La relazione d’aiuto nei contesti di cura è di fondamentale importanza per una efficace assistenza del paziente ed è costituita da prerequisiti definiti da Rogers, quali: autenticità, accettazione positiva, ascolto e comprensione empatica.1 Nonostante gli innumerevoli studi eseguiti in merito, nei contesti attuali viene dato poco spazio alla relazione preoccupandosi di più di sviluppare ottime capacità tecniche trascurando quelle relazionali. Su tali studi di Rogers si sono sviluppate delle ricerche che hanno fatto emergere un elemento importante del comportamento, l’assertività, componente questa ancora poco indagata che deriva dal latino asserere, affermare ed è quella competenza relazionale che permette di riconoscere le proprie sensazioni ed emozioni e di esprimerle con assoluta onestà agli altri nel rispetto reciproco. E’ una competenza fondamentale per lo sviluppo di capacità necessarie alla gestione di una relazione positiva con l’altro.2 Questo concetto nasce all’interno della psicologia clinica negli anni Sessanta e l’utilizzo di questo termine è dovuto a Wolpe (psichiatra sudafricano che è considerato una delle figure più influenti in ambito di Behavior Therapy), seppure il capostipite di vari studi sull’assertività generalmente è considerato Salter (psicologo americano che aveva individuato attraverso la “personalità inibita” la causa di varie patologie o disturbi del comportamento, soprattutto in riferimento alle relazioni sociali).3 Altri autori che si sono occupati attivamente di questo concetto sono stati Alberti (psicologo americano e editore di libri) ed Emmons (psicologo americano, autore di libri e docente universitario). Questo elaborato ha lo scopo di indagare i livelli di assertività degli infermieri e quanto in realtà essi, riescano ad applicare questa abilità nella relazione con il paziente. A questo scopo, è stata utilizzata la scala di valutazione del comportamento interpersonale e assertivo o SIB (Scale for Interpersonal Behavior) somministrata ad un campione di 62 infermieri dell’ Azienda U.L.S.S. 15 di Camposampiero facenti parte di tre Unità Operative differenti, rispettivamente: Geriatria, Chirurgia Generale e Patologia Neonatale. 1 Rogers C.R, La terapia centrata sul cliente. Ed. Martinelli, 1970, Firenze, p.92. 2 Di Lauro D. Manuale di comunicazione assertiva. Ed. Xenia, 2011, Milano, p.8. 3Arrindell W, Nota L, Sanavio E, Sica C, Soresi S. SIB: Valutazione del comportamento interpersonale e assertivo. Ed. Erickson, 2004, Trento, p. 12. 2

Il comportamento assertivo nella relazione infermiere-assistito. una indagine con l'utilizzo dello strumento scale for interpersonal behavior

Gottardo, Ilaria
2015/2016

Abstract

La relazione d’aiuto nei contesti di cura è di fondamentale importanza per una efficace assistenza del paziente ed è costituita da prerequisiti definiti da Rogers, quali: autenticità, accettazione positiva, ascolto e comprensione empatica.1 Nonostante gli innumerevoli studi eseguiti in merito, nei contesti attuali viene dato poco spazio alla relazione preoccupandosi di più di sviluppare ottime capacità tecniche trascurando quelle relazionali. Su tali studi di Rogers si sono sviluppate delle ricerche che hanno fatto emergere un elemento importante del comportamento, l’assertività, componente questa ancora poco indagata che deriva dal latino asserere, affermare ed è quella competenza relazionale che permette di riconoscere le proprie sensazioni ed emozioni e di esprimerle con assoluta onestà agli altri nel rispetto reciproco. E’ una competenza fondamentale per lo sviluppo di capacità necessarie alla gestione di una relazione positiva con l’altro.2 Questo concetto nasce all’interno della psicologia clinica negli anni Sessanta e l’utilizzo di questo termine è dovuto a Wolpe (psichiatra sudafricano che è considerato una delle figure più influenti in ambito di Behavior Therapy), seppure il capostipite di vari studi sull’assertività generalmente è considerato Salter (psicologo americano che aveva individuato attraverso la “personalità inibita” la causa di varie patologie o disturbi del comportamento, soprattutto in riferimento alle relazioni sociali).3 Altri autori che si sono occupati attivamente di questo concetto sono stati Alberti (psicologo americano e editore di libri) ed Emmons (psicologo americano, autore di libri e docente universitario). Questo elaborato ha lo scopo di indagare i livelli di assertività degli infermieri e quanto in realtà essi, riescano ad applicare questa abilità nella relazione con il paziente. A questo scopo, è stata utilizzata la scala di valutazione del comportamento interpersonale e assertivo o SIB (Scale for Interpersonal Behavior) somministrata ad un campione di 62 infermieri dell’ Azienda U.L.S.S. 15 di Camposampiero facenti parte di tre Unità Operative differenti, rispettivamente: Geriatria, Chirurgia Generale e Patologia Neonatale. 1 Rogers C.R, La terapia centrata sul cliente. Ed. Martinelli, 1970, Firenze, p.92. 2 Di Lauro D. Manuale di comunicazione assertiva. Ed. Xenia, 2011, Milano, p.8. 3Arrindell W, Nota L, Sanavio E, Sica C, Soresi S. SIB: Valutazione del comportamento interpersonale e assertivo. Ed. Erickson, 2004, Trento, p. 12. 2
2015-11-09
Nurse-patient relation, assertiveness, Scale for Interpersonal Behavior
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/20809