Background: Il disturbo di panico è un disturbo mentale che appartiene alla classe dei disturbi d’ansia, è caratterizzato dalla presenza di ricorrenti attacchi di panico e preoccupazione persistente per gli attacchi e le loro conseguenze. Nel 2010 in Europa la prevalenza in 12 mesi risulta essere dell’1,8%, e la stima delle persone che soffrono del disturbo è di 7.9 milioni. (Wittchen, 2011) La patologia rappresenta un importante problema per la qualità di vita delle persone perché è causa di disabilità sociale, occupazionale e fisica. Obiettivo: La revisione ha l’obiettivo di ricercare gli interventi assistenziali, che l’infermiere può attuare, per aiutare la persona che soffre di disturbo di panico, a gestire autonomamente la sua patologia e a migliorarne le condizioni di vita. Strategie di ricerca: Gli studi sono stati ricercati all’interno delle maggiori banche dati, PubMed, The Cochrane Library, National Guideline Clearinghouse. Sono state selezionate solo linee guida, revisioni sistematiche con o senza metanalisi e studi randomizzati controllati. Inoltre gli studi dovevano essere: pertinenti con il quesito di ricerca, pubblicati negli ultimi 5 anni e considerare solo persone adulte (≥18 anni) nel campione. Risultati: Dalla revisione della letteratura sono emersi diversi approcci alla cura del paziente con disturbo di panico in cui l’infermiere riveste un ruolo attivo. La collaborative care è l’approccio che presenta più evidenze scientifiche a suo favore, risulta più efficace delle altre cure nel ridurre i sintomi dell’ansia, nel migliorare la qualità di vita sia dal punto di vista della salute mentale, sia dal punto di vista della salute fisica. Conclusioni: La collaborative care dovrebbe essere utilizzata all’interno dei servizi di cura territoriali che si occupano dei pazienti con disturbo di panico e non solo, infatti questo tipo di approccio alle cure è risultato efficace anche nei pazienti con depressione e altri disturbi d’ansia. In particolar modo si potrebbe dare maggior spazio d’azione alla figura dell’infermiere che, come emerge dagli studi, si potrebbe occupare dell’auto-aiuto guidato con il paziente, questa fase delle cure è particolarmente importante ma spesso trascurata dai servizi di cura.
Collaborative care: Il ruolo dell’infermiere nella gestione del disturbo di panico
Garavello, Laura
2015/2016
Abstract
Background: Il disturbo di panico è un disturbo mentale che appartiene alla classe dei disturbi d’ansia, è caratterizzato dalla presenza di ricorrenti attacchi di panico e preoccupazione persistente per gli attacchi e le loro conseguenze. Nel 2010 in Europa la prevalenza in 12 mesi risulta essere dell’1,8%, e la stima delle persone che soffrono del disturbo è di 7.9 milioni. (Wittchen, 2011) La patologia rappresenta un importante problema per la qualità di vita delle persone perché è causa di disabilità sociale, occupazionale e fisica. Obiettivo: La revisione ha l’obiettivo di ricercare gli interventi assistenziali, che l’infermiere può attuare, per aiutare la persona che soffre di disturbo di panico, a gestire autonomamente la sua patologia e a migliorarne le condizioni di vita. Strategie di ricerca: Gli studi sono stati ricercati all’interno delle maggiori banche dati, PubMed, The Cochrane Library, National Guideline Clearinghouse. Sono state selezionate solo linee guida, revisioni sistematiche con o senza metanalisi e studi randomizzati controllati. Inoltre gli studi dovevano essere: pertinenti con il quesito di ricerca, pubblicati negli ultimi 5 anni e considerare solo persone adulte (≥18 anni) nel campione. Risultati: Dalla revisione della letteratura sono emersi diversi approcci alla cura del paziente con disturbo di panico in cui l’infermiere riveste un ruolo attivo. La collaborative care è l’approccio che presenta più evidenze scientifiche a suo favore, risulta più efficace delle altre cure nel ridurre i sintomi dell’ansia, nel migliorare la qualità di vita sia dal punto di vista della salute mentale, sia dal punto di vista della salute fisica. Conclusioni: La collaborative care dovrebbe essere utilizzata all’interno dei servizi di cura territoriali che si occupano dei pazienti con disturbo di panico e non solo, infatti questo tipo di approccio alle cure è risultato efficace anche nei pazienti con depressione e altri disturbi d’ansia. In particolar modo si potrebbe dare maggior spazio d’azione alla figura dell’infermiere che, come emerge dagli studi, si potrebbe occupare dell’auto-aiuto guidato con il paziente, questa fase delle cure è particolarmente importante ma spesso trascurata dai servizi di cura.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/20785