Introduzione al problema: La Riabilitazione Cardiologica è un percorso che favorisce la stabilità clinica, riduce le disabilità conseguenti alla malattia e supporta il mantenimento e la ripresa di un ruolo attivo nella società, con l'obiettivo di ridurre il rischio di successivi eventi cardiovascolari e di migliorare la qualità della vita. Il servizio di RC è presente nella realtà dell’ULSS n°2 di Feltre (BL) dal 2007 ma è necessario, tuttavia, cercare di superare le barriere economico-organizzative al fine di poter offrire un servizio omnicomprensivo, realizzato su misura per il singolo paziente, che si avvii nella fase immediatamente postacuta della malattia. Materiali e metodi: È stata effettuata la revisione della letteratura in merito e un’indagine epidemiologica descrittiva, di tipo retrospettivo con lo scopo di: 1) valutare le caratteristiche del campione analizzato e, definiti i criteri di inclusione alla partecipazione alla riabilitazione, quanti dei pazienti dimessi avrebbero indicazione alla riabilitazione cardiologica, 2) Valutare quali siano i bisogni e le strategie di tipo educativo, che permettano di migliorare l’adesione terapeutica e a stili di vita sani, definendo quali pazienti possono partecipare ai cicli di riabilitazione con attività fisica e quanti solo alla parte educativa, 3) Valutare se vi sia la possibilità di aumentare il numero di pazienti che accedono alla riabilitazione cardiologica, proponendo per limiti di spazi e risorse anche solo come parte educativa. Lo studio osservazionale retrospettivo ha indagato 193 pazienti con la finalità di evidenziare le caratteristiche del campione opportunistico degli utenti dimessi in UO di Cardiologica e UTIC dell’ULSS n°2 di Feltre (BL) nel periodo dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2014. Risultati: Il campione analizzato consta di 193 pazienti. 60 persone presentano controindicazioni assolute alla Riabilitazione Cardiologica. Rimangono 133 pazienti eleggibili al ciclo riabilitativo, 60 hanno effettuato la RC nel 2014 mentre 73, nonostante l’eleggibilità, non hanno potuto intraprendere il ciclo per motivi economico-organizzativi. L’età media dei 60 pazienti che hanno effettuato la RC è di 66,0(DS±10,6) quella dei restanti 73 pazienti è di 70,9(DS±11,3). Dall’analisi dei dati si nota come i pazienti sottoposti a RC presentano fattori di rischio maggiormente modificabili con l’educazione ovvero il fumo, l’ipercolesterolemia, il diabete e il sovrappeso-obesità. La familiarità risulta invece più elevata nei 73 pazienti non sottoposti a RC, 55 pazienti su 73(75,3%). Discussione: La Riabilitazione Cardiologica, come sostengono le Linee Guida, è funzionale solamente se composta da un équipe che impegni più operatori sanitari e in particolar modo il cardiologo, l’infermiere, il terapista della riabilitazione, il dietista, lo psicologo e lo pneumologo. All’interno delle varie competenze, l’infermiere si dimostra un anello fondamentale della catena della continuità assistenziale, sostenendo i pazienti durante tutta la degenza e contribuendo attivamente alla prevenzione attraverso l’attuazione del counseling. Partendo da un’attenta analisi della letteratura si sono cercate strategie migliorative di percorso come ad esempio somministrare il questionario di adesione alla terapia Morisky, utilizzare la Hospital Anxiety and Depression Scale (HADS), focalizzare le lezioni teoriche sui rischi maggiormente modificabili attraverso l’educazione da parte del team multidisciplinare, organizzare una cena a fine del ciclo riabilitativo in un ambiente esterno ed effettuare follow-up a lungo termine. Per quanto riguarda i metodi per ampliare il numero di pazienti eleggibili al ciclo riabilitativo avendo limiti economico-organizzativi la ricerca di strategie educative è stata più complessa. Si è optato per aumentare il numero di pazienti che accedono alle lezioni teoriche sui fattori di rischio, effettuare follow-up telefonici per i pazienti che non possono partecipare alla parte educativa, effettuare visite a domicilio nonostante questa strategia abbia un costo economico notevole e creare dei gruppi di auto-sostegno affinché tra pari il paziente non si senta solo e abbandonato nel post dimissione. Conclusioni: L’infermiere ha l’opportunità di fare la differenza durante tutto il percorso sanitario gestendo la fase acuta e prevedendo un’assistenza strutturata nel lungo termine, che inizi al momento del ricovero in fase acuta ma che prosegua anche in fase post-acuta, e che si focalizzi sull’aderenza alla terapia e sull’attuazione delle modificazioni comportamentali necessarie alla gestione della patologia cronica e alla prevenzione della recidiva infartuale; pertanto si consiglia l’implementazione di strategie atte a raggiungere con il ciclo riabilitativo quanti più soggetti possibili, per migliorare la prognosi a lungo tempo ed il miglioramento della qualità di vita.

I risultati di un'indagine osservazionale retrospettiva finalizzata alla proposta di nuove strategie educative per la riabilitazione cardiologica nell'ulss n.2 di feltre (bl).

Chiodero, Isabella
2015/2016

Abstract

Introduzione al problema: La Riabilitazione Cardiologica è un percorso che favorisce la stabilità clinica, riduce le disabilità conseguenti alla malattia e supporta il mantenimento e la ripresa di un ruolo attivo nella società, con l'obiettivo di ridurre il rischio di successivi eventi cardiovascolari e di migliorare la qualità della vita. Il servizio di RC è presente nella realtà dell’ULSS n°2 di Feltre (BL) dal 2007 ma è necessario, tuttavia, cercare di superare le barriere economico-organizzative al fine di poter offrire un servizio omnicomprensivo, realizzato su misura per il singolo paziente, che si avvii nella fase immediatamente postacuta della malattia. Materiali e metodi: È stata effettuata la revisione della letteratura in merito e un’indagine epidemiologica descrittiva, di tipo retrospettivo con lo scopo di: 1) valutare le caratteristiche del campione analizzato e, definiti i criteri di inclusione alla partecipazione alla riabilitazione, quanti dei pazienti dimessi avrebbero indicazione alla riabilitazione cardiologica, 2) Valutare quali siano i bisogni e le strategie di tipo educativo, che permettano di migliorare l’adesione terapeutica e a stili di vita sani, definendo quali pazienti possono partecipare ai cicli di riabilitazione con attività fisica e quanti solo alla parte educativa, 3) Valutare se vi sia la possibilità di aumentare il numero di pazienti che accedono alla riabilitazione cardiologica, proponendo per limiti di spazi e risorse anche solo come parte educativa. Lo studio osservazionale retrospettivo ha indagato 193 pazienti con la finalità di evidenziare le caratteristiche del campione opportunistico degli utenti dimessi in UO di Cardiologica e UTIC dell’ULSS n°2 di Feltre (BL) nel periodo dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2014. Risultati: Il campione analizzato consta di 193 pazienti. 60 persone presentano controindicazioni assolute alla Riabilitazione Cardiologica. Rimangono 133 pazienti eleggibili al ciclo riabilitativo, 60 hanno effettuato la RC nel 2014 mentre 73, nonostante l’eleggibilità, non hanno potuto intraprendere il ciclo per motivi economico-organizzativi. L’età media dei 60 pazienti che hanno effettuato la RC è di 66,0(DS±10,6) quella dei restanti 73 pazienti è di 70,9(DS±11,3). Dall’analisi dei dati si nota come i pazienti sottoposti a RC presentano fattori di rischio maggiormente modificabili con l’educazione ovvero il fumo, l’ipercolesterolemia, il diabete e il sovrappeso-obesità. La familiarità risulta invece più elevata nei 73 pazienti non sottoposti a RC, 55 pazienti su 73(75,3%). Discussione: La Riabilitazione Cardiologica, come sostengono le Linee Guida, è funzionale solamente se composta da un équipe che impegni più operatori sanitari e in particolar modo il cardiologo, l’infermiere, il terapista della riabilitazione, il dietista, lo psicologo e lo pneumologo. All’interno delle varie competenze, l’infermiere si dimostra un anello fondamentale della catena della continuità assistenziale, sostenendo i pazienti durante tutta la degenza e contribuendo attivamente alla prevenzione attraverso l’attuazione del counseling. Partendo da un’attenta analisi della letteratura si sono cercate strategie migliorative di percorso come ad esempio somministrare il questionario di adesione alla terapia Morisky, utilizzare la Hospital Anxiety and Depression Scale (HADS), focalizzare le lezioni teoriche sui rischi maggiormente modificabili attraverso l’educazione da parte del team multidisciplinare, organizzare una cena a fine del ciclo riabilitativo in un ambiente esterno ed effettuare follow-up a lungo termine. Per quanto riguarda i metodi per ampliare il numero di pazienti eleggibili al ciclo riabilitativo avendo limiti economico-organizzativi la ricerca di strategie educative è stata più complessa. Si è optato per aumentare il numero di pazienti che accedono alle lezioni teoriche sui fattori di rischio, effettuare follow-up telefonici per i pazienti che non possono partecipare alla parte educativa, effettuare visite a domicilio nonostante questa strategia abbia un costo economico notevole e creare dei gruppi di auto-sostegno affinché tra pari il paziente non si senta solo e abbandonato nel post dimissione. Conclusioni: L’infermiere ha l’opportunità di fare la differenza durante tutto il percorso sanitario gestendo la fase acuta e prevedendo un’assistenza strutturata nel lungo termine, che inizi al momento del ricovero in fase acuta ma che prosegua anche in fase post-acuta, e che si focalizzi sull’aderenza alla terapia e sull’attuazione delle modificazioni comportamentali necessarie alla gestione della patologia cronica e alla prevenzione della recidiva infartuale; pertanto si consiglia l’implementazione di strategie atte a raggiungere con il ciclo riabilitativo quanti più soggetti possibili, per migliorare la prognosi a lungo tempo ed il miglioramento della qualità di vita.
2015-11-12
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
chiodero.isabella.1046823.pdf

accesso aperto

Dimensione 952.41 kB
Formato Adobe PDF
952.41 kB Adobe PDF Visualizza/Apri

The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/20723