Problema: la riduzione o la perdita della Qualità di Vita (QoL: Quality of Life) nel paziente colpito da Accidente Cerebrovascolare (CVA: Cerebral Vascular Accident), espone l’assistito ad un aumento del rischio di complicanze, più o meno severe (es: perdere la capacità di comunicare), che influenzano negativamente l’esito dei trattamenti terapeutici-riabilitativi o possono incidere al punto da porlo a rischio di perdere la vita. Per dare una risposta al problema gli operatori sanitari si avvalgono di interventi standard terapeutici-assistenziali-riabilitativi di comprovata efficacia ma anche di tecniche alternative complementari non farmacologiche (CAM), tra cui la Musicoterapia (MT). Obiettivo: evidenziare in che modo e misura l’apporto della musica, come intervento di cura complementare non farmacologico a sostegno della QoL, incide sui vari aspetti di quest’ultima nell’assistito colpito da CVA, esplorando il percorso diagnostico terapeutico assistenziale (P.D.T.A.) che l’assistito segue; trarre implicazioni pratiche. Materiali e Metodi: la revisione della letteratura è stata effettuata principalmente sulle banche dati PubMed, The Cochrane library, RNAO. Le parole chiave sono state ricavate usando il metodo PICO; la loro combinazione ha originato varie stringhe usate per la ricerca. Gli studi selezionati e confrontati tra loro sono …. Risultati della Ricerca: l’assistenza infermieristica si avvale della MT nella gestione della QoL dell’assistito con CVA durante le tappe del P.D.T.A., le evidenze scientifiche ne raccomandano l’uso nella prassi in affiancamento alle terapie tradizionali poiché essa permette il potenziamento dei risultati in termini di outcomes di salute positivi del paziente (es: facilitazione della ripresa della capacità di comunicare). Tenendo conto che non per tutte le CAM, oltre la MT, gli studi hanno dimostrato l’efficacia, la Musica deve essere invece considerata un vero e proprio intervento terapeutico non invasivo, economico, duttile, olistico. Conclusioni: visti i risultati degli studi analizzati, anche se la somministrazione della MT richiede più tempo, competenze specifiche, responsabilità e impegno da parte del personale sanitario infermieristico, nulla ne vieta l’uso in un processo integrato di cure incentrate sul paziente. Essa non contrasta con le terapie tradizionali. La prassi clinica in Italia non prevede attualmente l’uso a gestione infermieristica della MT. La questione sembra essere un problema di ordine più che altro culturale. Altre figure professionali detengono il dominio sull’intervento musicoterapico, pur non essendovi in merito una totale chiarezza e standardizzazione formativa, legislativa e applicativa.

La musica come intervento terapeutico a sostegno della qualità di vita del paziente con accidente cerebrovascolare

Boscolo Gnolo, Irina
2015/2016

Abstract

Problema: la riduzione o la perdita della Qualità di Vita (QoL: Quality of Life) nel paziente colpito da Accidente Cerebrovascolare (CVA: Cerebral Vascular Accident), espone l’assistito ad un aumento del rischio di complicanze, più o meno severe (es: perdere la capacità di comunicare), che influenzano negativamente l’esito dei trattamenti terapeutici-riabilitativi o possono incidere al punto da porlo a rischio di perdere la vita. Per dare una risposta al problema gli operatori sanitari si avvalgono di interventi standard terapeutici-assistenziali-riabilitativi di comprovata efficacia ma anche di tecniche alternative complementari non farmacologiche (CAM), tra cui la Musicoterapia (MT). Obiettivo: evidenziare in che modo e misura l’apporto della musica, come intervento di cura complementare non farmacologico a sostegno della QoL, incide sui vari aspetti di quest’ultima nell’assistito colpito da CVA, esplorando il percorso diagnostico terapeutico assistenziale (P.D.T.A.) che l’assistito segue; trarre implicazioni pratiche. Materiali e Metodi: la revisione della letteratura è stata effettuata principalmente sulle banche dati PubMed, The Cochrane library, RNAO. Le parole chiave sono state ricavate usando il metodo PICO; la loro combinazione ha originato varie stringhe usate per la ricerca. Gli studi selezionati e confrontati tra loro sono …. Risultati della Ricerca: l’assistenza infermieristica si avvale della MT nella gestione della QoL dell’assistito con CVA durante le tappe del P.D.T.A., le evidenze scientifiche ne raccomandano l’uso nella prassi in affiancamento alle terapie tradizionali poiché essa permette il potenziamento dei risultati in termini di outcomes di salute positivi del paziente (es: facilitazione della ripresa della capacità di comunicare). Tenendo conto che non per tutte le CAM, oltre la MT, gli studi hanno dimostrato l’efficacia, la Musica deve essere invece considerata un vero e proprio intervento terapeutico non invasivo, economico, duttile, olistico. Conclusioni: visti i risultati degli studi analizzati, anche se la somministrazione della MT richiede più tempo, competenze specifiche, responsabilità e impegno da parte del personale sanitario infermieristico, nulla ne vieta l’uso in un processo integrato di cure incentrate sul paziente. Essa non contrasta con le terapie tradizionali. La prassi clinica in Italia non prevede attualmente l’uso a gestione infermieristica della MT. La questione sembra essere un problema di ordine più che altro culturale. Altre figure professionali detengono il dominio sull’intervento musicoterapico, pur non essendovi in merito una totale chiarezza e standardizzazione formativa, legislativa e applicativa.
2015-11-17
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/20692