L’obiettivo dell’elaborato sarà quello di definire la sindrome di occhio secco e la sua classificazione, identificare i test usati per diagnosticare e monitorare la sindrome, presentare le modalità atte a garantire una diagnosi differenziale di occhio secco scongiurando la presenza di comorbidità ovvero, in ambito medico, la copresenza di diverse patologie in un unico individuo. (1) Nonostante i notevoli progressi legati alla maggior competenza diagnostica, un’accurata diagnosi di occhio secco risulta impegnativa data la vasta gamma di sintomi e il fatto che spesso i cambiamenti e i segni non corrispondano ai sintomi riportati dal paziente. Inoltre, alla base della difficoltà diagnostica vi è anche la mancanza di una valutazione clinica affidabile, unica ed inequivocabile. Vi è un’ampia disponibilità di test dedicati alla valutazione dei segni relativi alla sindrome di dry eye e alla differenziazione tra test per quantificare la produzione e stabilire la qualità del film lacrimale e quelli per stadiare l’integrità della superficie oculare. Tuttavia, l’eterogeneità dei sintomi rende complessa sia l’individuazione della problematica tramite l’osservazione dei segni, poiché non vi è una corrispondenza lineare tra segni e sintomi, sia la diagnosi e la gestione della sindrome di occhio secco a causa della mancanza di un test univoco che permetta un’accurata valutazione della progressione e della risposta all’eventuale trattamento ritenuto idoneo. (2) Questo elaborato mira ad una revisione sistematica della letteratura relativa allo studio della relazione tra sintomi e segni di dry eye poiché la mancanza di corrispondenza può avere un impatto significativo sia sulla diagnosi sia sulla gestione del trattamento. In particolare, sono stati selezionati diversi studi a dimostrazione della scarsa e spesso inconsistente correlazione tra segni e sintomi rendendo necessario, in fase clinica, l’utilizzo di un insieme di test diagnostici per evitare che i risultati di un test eseguito singolarmente risultino fuorvianti. (2) Inoltre, si passeranno in rassegna i motivi per cui il discomfort e la secchezza rientrano tra le prime ragioni di intolleranza e drop out delle lenti a contatto. Infatti, il materiale, il design, la bagnabilità e il coefficiente di frizione delle lenti a contatto possono avere un’incidenza significativa legata al CLADE (Contact Lens-Associated Dry Eye Disease). Sebbene, gli effetti delle proprietà delle lenti a contatto sulla superficie oculare non siano ancora chiari. (3) Nel corso dell’esposizione si intende fornire una linea guida che non vuole sostituirsi alla valutazione e al giudizio clinico di esperti, la nuova definizione di occhio secco presentata in occasione del Workshop Internazionale dell’Occhio Secco ha come obiettivo quello di fornire una linea guida ragionevole per la terapia. La definizione è strutturata in tre parti principali, prende le mosse dall’eziopatogenesi atta a illustrare le varie cause di occhio secco, la seconda parte pone l’accento sul meccanismo patogenetico e mostra come le diverse cause di occhio secco possano interagire tra loro e aggravare altre concause come parte di un circolo vizioso. Infine, l’ultima parte illustra uno schema di classificazione della severità dell’occhio secco.

Concordanza e discordanza tra sintomi e segni di occhio secco e uso di lenti a contatto associato a ad occhio secco

Santolin, Lisa
2019/2020

Abstract

L’obiettivo dell’elaborato sarà quello di definire la sindrome di occhio secco e la sua classificazione, identificare i test usati per diagnosticare e monitorare la sindrome, presentare le modalità atte a garantire una diagnosi differenziale di occhio secco scongiurando la presenza di comorbidità ovvero, in ambito medico, la copresenza di diverse patologie in un unico individuo. (1) Nonostante i notevoli progressi legati alla maggior competenza diagnostica, un’accurata diagnosi di occhio secco risulta impegnativa data la vasta gamma di sintomi e il fatto che spesso i cambiamenti e i segni non corrispondano ai sintomi riportati dal paziente. Inoltre, alla base della difficoltà diagnostica vi è anche la mancanza di una valutazione clinica affidabile, unica ed inequivocabile. Vi è un’ampia disponibilità di test dedicati alla valutazione dei segni relativi alla sindrome di dry eye e alla differenziazione tra test per quantificare la produzione e stabilire la qualità del film lacrimale e quelli per stadiare l’integrità della superficie oculare. Tuttavia, l’eterogeneità dei sintomi rende complessa sia l’individuazione della problematica tramite l’osservazione dei segni, poiché non vi è una corrispondenza lineare tra segni e sintomi, sia la diagnosi e la gestione della sindrome di occhio secco a causa della mancanza di un test univoco che permetta un’accurata valutazione della progressione e della risposta all’eventuale trattamento ritenuto idoneo. (2) Questo elaborato mira ad una revisione sistematica della letteratura relativa allo studio della relazione tra sintomi e segni di dry eye poiché la mancanza di corrispondenza può avere un impatto significativo sia sulla diagnosi sia sulla gestione del trattamento. In particolare, sono stati selezionati diversi studi a dimostrazione della scarsa e spesso inconsistente correlazione tra segni e sintomi rendendo necessario, in fase clinica, l’utilizzo di un insieme di test diagnostici per evitare che i risultati di un test eseguito singolarmente risultino fuorvianti. (2) Inoltre, si passeranno in rassegna i motivi per cui il discomfort e la secchezza rientrano tra le prime ragioni di intolleranza e drop out delle lenti a contatto. Infatti, il materiale, il design, la bagnabilità e il coefficiente di frizione delle lenti a contatto possono avere un’incidenza significativa legata al CLADE (Contact Lens-Associated Dry Eye Disease). Sebbene, gli effetti delle proprietà delle lenti a contatto sulla superficie oculare non siano ancora chiari. (3) Nel corso dell’esposizione si intende fornire una linea guida che non vuole sostituirsi alla valutazione e al giudizio clinico di esperti, la nuova definizione di occhio secco presentata in occasione del Workshop Internazionale dell’Occhio Secco ha come obiettivo quello di fornire una linea guida ragionevole per la terapia. La definizione è strutturata in tre parti principali, prende le mosse dall’eziopatogenesi atta a illustrare le varie cause di occhio secco, la seconda parte pone l’accento sul meccanismo patogenetico e mostra come le diverse cause di occhio secco possano interagire tra loro e aggravare altre concause come parte di un circolo vizioso. Infine, l’ultima parte illustra uno schema di classificazione della severità dell’occhio secco.
2019-09
102
Occhio secco, Lenti a contatto, Sintomi e segn
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/21811