Problema: la segnalazione di sospette reazioni avverse ai farmaci (ADR) fornisce alla farmacovigilanza la possibilità di controllare gli effetti nocivi dei farmaci sull’uomo e prendere provvedimenti per affrontarli più consapevolmente. I farmaci biologici, impiegati nel trattamento delle patologie reumatologiche, necessitano di farmacovigilanza secondo la direttiva 2010/84/EU. Il ruolo dell’infermiere in farmacovigilanza non è ascrivibile solo alla conoscenza dei farmaci, ma soprattutto all’osservazione e ascolto dei pazienti; la loro educazione sulle ADR è compito infermieristico che punta a sensibilizzarli rispetto al loro riconoscimento, segnalazione e possibilità di prendere parte alla loro prevenzione. Scopo: educare i pazienti alla conoscenza, al riconoscimento e alla segnalazione all’equipe curante delle ADR che possono verificarsi durante il trattamento con farmaci biologici. Ipotesi: l’infermiere che assiste pazienti affetti da patologia reumatologica in terapia con farmaci biologici è: punto di riferimento per il paziente per il team assistenziale in ambito di educazione e farmacovigilanza, segnalatore di ADR e promotore della ricerca scientifica. Materiali e metodi: studio osservazionale di coorte condotto nell’ambulatorio dell’U.O.C. di Medicina Generale del P.O. di San Donà di Piave (VE), ULSS 10 Veneto Orientale, dove 30 pazienti educati sulle possibili ADR al farmaco biologico in uso, hanno compilato il questionario di gradimento sull’intervento offertogli. Le ADR rilevate sono state descritte con la Scheda unica di segnalazione di sospetta reazione avversa - AIFA. Risultati: il 63,3% della popolazione in studio ha sviluppato almeno un’ADR durante il trattamento con farmaco biologico. Età e numero di farmaci concomitanti oltre al biologico si sono dimostrati direttamente correlati al numero di ADR, alla loro durata e alla severità del loro esito. Il 36,8% del campione che ha sperimentato ADR le ha segnalate per la prima volta contestualmente al presente studio. Il questionario ha rilevato un elevato livello di gradimento dell’intervento educativo infermieristico offerto. Conclusioni: l’educazione infermieristica in ambito di farmacovigilanza è vantaggiosa per team assistenziale e pazienti, e andrebbe potenziata nei più anziani ed in con politerapia. E’ auspicabile che la farmacovigilanza non si limiti alla segnalazione, ma attivi una riflessione sull’evitabilità degli eventi avversi e sul miglioramento della gestione clinica.

L'infermiere in farmacovigilanza: ruolo educativo nel trattamento terapeutico con farmaci biologici in pazienti affetti da malattia reumatologica

Fontanel, Irene
2015/2016

Abstract

Problema: la segnalazione di sospette reazioni avverse ai farmaci (ADR) fornisce alla farmacovigilanza la possibilità di controllare gli effetti nocivi dei farmaci sull’uomo e prendere provvedimenti per affrontarli più consapevolmente. I farmaci biologici, impiegati nel trattamento delle patologie reumatologiche, necessitano di farmacovigilanza secondo la direttiva 2010/84/EU. Il ruolo dell’infermiere in farmacovigilanza non è ascrivibile solo alla conoscenza dei farmaci, ma soprattutto all’osservazione e ascolto dei pazienti; la loro educazione sulle ADR è compito infermieristico che punta a sensibilizzarli rispetto al loro riconoscimento, segnalazione e possibilità di prendere parte alla loro prevenzione. Scopo: educare i pazienti alla conoscenza, al riconoscimento e alla segnalazione all’equipe curante delle ADR che possono verificarsi durante il trattamento con farmaci biologici. Ipotesi: l’infermiere che assiste pazienti affetti da patologia reumatologica in terapia con farmaci biologici è: punto di riferimento per il paziente per il team assistenziale in ambito di educazione e farmacovigilanza, segnalatore di ADR e promotore della ricerca scientifica. Materiali e metodi: studio osservazionale di coorte condotto nell’ambulatorio dell’U.O.C. di Medicina Generale del P.O. di San Donà di Piave (VE), ULSS 10 Veneto Orientale, dove 30 pazienti educati sulle possibili ADR al farmaco biologico in uso, hanno compilato il questionario di gradimento sull’intervento offertogli. Le ADR rilevate sono state descritte con la Scheda unica di segnalazione di sospetta reazione avversa - AIFA. Risultati: il 63,3% della popolazione in studio ha sviluppato almeno un’ADR durante il trattamento con farmaco biologico. Età e numero di farmaci concomitanti oltre al biologico si sono dimostrati direttamente correlati al numero di ADR, alla loro durata e alla severità del loro esito. Il 36,8% del campione che ha sperimentato ADR le ha segnalate per la prima volta contestualmente al presente studio. Il questionario ha rilevato un elevato livello di gradimento dell’intervento educativo infermieristico offerto. Conclusioni: l’educazione infermieristica in ambito di farmacovigilanza è vantaggiosa per team assistenziale e pazienti, e andrebbe potenziata nei più anziani ed in con politerapia. E’ auspicabile che la farmacovigilanza non si limiti alla segnalazione, ma attivi una riflessione sull’evitabilità degli eventi avversi e sul miglioramento della gestione clinica.
2015-11-10
farmacovigilanza, reazioni avverse a farmaci (ADR), farmaci biologici, infermiere educatore
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/20769