La gravidanza e il puerperio sono gli eventi più complessi dell’esperienza umana” (Ian Brockinton, 2015). In tale momento infatti le donne sono più vulnerabili a sviluppare disturbi psichici a causa dei cambiamenti fisiologici e psicologici dovuti al parto. La depressione post partum o depressione puerperale è il disturbo più comune del periodo postnatale che colpisce circa l’8-12% delle neomamme ed esordisce generalmente fra la sesta e la dodicesima settimana dalla nascita del figlio (Ministero della Salute, 2013). Meno della metà delle donne però ricerca aiuto per lo stigma associato alle condizioni di salute mentale e questo ritarda la diagnosi ed il trattamento e può portare ad avere conseguenze non solo sulla madre, ma sul resto del nucleo familiare e soprattutto sul neonato. Gli studi (Ahn, 2014; Inguscio, 2011) sui correlati biologici della depressione nel post partum degli ultimi anni danno sempre più risalto alle modificazioni endocrine, immunitarie e neurotrasmettitoriali, innescate dagli stressors fisici e soprattutto psicosociali a cui è sottoposta la donna nella gravidanza e nel puerperio. Per molti anni l’allattamento al seno è stato considerato un fattore di rischio per l’aumento della sintomatologia depressiva e dell’ansia, tanto che la depressione post partum originariamente veniva chiamata “pazzia da lattazione” (Rohe, 1993). Lo scopo della presente tesi è quello di valutare, tramite la revisione della letteratura, se esiste un legame fra la depressione post partum e l’allattamento al seno, ovvero se quest’ultimo aumenta il rischio di depressione o se al contrario protegge le neomamme dallo sviluppo di tale disturbo. Il lavoro è stato effettuato tramite una ricerca elettronica nel database PubMed con l’inserimento delle seguenti parole chiave: “allattamento al seno”, “depressione post partum”, “psiconeuroimmunologia” e “allattamento artificiale”. Dall’analisi di tre studi recenti (Ahn, 2014; Dias, 2015; Hahn-Hanbrook, 2013) è stato rilevato che l’allattamento al seno non aumenta il rischio di depressione post partum, ma al contrario protegge le mamme dallo sviluppo di tale patologia. L’allattamento infatti riduce la sintomatologia depressiva ed ha anche un possibile ruolo nella riduzione dello stato infiammatorio e dello stress.

Allattamento materno e depressione post partum, esiste un legame? Revisione della letteratura

Costantini, Gloria
2015/2016

Abstract

La gravidanza e il puerperio sono gli eventi più complessi dell’esperienza umana” (Ian Brockinton, 2015). In tale momento infatti le donne sono più vulnerabili a sviluppare disturbi psichici a causa dei cambiamenti fisiologici e psicologici dovuti al parto. La depressione post partum o depressione puerperale è il disturbo più comune del periodo postnatale che colpisce circa l’8-12% delle neomamme ed esordisce generalmente fra la sesta e la dodicesima settimana dalla nascita del figlio (Ministero della Salute, 2013). Meno della metà delle donne però ricerca aiuto per lo stigma associato alle condizioni di salute mentale e questo ritarda la diagnosi ed il trattamento e può portare ad avere conseguenze non solo sulla madre, ma sul resto del nucleo familiare e soprattutto sul neonato. Gli studi (Ahn, 2014; Inguscio, 2011) sui correlati biologici della depressione nel post partum degli ultimi anni danno sempre più risalto alle modificazioni endocrine, immunitarie e neurotrasmettitoriali, innescate dagli stressors fisici e soprattutto psicosociali a cui è sottoposta la donna nella gravidanza e nel puerperio. Per molti anni l’allattamento al seno è stato considerato un fattore di rischio per l’aumento della sintomatologia depressiva e dell’ansia, tanto che la depressione post partum originariamente veniva chiamata “pazzia da lattazione” (Rohe, 1993). Lo scopo della presente tesi è quello di valutare, tramite la revisione della letteratura, se esiste un legame fra la depressione post partum e l’allattamento al seno, ovvero se quest’ultimo aumenta il rischio di depressione o se al contrario protegge le neomamme dallo sviluppo di tale disturbo. Il lavoro è stato effettuato tramite una ricerca elettronica nel database PubMed con l’inserimento delle seguenti parole chiave: “allattamento al seno”, “depressione post partum”, “psiconeuroimmunologia” e “allattamento artificiale”. Dall’analisi di tre studi recenti (Ahn, 2014; Dias, 2015; Hahn-Hanbrook, 2013) è stato rilevato che l’allattamento al seno non aumenta il rischio di depressione post partum, ma al contrario protegge le mamme dallo sviluppo di tale patologia. L’allattamento infatti riduce la sintomatologia depressiva ed ha anche un possibile ruolo nella riduzione dello stato infiammatorio e dello stress.
2015-11-11
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/20727