La guarigione di una ferita è un processo estremamente delicato che può spesso essere ostacolato da diversi fattori. C’è la necessità, quindi, di condizioni ottimali per evitare qualsiasi tipo di peggioramento o rallentamento. Purtroppo, nonostante la diffusione della pratica basata sulle evidenze, permangono pratiche professionali svolte con incertezza, difformità e con carenza informativa, che crea una mancata prevenzione delle infezioni del sito chirurgico (SSI) e di altre complicanze come le deiscenze, le eviscerazioni ed il dolore, le quali hanno un forte impatto sulla qualità di vita dei pazienti, aumentandone la loro degenza in ospedale, con un incremento dei costi, oltre ad influenzare fortemente il comfort del paziente e la sua compliance. Scopo di questa ricerca bibliografica è di cercare nella letteratura delle prove che sostengano la maggiore efficacia delle medicazioni avanzate rispetto alle tradizionali per la guarigione delle ferite chirurgiche addominali laparotomiche, che guariscono per seconda intenzione, e che possono presentare infezioni e/o deiscenze. Altri obiettivi della ricerca: verificare se i costi aumentano o diminuiscono con l’uso delle medicazioni avanzate, se i pazienti avvertono meno dolore durante il cambio della medicazione e se la loro degenza ospedaliera aumenta o diminuisce. Le fonti utilizzate per la ricerca sono state rilevate tramite Pubmed, oppure tramite Scopus (Elsevir). Articoli reperibili online con titolo inerente l’argomento trattato, di cui si è provveduto a reperirne l’abstract ed il free full-text; articoli pubblicati in lingua inglese, risalenti agli ultimi 7 anni. Studi considerati: revisioni sistematiche, studi di laboratorio, studi prospettici o retrospettivi di coorte, studi sperimentali, studi clinici randomizzati, un prontuario per la gestione delle lesioni cutanee ed un protocollo per la gestione delle medicazioni chirurgiche. Pazienti presi in considerazione: adulti sottoposti ad interventi chirurgici programmati di chirurgia addominale, con ferita guaribile per seconda intenzione, con infezione e/o deiscenza. Medicazioni applicate: alginati, idrocolloidi, schiume o film di poliuretano, idrofibre, o medicazioni con DACC. Esclusi: pazienti diabetici, con lesioni da decubito, ulcere vascolari e diabetiche, ustioni, sternotomie, ferite traumatiche e/o d’urgenza, interventi che non fossero di chirurgia addominale, siti di prelievo per innesti cutanei e pazienti trattati con VAC. Sono stati trovati e analizzati 9 articoli. In conclusione, c’è ancora molta incertezza in questo campo investigato; gli articoli reperiti hanno dimostrato come questo argomento abbia ancora bisogno di ulteriori studi di approfondimento, per poter guidare l’infermiere e qualsiasi altro operatore sanitario nella pratica clinica, basata su evidenze scientifiche concrete e certe. Si propongono, quindi, ulteriori studi ed analisi di approfondimento in un campo così importante e complesso.

Impiego delle medicazioni avanzate nelle ferite chirurgiche. Evidenze dalla letteratura

Frezza, Eleonora
2015/2016

Abstract

La guarigione di una ferita è un processo estremamente delicato che può spesso essere ostacolato da diversi fattori. C’è la necessità, quindi, di condizioni ottimali per evitare qualsiasi tipo di peggioramento o rallentamento. Purtroppo, nonostante la diffusione della pratica basata sulle evidenze, permangono pratiche professionali svolte con incertezza, difformità e con carenza informativa, che crea una mancata prevenzione delle infezioni del sito chirurgico (SSI) e di altre complicanze come le deiscenze, le eviscerazioni ed il dolore, le quali hanno un forte impatto sulla qualità di vita dei pazienti, aumentandone la loro degenza in ospedale, con un incremento dei costi, oltre ad influenzare fortemente il comfort del paziente e la sua compliance. Scopo di questa ricerca bibliografica è di cercare nella letteratura delle prove che sostengano la maggiore efficacia delle medicazioni avanzate rispetto alle tradizionali per la guarigione delle ferite chirurgiche addominali laparotomiche, che guariscono per seconda intenzione, e che possono presentare infezioni e/o deiscenze. Altri obiettivi della ricerca: verificare se i costi aumentano o diminuiscono con l’uso delle medicazioni avanzate, se i pazienti avvertono meno dolore durante il cambio della medicazione e se la loro degenza ospedaliera aumenta o diminuisce. Le fonti utilizzate per la ricerca sono state rilevate tramite Pubmed, oppure tramite Scopus (Elsevir). Articoli reperibili online con titolo inerente l’argomento trattato, di cui si è provveduto a reperirne l’abstract ed il free full-text; articoli pubblicati in lingua inglese, risalenti agli ultimi 7 anni. Studi considerati: revisioni sistematiche, studi di laboratorio, studi prospettici o retrospettivi di coorte, studi sperimentali, studi clinici randomizzati, un prontuario per la gestione delle lesioni cutanee ed un protocollo per la gestione delle medicazioni chirurgiche. Pazienti presi in considerazione: adulti sottoposti ad interventi chirurgici programmati di chirurgia addominale, con ferita guaribile per seconda intenzione, con infezione e/o deiscenza. Medicazioni applicate: alginati, idrocolloidi, schiume o film di poliuretano, idrofibre, o medicazioni con DACC. Esclusi: pazienti diabetici, con lesioni da decubito, ulcere vascolari e diabetiche, ustioni, sternotomie, ferite traumatiche e/o d’urgenza, interventi che non fossero di chirurgia addominale, siti di prelievo per innesti cutanei e pazienti trattati con VAC. Sono stati trovati e analizzati 9 articoli. In conclusione, c’è ancora molta incertezza in questo campo investigato; gli articoli reperiti hanno dimostrato come questo argomento abbia ancora bisogno di ulteriori studi di approfondimento, per poter guidare l’infermiere e qualsiasi altro operatore sanitario nella pratica clinica, basata su evidenze scientifiche concrete e certe. Si propongono, quindi, ulteriori studi ed analisi di approfondimento in un campo così importante e complesso.
2015-11-18
medicazioni avanzate, ferite chirurgiche, guarigione delle ferite
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/20778