo studio retrospettivo osservazionale ha lo scopo di valutare la qualità del servizio di cure palliative domiciliari dell’ULSS 16 e di quanti ne usufruiscano indagando, in particolare, il luogo di decesso e la tempestività della presa in carico. Materiali e metodi Sono state analizzate le cartelle cliniche informatizzate di 727 pazienti che hanno usufruito del servizio di cure palliative dal 1° gennaio 2014 e sono deceduti nel medesimo anno. Le informazioni prodotte sono state riportate e analizzate attraverso il programma di Excel. Risultati Dall’analisi di questi dati è emerso che la maggior parte delle persone muore in Hospice (40,6%), ma rimane ancora elevato il numero di decessi in Ospedale (31,9%). La durata delle cure si presenta come nettamente superiore per quella minoranza di soggetti che muoiono a domicilio (27,5%): 31,9 giorni di cure precedenti al decesso, rispetto ai 12,4 giorni in Ospedale. Infine il caregiver di riferimento è il figlio/a per il 38,9%, mentre le patologie con più elevata frequenza sono ancora quelle oncologiche, con il 96,3% di incidenza nei soggetti segnalati al servizio di cure palliative. Conclusioni I risultati ottenuti, al di sopra della media nazionale per i decessi presso l’Hospice, ma nettamente inferiori per quel che concerne i decessi a domicilio e in Ospedale, evidenziano la necessità di migliorare il servizio di cure palliative allo scopo di garantire un’assistenza orientata ai reali bisogni del malato terminale e alle sue ultime volontà.
2015-11-13
palliative care, end-of-life care, place of death
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/20664