La disfagia è una comune problematica clinica che caratterizza circa l’8 % della popolazione dei Paesi sviluppati e la sua prevalenza è destinata a crescere rapidamente, visto anche l’aumentare della popolazione anziana e dell’età media. Le principali cause di questa condizione sono di tipo neurologico o strutturale e il rischio di aspirazione è sicuramente la complicanza immediata più pericolosa, poiché può portare al soffocamento della persona e ad esso può seguire l’insorgenza di una polmonite da aspirazione. La presentazione clinica dell’aspirazione non è sempre di facile identificazione: alle volte può essere asintomatica o, soprattutto negli anziani, può manifestarsi in maniera insolita. Il riconoscimento precoce e lo screening della disfagia possono contribuire ad individuare le persone che necessitano di indagini più approfondite, quali video fluoroscopia (VFS), video endoscopia con fibra ottica sensibile (FEES) o scintigrafia orofaringea, al fine di valutare la gravità della disfagia e prevenire l’aspirazione tracheobronchiale. Esistono svariati protocolli ed interventi educativi che mirano alla compensazione o alla riabilitazione di questa condizione. Un approccio interdisciplinare per la gestione della disfagia è fortemente consigliato; l’infermiere, all’interno del team, interpreta un ruolo fondamentale nell’educazione sanitaria del paziente e dei familiari. L’obiettivo di questo elaborato è quello di dimostrare come l’infermiere sia in grado di rendere possibile allo stesso tempo il miglioramento della qualità di vita dei pazienti disfagici e una riduzione dei costi sanitari.

Prevenzione del rischio aspirazione e gestione della disfagia: ruolo infermieristico nell'educazione sanitaria del paziente e del caregiver

Marangon, Matteo
2015/2016

Abstract

La disfagia è una comune problematica clinica che caratterizza circa l’8 % della popolazione dei Paesi sviluppati e la sua prevalenza è destinata a crescere rapidamente, visto anche l’aumentare della popolazione anziana e dell’età media. Le principali cause di questa condizione sono di tipo neurologico o strutturale e il rischio di aspirazione è sicuramente la complicanza immediata più pericolosa, poiché può portare al soffocamento della persona e ad esso può seguire l’insorgenza di una polmonite da aspirazione. La presentazione clinica dell’aspirazione non è sempre di facile identificazione: alle volte può essere asintomatica o, soprattutto negli anziani, può manifestarsi in maniera insolita. Il riconoscimento precoce e lo screening della disfagia possono contribuire ad individuare le persone che necessitano di indagini più approfondite, quali video fluoroscopia (VFS), video endoscopia con fibra ottica sensibile (FEES) o scintigrafia orofaringea, al fine di valutare la gravità della disfagia e prevenire l’aspirazione tracheobronchiale. Esistono svariati protocolli ed interventi educativi che mirano alla compensazione o alla riabilitazione di questa condizione. Un approccio interdisciplinare per la gestione della disfagia è fortemente consigliato; l’infermiere, all’interno del team, interpreta un ruolo fondamentale nell’educazione sanitaria del paziente e dei familiari. L’obiettivo di questo elaborato è quello di dimostrare come l’infermiere sia in grado di rendere possibile allo stesso tempo il miglioramento della qualità di vita dei pazienti disfagici e una riduzione dei costi sanitari.
2015-12-14
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/20847