Problema: quali sono le attività cui l’infermiere è responsabile, dimostratasi efficaci nella prevenzione delle infezioni farmaco resistenti, in terapia intensiva. Materiali e metodi: è stata eseguita una ricerca nei database di bibliografia medico/infermieristica: Cochrane; Pubmed; Scopus; Cinahl. Risultati: Sono emersi articoli e studi, che suggeriscono alcune tecniche e procedure efficaci ad ostacolare lo sviluppo delle infezioni farmaco resistenti nei reparti di terapia intensiva. Sono risultate efficaci: l’igiene delle mani e del corpo, comparando tra loro diversi tipi di antisettici; i dispositivi di protezione, valutando il grado di riduzione della trasmissione dei ceppi patogeni; la gestione e medicazione dei dispositivi medici invasivi, nonché il confronto dei materiali più adatti; la manovra di aspirazione e gestione della tracheotomia; la prevenzione delle infezioni attraverso l’igiene ambientale. Conclusioni: la revisione ha estrapolato una parte delle evidenze presenti nella letteratura, l’argomento è vasto e le risposte al problema sono in continua crescita, la ricerca comunque ha ancora ampi spazi di studio, diversi ambiti necessitano di maggiore approfondimento, in quanto necessitano ancora di essere esaminati. Altri argomenti trovati invece potrebbero offrire spunti alternativi alla pratica attuale per affrontare il problema della resistenza batterica.
Organizzazione della pratica infermieristica per il controllo delle infezioni farmaco resistenti in terapia intensiva: revisione della letteratura
Cotalini, Riccardo
2015/2016
Abstract
Problema: quali sono le attività cui l’infermiere è responsabile, dimostratasi efficaci nella prevenzione delle infezioni farmaco resistenti, in terapia intensiva. Materiali e metodi: è stata eseguita una ricerca nei database di bibliografia medico/infermieristica: Cochrane; Pubmed; Scopus; Cinahl. Risultati: Sono emersi articoli e studi, che suggeriscono alcune tecniche e procedure efficaci ad ostacolare lo sviluppo delle infezioni farmaco resistenti nei reparti di terapia intensiva. Sono risultate efficaci: l’igiene delle mani e del corpo, comparando tra loro diversi tipi di antisettici; i dispositivi di protezione, valutando il grado di riduzione della trasmissione dei ceppi patogeni; la gestione e medicazione dei dispositivi medici invasivi, nonché il confronto dei materiali più adatti; la manovra di aspirazione e gestione della tracheotomia; la prevenzione delle infezioni attraverso l’igiene ambientale. Conclusioni: la revisione ha estrapolato una parte delle evidenze presenti nella letteratura, l’argomento è vasto e le risposte al problema sono in continua crescita, la ricerca comunque ha ancora ampi spazi di studio, diversi ambiti necessitano di maggiore approfondimento, in quanto necessitano ancora di essere esaminati. Altri argomenti trovati invece potrebbero offrire spunti alternativi alla pratica attuale per affrontare il problema della resistenza batterica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/20733