Problema: Le cure palliative sono quelle cure che hanno lo scopo di alleviare i sintomi senza curare la malattia di base. L’infermiere ha il compito di prevenire e alleviare la sofferenza, così da garantire la miglior qualità di vita per il paziente e per le loro famiglie. La scelta di una persona di rimanere a casa fino alla fine della vita deve essere rispettata. La cura di questi pazienti richiede un approccio multidisciplinare in consultazione con pazienti e famiglia (Jouy). L’infermiere, per l’adeguata assistenza di questi pazienti, e per individuare quindi quelli che sono i suoi veri bisogni assistenziali, deve poter avvalersi di un metodo per la valutazione delle attività infermieristiche attuate a domicilio.Secondo alcuni studi, il dolore e i sintomi del paziente, non sono adeguatamente valutati e gestiti nel periodo di fine vita del paziente in cure palliative (Wilkie, 2012). Ecco che emerge la necessità dei familiari di essere aiutati nelle cure al proprio caro, e di essere sostenuti emotivamente (Claxton, Gosselin & Schmidt – Chamberlain). E’ necessario quindi individuare i bisogni dell’assistito correttamente, così da poter soddisfare le sue esigenze e garantirgli una buona qualità di vita. Scopo: L’utilizzo della la Scala NaCCS, come metodo di rilevazione delle attività, di pazienti che necessitano di cure palliative, permette di identificare il reale livello di complessità assistenziale per la quantificazione dei carichi di lavoro infermieristico. Ipotesi: L’adozione della Scala NaCCs “Nursing and caregiver correlation Scale” , come metodo di rilevazione delle attività, di pazienti che necessitano di cure palliative a domicilio, aiuta una programmazione più efficace in termini di continuità, in relazione alla reale complessità assistenziale Materiali e metodi: disegno di studio retrospettivo condotto nell’U.O di Cure Palliative domiciliari di Portogruaro. Risultati: Dei 3531 profili complessivi individuati, sono stati rilevati maggiormente i profili di tipo A (545 profili), BF (485 profili), AF (465 profili), B (270 profili), AFO (234 profili). Attraverso l’analisi dei tempi spesi a domicilio del paziente dagli Infermieri di Cure Palliative, sono state rilevate le attività maggiormente complesse dal punto di vista assistenziale, rappresentate da: rilevazione test, istruzione caregiver terapia, gestione catetere venoso centrale, terapia microinfusoria/elastomeri, medicazioni semplici e terapia infusiva continua. Attraverso la valutazione dei tempi spesi per ogni attività assistenziale, messi in relazione con il profilo comprendente tali attività, la Scala NaCCs ha dimostrato la sua sensibilità nel rilevare i bisogni del 3 paziente, e la sua capacità di organizzare l’attività infermieristica nelle Cure Palliative Domiciliari. Ciò in quanto è in grado di dare un peso ad ogni attività assistenziale, e si dimostra sensibile alle variazioni dei profili assistenziali, ovvero: è in grado di rilevare l’aumento delle attività assistenziali nel momento in cui a un paziente a cui è stato assegnato un determinato profilo, ne viene assegnato uno diverso, solitamente maggiormente complesso. Conclusioni: La Scala NaCCs si è dimostrata in grado di valutare i reali bisogni assistenziali del paziente, e del caregiver di quest’ultimo. Nel corso del tempo di presa in carico dell’assistito, questa Scala rileva le modificazioni dei bisogni del paziente e il loro progressivo incremento. Dal punto di vista organizzativo, la Scala NaCCs, è in grado di mettere in relazione il numero delle attività con l’aumento della complessità assistenziale. Attraverso l’uso di questa Scala è possibile identificare il reale livello di complessità assistenziale, e ciò può essere utilizzato come strumento per la quantificazione dei carichi di lavoro infermieristico, aiutando una programmazione più efficace in termini di continuità assistenziale. La variabile “tempo” è stata individuata come necessaria per una buona pratica infermieristica, e per gestire al meglio i sintomi del paziente, garantendogli una buona qualità di vita. Un’organizzazione sanitaria, che guarda alla qualità della vita del paziente in Cure Palliative Domiciliari, non può non tener conto dell’importanza di ottimizzare l’organizzazione dell’attività infermieristica, anche attraverso l’uso della Scala NaCCs, come strumento per raggiungere al meglio quest’obiettivo.

L'utilizzo dello strumento nursing and caregiver correlation scale (scala naccs) per la rilevazione delle attività assistenziali erogate ai pazienti che necessitano di cure palliative a domicilio per la quantificazione dei carichi di lavoro infermieristico

Franco, Erika
2015/2016

Abstract

Problema: Le cure palliative sono quelle cure che hanno lo scopo di alleviare i sintomi senza curare la malattia di base. L’infermiere ha il compito di prevenire e alleviare la sofferenza, così da garantire la miglior qualità di vita per il paziente e per le loro famiglie. La scelta di una persona di rimanere a casa fino alla fine della vita deve essere rispettata. La cura di questi pazienti richiede un approccio multidisciplinare in consultazione con pazienti e famiglia (Jouy). L’infermiere, per l’adeguata assistenza di questi pazienti, e per individuare quindi quelli che sono i suoi veri bisogni assistenziali, deve poter avvalersi di un metodo per la valutazione delle attività infermieristiche attuate a domicilio.Secondo alcuni studi, il dolore e i sintomi del paziente, non sono adeguatamente valutati e gestiti nel periodo di fine vita del paziente in cure palliative (Wilkie, 2012). Ecco che emerge la necessità dei familiari di essere aiutati nelle cure al proprio caro, e di essere sostenuti emotivamente (Claxton, Gosselin & Schmidt – Chamberlain). E’ necessario quindi individuare i bisogni dell’assistito correttamente, così da poter soddisfare le sue esigenze e garantirgli una buona qualità di vita. Scopo: L’utilizzo della la Scala NaCCS, come metodo di rilevazione delle attività, di pazienti che necessitano di cure palliative, permette di identificare il reale livello di complessità assistenziale per la quantificazione dei carichi di lavoro infermieristico. Ipotesi: L’adozione della Scala NaCCs “Nursing and caregiver correlation Scale” , come metodo di rilevazione delle attività, di pazienti che necessitano di cure palliative a domicilio, aiuta una programmazione più efficace in termini di continuità, in relazione alla reale complessità assistenziale Materiali e metodi: disegno di studio retrospettivo condotto nell’U.O di Cure Palliative domiciliari di Portogruaro. Risultati: Dei 3531 profili complessivi individuati, sono stati rilevati maggiormente i profili di tipo A (545 profili), BF (485 profili), AF (465 profili), B (270 profili), AFO (234 profili). Attraverso l’analisi dei tempi spesi a domicilio del paziente dagli Infermieri di Cure Palliative, sono state rilevate le attività maggiormente complesse dal punto di vista assistenziale, rappresentate da: rilevazione test, istruzione caregiver terapia, gestione catetere venoso centrale, terapia microinfusoria/elastomeri, medicazioni semplici e terapia infusiva continua. Attraverso la valutazione dei tempi spesi per ogni attività assistenziale, messi in relazione con il profilo comprendente tali attività, la Scala NaCCs ha dimostrato la sua sensibilità nel rilevare i bisogni del 3 paziente, e la sua capacità di organizzare l’attività infermieristica nelle Cure Palliative Domiciliari. Ciò in quanto è in grado di dare un peso ad ogni attività assistenziale, e si dimostra sensibile alle variazioni dei profili assistenziali, ovvero: è in grado di rilevare l’aumento delle attività assistenziali nel momento in cui a un paziente a cui è stato assegnato un determinato profilo, ne viene assegnato uno diverso, solitamente maggiormente complesso. Conclusioni: La Scala NaCCs si è dimostrata in grado di valutare i reali bisogni assistenziali del paziente, e del caregiver di quest’ultimo. Nel corso del tempo di presa in carico dell’assistito, questa Scala rileva le modificazioni dei bisogni del paziente e il loro progressivo incremento. Dal punto di vista organizzativo, la Scala NaCCs, è in grado di mettere in relazione il numero delle attività con l’aumento della complessità assistenziale. Attraverso l’uso di questa Scala è possibile identificare il reale livello di complessità assistenziale, e ciò può essere utilizzato come strumento per la quantificazione dei carichi di lavoro infermieristico, aiutando una programmazione più efficace in termini di continuità assistenziale. La variabile “tempo” è stata individuata come necessaria per una buona pratica infermieristica, e per gestire al meglio i sintomi del paziente, garantendogli una buona qualità di vita. Un’organizzazione sanitaria, che guarda alla qualità della vita del paziente in Cure Palliative Domiciliari, non può non tener conto dell’importanza di ottimizzare l’organizzazione dell’attività infermieristica, anche attraverso l’uso della Scala NaCCs, come strumento per raggiungere al meglio quest’obiettivo.
2015-10-10
Cure palliative, assistenza infermieristica, cure domiciliari, sintomi.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/20777