Sfruttando modelli teorici e simulazioni di formazione dei dischi protoplanetari è possibile ottenere alcune stime sulla quantità di materiale roccioso e ghiacciato eiettato su orbite iperboliche rispetto alla propria stella, nello spazio interstellare. In questo modo, avendo una base di predizioni teoriche da cui partire, è possibile effettuare un confronto con le osservazioni dei cosiddetti oggetti interstellari (intestellar objects ) e testare quindi la validità dei modelli di formazione attualmente elaborati. Tuttavia le stime teoriche forniscono valori della densità di massa di questi oggetti, mentre le osservazioni permettono di definirne la densità numerica. Per poter collegare queste due grandezze è necessario sapere in che modo sono distribuite le dimensioni degli oggetti interstellari, ovvero conoscerne la SFD (Size Frequency Distribution), funzione che può essere valutata empiricamente a partire da un campione sufficientemente rappresentativo di oggetti di cui siano note le dimensioni. Questo lavoro di tesi si propone di fare il punto sui metodi utilizzati per arrivare alle suddette stime teoriche e per effettuare un efficace confronto coi dati osservativi, delineando l'importanza del futuro delle osservazioni di questo tipo e fornendo una spiegazione sull'origine e sulla quantità di asteroidi e comete interstellari presenti. A tale scopo verranno riportati alcuni procedimenti e i risultati di numerosi studi effettuati nell'ambito.
Natura delle due comete interstellari 1I/'Oumuamua e 2I/Borisov
Antico, Samuele
2020/2021
Abstract
Sfruttando modelli teorici e simulazioni di formazione dei dischi protoplanetari è possibile ottenere alcune stime sulla quantità di materiale roccioso e ghiacciato eiettato su orbite iperboliche rispetto alla propria stella, nello spazio interstellare. In questo modo, avendo una base di predizioni teoriche da cui partire, è possibile effettuare un confronto con le osservazioni dei cosiddetti oggetti interstellari (intestellar objects ) e testare quindi la validità dei modelli di formazione attualmente elaborati. Tuttavia le stime teoriche forniscono valori della densità di massa di questi oggetti, mentre le osservazioni permettono di definirne la densità numerica. Per poter collegare queste due grandezze è necessario sapere in che modo sono distribuite le dimensioni degli oggetti interstellari, ovvero conoscerne la SFD (Size Frequency Distribution), funzione che può essere valutata empiricamente a partire da un campione sufficientemente rappresentativo di oggetti di cui siano note le dimensioni. Questo lavoro di tesi si propone di fare il punto sui metodi utilizzati per arrivare alle suddette stime teoriche e per effettuare un efficace confronto coi dati osservativi, delineando l'importanza del futuro delle osservazioni di questo tipo e fornendo una spiegazione sull'origine e sulla quantità di asteroidi e comete interstellari presenti. A tale scopo verranno riportati alcuni procedimenti e i risultati di numerosi studi effettuati nell'ambito.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/22520