Problema: dalla fine del secolo scorso ad oggi il numero dei malati di cancro è più che raddoppiato, ad oggi si stima che nella sua vita si ammalerà un uomo su due ed una donna su tre. Ricevere una diagnosi oncologica, sperimentare l’incertezza relativa alla severità della malattia ed ai successivi trattamenti, provare gli effetti collaterali e temere le recidive, può portare ad un significativo livello di ansia. Uno stato ansioso non adeguatamente valutato e gestito si ripercuote sul percorso di cure e sulla qualità di vita del paziente. Lo stress correlato alla permanenza dello stato ansioso comporta inoltre una ridotta efficacia del sistema immunitario e aumenta lo stato infiammatorio dell’organismo, incrementando morbilità e mortalità. Si ritiene quindi, di fondamentale importanza, ove possibile, l’applicazione di tecniche alternative e complementari, per migliorare la qualità di vita dei pazienti ed il percorso di assistenza, e per limitare gli effetti collaterali dei farmaci in uso per la gestione dell’ansia e le loro possibili interazioni, anche potenzialmente pericolose. Obiettivo: lo scopo della revisione è di analizzare in modo critico quanto riscontrato in letteratura scientifica, per valutare l‘efficacia delle tecniche non farmacologiche nel ridurre l’ansia del paziente oncologico. Inoltre, integrando con quanto emerso dall’indagine conoscitiva tra il personale infermieristico, esaminare il contributo dell’infermiere nella loro applicazione e cercare orientamenti e consigli utili alla pratica infermieristica. Materiali e metodi: sono stati considerati eleggibili tutti gli studi relativi alle tecniche non farmacologiche per la gestione dell’ansia nel paziente adulto con cancro di qualsiasi tipo e stadio, in qualunque fase di malattia o trattamento, o sopravvissuto. La ricerca ha incluso la consultazione dei database: “The Cochrane Library”, “Pubmed-Medline”, “Elsevier- Scopus”, “Cinhal-EBSCOhost”, “Web of Science”, attraverso termini liberi e stringhe di ricerca, impostando come criterio temporale l’arco degli ultimi dieci anni. Ulteriori dati sono stati reperiti anche da libri e riviste cartacee e da siti web. E’ stata inoltre condotta un’indagine conoscitiva relativa al problema trattato, tramite un’intervista creata ad hoc, rivolta agli infermieri operanti in due reparti di pertinenza oncologica dell’azienda ULSS 17 Reg. Veneto. Risultati: le tecniche non farmacologiche, o alternative e complementari (CAM), sono sempre più utilizzate dai pazienti oncologici per alleviare gli effetti della malattia e dei trattamenti e migliorare la qualità di vita. L’efficacia dei vari interventi analizzati è comprovata nella maggioranza delle evidenze consultate per la riduzione dell’ansia. Ulteriori benefici evidenziati riguardano la diminuzione di dolore, depressione, fatigue, nausea, dispnea, disturbi del sonno, e, in alcuni casi, il potenziamento della funzione immunitaria e la riduzione dei markers infiammatori. Solo un esiguo numero di studi riporta risultati inconcludenti, soprattutto relativamente alle tecniche energetiche e pratiche spirituali ed alla pet therapy, si fa notare però come le prime due siano difficilmente indagabili coi tradizionali metodi scientifici e l‘esiguità delle evidenze reperite riguardo l’ultima. L’indagine conoscitiva tra gli infermieri rivela una scarsa conoscenza e diffusione delle CAM nella pratica assistenziale nel nostro contesto. Tuttavia il problema è molto sentito e si manifesta curiosità ed apertura verso queste tecniche, suggerendo l’implementazione di corsi di formazione e aggiornamento rivolti a tutto il personale infermieristico. Conclusioni: le tecniche CAM rappresentano interventi facilmente applicabili, sicuri, economici, non invasivi ed efficaci per diminuire l’ansia ed altri spiacevoli sintomi nel paziente oncologico, migliorarne la qualità di vita, la funzionalità psicofisica ed il percorso di cura in toto. Ulteriori ricerche sono tuttavia necessarie circa le modalità di applicazione più corrette ed efficaci all’interno del percorso di assistenza. Alcuni studi evidenziano inoltre come gli interventi gestiti dalla figura dell’infermiere risultino maggiormente efficaci e graditi ai pazienti. Si rivela quindi auspicabile l’implementazione degli interventi CAM per la gestione dell’ansia negli studi e nella pratica dell’assistenza infermieristica oncologica.

La gestione non farmacologica dell'ansia nel paziente oncologico

Giacomuzzi, Michela
2015/2016

Abstract

Problema: dalla fine del secolo scorso ad oggi il numero dei malati di cancro è più che raddoppiato, ad oggi si stima che nella sua vita si ammalerà un uomo su due ed una donna su tre. Ricevere una diagnosi oncologica, sperimentare l’incertezza relativa alla severità della malattia ed ai successivi trattamenti, provare gli effetti collaterali e temere le recidive, può portare ad un significativo livello di ansia. Uno stato ansioso non adeguatamente valutato e gestito si ripercuote sul percorso di cure e sulla qualità di vita del paziente. Lo stress correlato alla permanenza dello stato ansioso comporta inoltre una ridotta efficacia del sistema immunitario e aumenta lo stato infiammatorio dell’organismo, incrementando morbilità e mortalità. Si ritiene quindi, di fondamentale importanza, ove possibile, l’applicazione di tecniche alternative e complementari, per migliorare la qualità di vita dei pazienti ed il percorso di assistenza, e per limitare gli effetti collaterali dei farmaci in uso per la gestione dell’ansia e le loro possibili interazioni, anche potenzialmente pericolose. Obiettivo: lo scopo della revisione è di analizzare in modo critico quanto riscontrato in letteratura scientifica, per valutare l‘efficacia delle tecniche non farmacologiche nel ridurre l’ansia del paziente oncologico. Inoltre, integrando con quanto emerso dall’indagine conoscitiva tra il personale infermieristico, esaminare il contributo dell’infermiere nella loro applicazione e cercare orientamenti e consigli utili alla pratica infermieristica. Materiali e metodi: sono stati considerati eleggibili tutti gli studi relativi alle tecniche non farmacologiche per la gestione dell’ansia nel paziente adulto con cancro di qualsiasi tipo e stadio, in qualunque fase di malattia o trattamento, o sopravvissuto. La ricerca ha incluso la consultazione dei database: “The Cochrane Library”, “Pubmed-Medline”, “Elsevier- Scopus”, “Cinhal-EBSCOhost”, “Web of Science”, attraverso termini liberi e stringhe di ricerca, impostando come criterio temporale l’arco degli ultimi dieci anni. Ulteriori dati sono stati reperiti anche da libri e riviste cartacee e da siti web. E’ stata inoltre condotta un’indagine conoscitiva relativa al problema trattato, tramite un’intervista creata ad hoc, rivolta agli infermieri operanti in due reparti di pertinenza oncologica dell’azienda ULSS 17 Reg. Veneto. Risultati: le tecniche non farmacologiche, o alternative e complementari (CAM), sono sempre più utilizzate dai pazienti oncologici per alleviare gli effetti della malattia e dei trattamenti e migliorare la qualità di vita. L’efficacia dei vari interventi analizzati è comprovata nella maggioranza delle evidenze consultate per la riduzione dell’ansia. Ulteriori benefici evidenziati riguardano la diminuzione di dolore, depressione, fatigue, nausea, dispnea, disturbi del sonno, e, in alcuni casi, il potenziamento della funzione immunitaria e la riduzione dei markers infiammatori. Solo un esiguo numero di studi riporta risultati inconcludenti, soprattutto relativamente alle tecniche energetiche e pratiche spirituali ed alla pet therapy, si fa notare però come le prime due siano difficilmente indagabili coi tradizionali metodi scientifici e l‘esiguità delle evidenze reperite riguardo l’ultima. L’indagine conoscitiva tra gli infermieri rivela una scarsa conoscenza e diffusione delle CAM nella pratica assistenziale nel nostro contesto. Tuttavia il problema è molto sentito e si manifesta curiosità ed apertura verso queste tecniche, suggerendo l’implementazione di corsi di formazione e aggiornamento rivolti a tutto il personale infermieristico. Conclusioni: le tecniche CAM rappresentano interventi facilmente applicabili, sicuri, economici, non invasivi ed efficaci per diminuire l’ansia ed altri spiacevoli sintomi nel paziente oncologico, migliorarne la qualità di vita, la funzionalità psicofisica ed il percorso di cura in toto. Ulteriori ricerche sono tuttavia necessarie circa le modalità di applicazione più corrette ed efficaci all’interno del percorso di assistenza. Alcuni studi evidenziano inoltre come gli interventi gestiti dalla figura dell’infermiere risultino maggiormente efficaci e graditi ai pazienti. Si rivela quindi auspicabile l’implementazione degli interventi CAM per la gestione dell’ansia negli studi e nella pratica dell’assistenza infermieristica oncologica.
2015-11-16
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/20802