Il presente lavoro indaga quanto il disagio economico rischia di influenzare lo stile di vita e la salute delle persone senza dimora e in grave stato di emarginazione sociale al fine di riconoscere i maggiori fattori di rischio e le principali problematiche su cui il mondo sanitario può e deve lavorare, con particolare attenzione alla figura infermieristica. Il campione in esame comprende 50 utenti del Centro Diurno “La Bussola”, una piccola realtà di Padova. Ai soggetti sono stati posti quesiti riguardanti stato socio-anagrafico, stile di vita, eventuali patologie presenti e rapporto con la sanità mediante intervista strutturata. I risultati principali mettono in luce un elevato tasso di comorbilitá per la maggior parte degli intervistati. In linea con la letteratura le problematiche fisiche principali sono disturbi cardiovascolari, respiratori e rachialgia ed è presente una buona percentuale di disturbi di salute mentale. Il fattore di rischio più importante è il tabagismo, seguito dalla scarsa igiene dentale. In contrasto con le evidenze scientifiche attuali, l’uso di alcool e/o sostanze psicotrope non appaiono essere preoccupanti. Lo stress contribuisce a influenzare negativamente la vita dei senza dimora. La mancanza di una rete famigliare porta ad un forte bisogno di ascolto e di nuovi legami, ma simultaneamente ad una perdita di fiducia verso il prossimo. Tali risultati elencano una serie di bisogni che possono e devono essere accolti e sostenuti da un approccio infermieristico che miri alla promozione della salute di ogni individuo. La letteratura ci fornisce esempi a tale riguardo, tra cui lo StreetMed. Tale progetto comprende una squadra gestita da infermieri che associa competenze infermieristiche e obiettivi delle persone senza dimora per colmare il divario delle prestazioni sanitarie e ridurre la disuguaglianza.

L'influenza del disagio economico sulla salute: indagine epidemiologica descrittiva

Michelon, Michela
2015/2016

Abstract

Il presente lavoro indaga quanto il disagio economico rischia di influenzare lo stile di vita e la salute delle persone senza dimora e in grave stato di emarginazione sociale al fine di riconoscere i maggiori fattori di rischio e le principali problematiche su cui il mondo sanitario può e deve lavorare, con particolare attenzione alla figura infermieristica. Il campione in esame comprende 50 utenti del Centro Diurno “La Bussola”, una piccola realtà di Padova. Ai soggetti sono stati posti quesiti riguardanti stato socio-anagrafico, stile di vita, eventuali patologie presenti e rapporto con la sanità mediante intervista strutturata. I risultati principali mettono in luce un elevato tasso di comorbilitá per la maggior parte degli intervistati. In linea con la letteratura le problematiche fisiche principali sono disturbi cardiovascolari, respiratori e rachialgia ed è presente una buona percentuale di disturbi di salute mentale. Il fattore di rischio più importante è il tabagismo, seguito dalla scarsa igiene dentale. In contrasto con le evidenze scientifiche attuali, l’uso di alcool e/o sostanze psicotrope non appaiono essere preoccupanti. Lo stress contribuisce a influenzare negativamente la vita dei senza dimora. La mancanza di una rete famigliare porta ad un forte bisogno di ascolto e di nuovi legami, ma simultaneamente ad una perdita di fiducia verso il prossimo. Tali risultati elencano una serie di bisogni che possono e devono essere accolti e sostenuti da un approccio infermieristico che miri alla promozione della salute di ogni individuo. La letteratura ci fornisce esempi a tale riguardo, tra cui lo StreetMed. Tale progetto comprende una squadra gestita da infermieri che associa competenze infermieristiche e obiettivi delle persone senza dimora per colmare il divario delle prestazioni sanitarie e ridurre la disuguaglianza.
2015-11-13
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/20865