INTRODUZIONE: L'ICD (Defibrillatore Cardiaco Impiantabile) è l'opzione terapeutica più efficace nei pazienti a rischio di morte cardiaca improvvisa per aritmie maligne (Fibrillazione Ventricolare e Tachicardia Ventricolare senza polso). Nonostante tale dispositivo abbia una funzione salva-vita, è molto spesso percepito negativamente dai pazienti che ne sono portatori; il lavoro di tesi ha cercato di identificare l’eventuale esistenza di uno stato di ansia e preoccupazione nei pazienti portatori di ICD, comprendendone le cause e le implicazioni nella vita quotidiana in termini di rinunce. MATERIALI E METODI: L’indagine osservazionale trasversale è stata svolta attraverso la somministrazione di due questionari validati ai pazienti portatori di ICD che si sono recati presso l’Ambulatorio di Pacemaker e ICD del P.O. di Conegliano dal 01 luglio al 20 settembre 2015 in occasione del controllo periodico del dispositivo: un primo questionario, ICD Patient Concerns Questionnaire (ICDC), ha lo scopo di mettere in evidenza e valutare il grado di preoccupazione dei pazienti relativa al dispositivo, mentre il questionario ICD and Avoidance Survey indaga le rinunce a cui si sottopongono i pazienti, in termini di luoghi, oggetti e attività. L'osservazione dei questionari ha lo scopo di evidenziare il livello di preoccupazione di tali pazienti e come questo influisca sulla loro vita quotidiana. RISULTATI: Dall’analisi dei dati, è emerso che i pazienti che hanno partecipato all’indagine presentano un livello di ansia lieve/moderato, con un punteggio medio di 2,17/5 su scala Likert (laddove 1 corrisponde a “per niente” e 5 a “moltissimo”); i pazienti più preoccupati si sono rivelati i più anziani, le donne, coloro che hanno già ricevuto scariche e chi ha l’ICD da meno di un anno. Tali preoccupazioni comportano un cambiamento nella vita quotidiana di questi pazienti: il 79,6% (n=39) del campione ha dichiarato infatti di aver modificato le proprie abitudini di vita successivamente all’impianto; i pazienti che hanno dichiarato di porsi maggiori limitazioni sono le donne, coloro che hanno già ricevuto scariche, chi ha l’ICD da meno di un anno e i più giovani. I pazienti hanno dimostrato mediamente di attenersi alle indicazioni che vengono date in seguito all’impianto del dispositivo, talvolta limitandosi però anche eccessivamente (es. non andando più al mare o in montagna, non dormendo più sul fianco sinistro, non utilizzando più elettrodomestici come le piastre a induzione o il microonde, ecc.). CONCLUSIONE: Alla luce di tali considerazioni, è fondamentale che l’infermiere presti particolare attenzione nell’identificare i pazienti più a rischio di difficoltà di adattamento alla nuova situazione, informandoli, rassicurandoli ed educandoli a vivere con l’ICD al fine di favorire una buona qualità di vita senza preoccupazioni eccessive o limitazioni non indispensabili.

Il defibrillatore cardiaco impiantabile (icd): indagine osservazionale sulla qualità  di vita, le preoccupazioni e le limitazioni dei pazienti seguiti dall'ambulatorio di pacemaker e icd dell'ulss7 di Pieve di Soligo (tv)

Feltre, Alessandra
2015/2016

Abstract

INTRODUZIONE: L'ICD (Defibrillatore Cardiaco Impiantabile) è l'opzione terapeutica più efficace nei pazienti a rischio di morte cardiaca improvvisa per aritmie maligne (Fibrillazione Ventricolare e Tachicardia Ventricolare senza polso). Nonostante tale dispositivo abbia una funzione salva-vita, è molto spesso percepito negativamente dai pazienti che ne sono portatori; il lavoro di tesi ha cercato di identificare l’eventuale esistenza di uno stato di ansia e preoccupazione nei pazienti portatori di ICD, comprendendone le cause e le implicazioni nella vita quotidiana in termini di rinunce. MATERIALI E METODI: L’indagine osservazionale trasversale è stata svolta attraverso la somministrazione di due questionari validati ai pazienti portatori di ICD che si sono recati presso l’Ambulatorio di Pacemaker e ICD del P.O. di Conegliano dal 01 luglio al 20 settembre 2015 in occasione del controllo periodico del dispositivo: un primo questionario, ICD Patient Concerns Questionnaire (ICDC), ha lo scopo di mettere in evidenza e valutare il grado di preoccupazione dei pazienti relativa al dispositivo, mentre il questionario ICD and Avoidance Survey indaga le rinunce a cui si sottopongono i pazienti, in termini di luoghi, oggetti e attività. L'osservazione dei questionari ha lo scopo di evidenziare il livello di preoccupazione di tali pazienti e come questo influisca sulla loro vita quotidiana. RISULTATI: Dall’analisi dei dati, è emerso che i pazienti che hanno partecipato all’indagine presentano un livello di ansia lieve/moderato, con un punteggio medio di 2,17/5 su scala Likert (laddove 1 corrisponde a “per niente” e 5 a “moltissimo”); i pazienti più preoccupati si sono rivelati i più anziani, le donne, coloro che hanno già ricevuto scariche e chi ha l’ICD da meno di un anno. Tali preoccupazioni comportano un cambiamento nella vita quotidiana di questi pazienti: il 79,6% (n=39) del campione ha dichiarato infatti di aver modificato le proprie abitudini di vita successivamente all’impianto; i pazienti che hanno dichiarato di porsi maggiori limitazioni sono le donne, coloro che hanno già ricevuto scariche, chi ha l’ICD da meno di un anno e i più giovani. I pazienti hanno dimostrato mediamente di attenersi alle indicazioni che vengono date in seguito all’impianto del dispositivo, talvolta limitandosi però anche eccessivamente (es. non andando più al mare o in montagna, non dormendo più sul fianco sinistro, non utilizzando più elettrodomestici come le piastre a induzione o il microonde, ecc.). CONCLUSIONE: Alla luce di tali considerazioni, è fondamentale che l’infermiere presti particolare attenzione nell’identificare i pazienti più a rischio di difficoltà di adattamento alla nuova situazione, informandoli, rassicurandoli ed educandoli a vivere con l’ICD al fine di favorire una buona qualità di vita senza preoccupazioni eccessive o limitazioni non indispensabili.
2015-11-12
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/20762