Introduzione: lo svezzamento dalla ventilazione artificiale meccanica è un processo alquanto complesso che non sempre dà l’esito sperato e per questo richiede una gestione ottimale. La valutazione della prontezza del paziente a essere svezzato molto spesso avviene in base alla valutazione clinica ed esperienza personale dei anestesisti e talvolta dei fisioterapisti respiratori. Tuttavia esistono degli strumenti di assessment, spesso gestiti dagli infermieri, che possono aiutare a valutare con buona precisione se sussistono le condizioni ottimali per avviare il weaning. Un loro utilizzo adeguato, unitamente ad alcuni interventi infermieristici di sostegno della funzione respiratoria, possono quindi concorrere al miglioramento degli esiti del processo. L’obiettivo di questo lavoro di tesi è di analizzare gli studi sui criteri e gli strumenti di assessment della fase pre-weaning ed il ruolo dell’infermiere nel processo di svezzamento. Materiali e metodi: è stata eseguita una ricerca bibliografica su pubmed/Medline, CINAHL e Google Scholar. Tutti gli articoli sono stati identificati in base ai criteri di selezione prestabiliti, è stata inclusa la popolazione adulta e gli studi pubblicati a partire dall’anno 2000 fino al 2015. Risultati: sono stati analizzati 83 articoli e 6 libri di testo, dai quali è emerso che l’infermiere, attraverso l’applicazione di alcuni interventi assistenziali, educativi e riabilitativi, può dare un notevole contributo al successo del weaning dalla VAM. Gli interventi più utili risultato essere: l’adeguato posizionamento, l’allenamento dei muscoli respiratori, la comunicazione efficace, l’igiene bronchiale e la gestione della NIMV post-estubazione. Anche l’uso di uno strumento di assessment pre-weaning, gestito dagli infermieri, può contribuire a ridurre la durata della VAM. Sono stati analizzati vari indici respiratori e scale multimodali di assessment delle condizioni pre-weaning; lo strumento più discusso e testato risulta essere il Burns Weaning Assessment Program (BWAP). Il suo punteggio si è dimostrato in grado di predire il successo del weaning nell’80% dei pazienti ventilati artificialmente per più di 3 giorni. Discussione: molti studi esaminati hanno sottolineato il contributo rilevante che l’infermiere può dare alla valutazione pre-weaning del paziente e al processo di weaning vero e proprio, ma non sono stati ancora condotti studi che testino l’efficacia reale di ogni singolo intervento. La loro competenza può esprimersi a vari livelli e nelle varie fasi del processo, producendo esiti tanto migliori quanto più complesso e integrato con altre professionalità è il loro lavoro assistenziale. Conclusione: nei reparti di Rianimazione/T.I. i soggetti in VAM sono sempre più numerosi e sempre più complessi. Considerando che i costi sanitari per la degenza in questa unità sono molto elevati, l’infermiere attraverso l’attuazione di alcuni interventi assistenziali, educativi, relazionali e riabilitativi, può contribuire a ridurre la durata della VAM e della degenza e migliorare gli esiti del weaning. Parole chiave: Weaning readiness, mechanical ventilation, weaning assessment scales, weaning protocols, ventilator weaning, predictors weaning success, assessment weaning readiness, nursing care, nursing assessment, nursing intervention.

Gli strumenti di assessment nella fase pre-weaning ed il ruolo dell’infermiere nel weaning

Filkevych, Alina
2015/2016

Abstract

Introduzione: lo svezzamento dalla ventilazione artificiale meccanica è un processo alquanto complesso che non sempre dà l’esito sperato e per questo richiede una gestione ottimale. La valutazione della prontezza del paziente a essere svezzato molto spesso avviene in base alla valutazione clinica ed esperienza personale dei anestesisti e talvolta dei fisioterapisti respiratori. Tuttavia esistono degli strumenti di assessment, spesso gestiti dagli infermieri, che possono aiutare a valutare con buona precisione se sussistono le condizioni ottimali per avviare il weaning. Un loro utilizzo adeguato, unitamente ad alcuni interventi infermieristici di sostegno della funzione respiratoria, possono quindi concorrere al miglioramento degli esiti del processo. L’obiettivo di questo lavoro di tesi è di analizzare gli studi sui criteri e gli strumenti di assessment della fase pre-weaning ed il ruolo dell’infermiere nel processo di svezzamento. Materiali e metodi: è stata eseguita una ricerca bibliografica su pubmed/Medline, CINAHL e Google Scholar. Tutti gli articoli sono stati identificati in base ai criteri di selezione prestabiliti, è stata inclusa la popolazione adulta e gli studi pubblicati a partire dall’anno 2000 fino al 2015. Risultati: sono stati analizzati 83 articoli e 6 libri di testo, dai quali è emerso che l’infermiere, attraverso l’applicazione di alcuni interventi assistenziali, educativi e riabilitativi, può dare un notevole contributo al successo del weaning dalla VAM. Gli interventi più utili risultato essere: l’adeguato posizionamento, l’allenamento dei muscoli respiratori, la comunicazione efficace, l’igiene bronchiale e la gestione della NIMV post-estubazione. Anche l’uso di uno strumento di assessment pre-weaning, gestito dagli infermieri, può contribuire a ridurre la durata della VAM. Sono stati analizzati vari indici respiratori e scale multimodali di assessment delle condizioni pre-weaning; lo strumento più discusso e testato risulta essere il Burns Weaning Assessment Program (BWAP). Il suo punteggio si è dimostrato in grado di predire il successo del weaning nell’80% dei pazienti ventilati artificialmente per più di 3 giorni. Discussione: molti studi esaminati hanno sottolineato il contributo rilevante che l’infermiere può dare alla valutazione pre-weaning del paziente e al processo di weaning vero e proprio, ma non sono stati ancora condotti studi che testino l’efficacia reale di ogni singolo intervento. La loro competenza può esprimersi a vari livelli e nelle varie fasi del processo, producendo esiti tanto migliori quanto più complesso e integrato con altre professionalità è il loro lavoro assistenziale. Conclusione: nei reparti di Rianimazione/T.I. i soggetti in VAM sono sempre più numerosi e sempre più complessi. Considerando che i costi sanitari per la degenza in questa unità sono molto elevati, l’infermiere attraverso l’attuazione di alcuni interventi assistenziali, educativi, relazionali e riabilitativi, può contribuire a ridurre la durata della VAM e della degenza e migliorare gli esiti del weaning. Parole chiave: Weaning readiness, mechanical ventilation, weaning assessment scales, weaning protocols, ventilator weaning, predictors weaning success, assessment weaning readiness, nursing care, nursing assessment, nursing intervention.
2015-11-23
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/20768