Il paziente con defibrillatore cardiaco impiantabile (ICD) richiede un'assistenza di alta qualità e follow-up regolari per assicurare una performance sicura del dispositivo salvavita di cui è portatore. Le visite ambulatoriali convenzionali negli assistiti con ICD, essendo controlli periodici, non garantiscono l'individuazione tempestiva di un malfunzionamento del dispositivo o di anomalie della funzionalità cardiaca. Una lettura ritardata delle informazioni memorizzate dall'ICD comporta provvedimenti posticipati e modifiche delle condizioni cliniche del paziente. Il ricorso al monitoraggio da remoto di dispositivi impiantabili risulta quindi essere la soluzione a tale problema. Attraverso una revisione della bibliografia più aggiornata, mi sono posta l'obiettivo di valutare benefici e limiti del monitoraggio da remoto, indagare il livello di soddisfazione degli assistiti con ICD monitorati a distanza, individuare il ruolo dell'infermiere nel monitoraggio remoto, analizzando se vi sono stati dei cambiamenti rispetto al ruolo tenuto nei follow-up ambulatoriali convenzionali. Dalla letteratura emergono informazioni importanti attinenti ai benefici del monitoraggio a distanza, che è un sistema utile, affidabile, semplice da utilizzare e accettato dagli utenti nonostante le sue limitazioni, come la riduzione di contatto diretto tra assistito e personale sanitario. Risulta inoltre che l'infermiere revisioni con regolarità il contenuto delle trasmissioni di dati da remoto e possieda responsabilità e competenze riguardanti l'educazione dell'assistito e dei familiari nel controllo di tecnologie di monitoraggio. Scarsi invece sono i risultati ottenuti dalla ricerca di dati sul cambiamento del ruolo infermieristico, nel passaggio dai controlli ambulatoriali a quelli da remoto.

Monitoraggio remoto nel paziente con defibrillatore cardiaco impiantabile: ruolo dell'infermiere

Martignago, Ilaria
2015/2016

Abstract

Il paziente con defibrillatore cardiaco impiantabile (ICD) richiede un'assistenza di alta qualità e follow-up regolari per assicurare una performance sicura del dispositivo salvavita di cui è portatore. Le visite ambulatoriali convenzionali negli assistiti con ICD, essendo controlli periodici, non garantiscono l'individuazione tempestiva di un malfunzionamento del dispositivo o di anomalie della funzionalità cardiaca. Una lettura ritardata delle informazioni memorizzate dall'ICD comporta provvedimenti posticipati e modifiche delle condizioni cliniche del paziente. Il ricorso al monitoraggio da remoto di dispositivi impiantabili risulta quindi essere la soluzione a tale problema. Attraverso una revisione della bibliografia più aggiornata, mi sono posta l'obiettivo di valutare benefici e limiti del monitoraggio da remoto, indagare il livello di soddisfazione degli assistiti con ICD monitorati a distanza, individuare il ruolo dell'infermiere nel monitoraggio remoto, analizzando se vi sono stati dei cambiamenti rispetto al ruolo tenuto nei follow-up ambulatoriali convenzionali. Dalla letteratura emergono informazioni importanti attinenti ai benefici del monitoraggio a distanza, che è un sistema utile, affidabile, semplice da utilizzare e accettato dagli utenti nonostante le sue limitazioni, come la riduzione di contatto diretto tra assistito e personale sanitario. Risulta inoltre che l'infermiere revisioni con regolarità il contenuto delle trasmissioni di dati da remoto e possieda responsabilità e competenze riguardanti l'educazione dell'assistito e dei familiari nel controllo di tecnologie di monitoraggio. Scarsi invece sono i risultati ottenuti dalla ricerca di dati sul cambiamento del ruolo infermieristico, nel passaggio dai controlli ambulatoriali a quelli da remoto.
2015-11-11
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