1.Background I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sono caratterizzati da un alterato consumo oassorbimento di cibo, che compromette significativamente la salute fisica o il funzionamento psicosociale dell’individuo.Pica: persistente ingestione di sostanze non commestibili, per un periodo di almeno un mese. Il comportamento è inappropriato rispetto allo stadio di sviluppo dell’individuo. Disturbo da ruminazione: ripetuto rigurgito di cibo non dovuto a condizione gastrointestinale per un periodo di almeno un mese. Il cibo può essere poi rimasticato, ringoiato o sputato.Disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo: evitamento del cibo che porta a significativa perdita di peso, deficit funzionale, dipendenza dalla nutrizione parenterale o da supplementi nutrizionali orali e marcata interferenza con in funzionamento psicosociale.Anoressia nervosa: restrizione nell’assunzione di calorie, che porta ad un peso corporeo significativamente basso nel contesto di età, sesso, traiettoria di sviluppo e salute fisica. Intensa paura di aumentare di peso o di diventare grassi, comportamento persistente che interferisce con l’aumento di peso, anche se significativamente basso. Peso e forma del corpo vissuti dall’individuo in modo alterato.Bulimia nervosa: ricorrenti episodi di abbuffata in cui in si ingerisce una quantità di cibo superiore alla norma, con una sensazione di perdita di controllo. Inappropriate condotte compensatorie per prevenire l’aumento di peso, come vomito autoindotto o abuso di lassativi. Livelli di autostima influenzati da peso e forma del corpo.Disturbo da binge-eating: mangiare molto più rapidamente del normale una quantità di cibo eccessiva, fino a sentirsi sgradevolmente pieni, anche se non ci si sente affamati, con la sensazione di perdere il controllo. Non ci sono condotte compensatorie. L’incidenza dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione è in aumento, in particolare l’anoressia tra le ragazze tra i 12 e i 25 anni ha una prevalenza pari allo 0.5-1% rispetto alla popolazione generale, mentre quella della bulimia è dell’1-3%. Il rapporto tra il sesso femminile e quello maschile è di 9:1 per l’anoressia e di 20:1 per la bulimia. 2. Scopo della tesi La figura dell’infermiere è inserita in un’equipe multiprofessionale in cui non è sempre facile stabilire quale sia il ruolo di ognuno. Questo porta ad una difficoltà nell’individuare quali siano gli interventi di assistenza infermieristica, ma soprattutto nel valutare la loro efficacia e rilevanza all’interno del processo di trattamento del disturbo. Lo scopo di questa tesi è definire i possibili interventi di assistenza infermieristica e la loro importanza nel miglioramento della qualità di vita del paziente. 3. Metodi Successivamente alla definizione del quesito in forma narrativa e con il metodo PICO è stata prodotta una ricerca nei database PubMed, CINAHL plus with full text e National Gudeline Clearinghouse, utilizzando delle parole chiave inserite in alcune stringhe di ricerca. Tra i 777 risultati della ricerca sono stati selezionati 12 articoli ed una linea guida che descrivono il ruolo dell’infermiere nel trattamento dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. 4. Risultati In seguito alla ricerca si è potuto definire i punti principali dell’assistenza infermieristica: Instaurare una relazione terapeutica Coinvolgimento e formazione dei familiari Inserimento del paziente in reparto e normalizzazione dei modelli di alimentazione Miglioramento dell’autonomia del paziente Ripresa di un sano esercizio fisico Sviluppo della socialità Prevenzione delle ricadute Inoltre la ricerca ha evidenziato come gli infermieri necessitino di una preparazione adeguata per poter fare assistenza a questi pazienti.

Disturbi della nutrizione e dell'alimentazione: il ruolo dell'infermiere nel processo terapeutico

Franceschetto, Martina
2015/2016

Abstract

1.Background I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sono caratterizzati da un alterato consumo oassorbimento di cibo, che compromette significativamente la salute fisica o il funzionamento psicosociale dell’individuo.Pica: persistente ingestione di sostanze non commestibili, per un periodo di almeno un mese. Il comportamento è inappropriato rispetto allo stadio di sviluppo dell’individuo. Disturbo da ruminazione: ripetuto rigurgito di cibo non dovuto a condizione gastrointestinale per un periodo di almeno un mese. Il cibo può essere poi rimasticato, ringoiato o sputato.Disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo: evitamento del cibo che porta a significativa perdita di peso, deficit funzionale, dipendenza dalla nutrizione parenterale o da supplementi nutrizionali orali e marcata interferenza con in funzionamento psicosociale.Anoressia nervosa: restrizione nell’assunzione di calorie, che porta ad un peso corporeo significativamente basso nel contesto di età, sesso, traiettoria di sviluppo e salute fisica. Intensa paura di aumentare di peso o di diventare grassi, comportamento persistente che interferisce con l’aumento di peso, anche se significativamente basso. Peso e forma del corpo vissuti dall’individuo in modo alterato.Bulimia nervosa: ricorrenti episodi di abbuffata in cui in si ingerisce una quantità di cibo superiore alla norma, con una sensazione di perdita di controllo. Inappropriate condotte compensatorie per prevenire l’aumento di peso, come vomito autoindotto o abuso di lassativi. Livelli di autostima influenzati da peso e forma del corpo.Disturbo da binge-eating: mangiare molto più rapidamente del normale una quantità di cibo eccessiva, fino a sentirsi sgradevolmente pieni, anche se non ci si sente affamati, con la sensazione di perdere il controllo. Non ci sono condotte compensatorie. L’incidenza dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione è in aumento, in particolare l’anoressia tra le ragazze tra i 12 e i 25 anni ha una prevalenza pari allo 0.5-1% rispetto alla popolazione generale, mentre quella della bulimia è dell’1-3%. Il rapporto tra il sesso femminile e quello maschile è di 9:1 per l’anoressia e di 20:1 per la bulimia. 2. Scopo della tesi La figura dell’infermiere è inserita in un’equipe multiprofessionale in cui non è sempre facile stabilire quale sia il ruolo di ognuno. Questo porta ad una difficoltà nell’individuare quali siano gli interventi di assistenza infermieristica, ma soprattutto nel valutare la loro efficacia e rilevanza all’interno del processo di trattamento del disturbo. Lo scopo di questa tesi è definire i possibili interventi di assistenza infermieristica e la loro importanza nel miglioramento della qualità di vita del paziente. 3. Metodi Successivamente alla definizione del quesito in forma narrativa e con il metodo PICO è stata prodotta una ricerca nei database PubMed, CINAHL plus with full text e National Gudeline Clearinghouse, utilizzando delle parole chiave inserite in alcune stringhe di ricerca. Tra i 777 risultati della ricerca sono stati selezionati 12 articoli ed una linea guida che descrivono il ruolo dell’infermiere nel trattamento dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. 4. Risultati In seguito alla ricerca si è potuto definire i punti principali dell’assistenza infermieristica: Instaurare una relazione terapeutica Coinvolgimento e formazione dei familiari Inserimento del paziente in reparto e normalizzazione dei modelli di alimentazione Miglioramento dell’autonomia del paziente Ripresa di un sano esercizio fisico Sviluppo della socialità Prevenzione delle ricadute Inoltre la ricerca ha evidenziato come gli infermieri necessitino di una preparazione adeguata per poter fare assistenza a questi pazienti.
2015-11-16
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/20771