L'occhio umano è una meraviglia della natura, ed è il principale organo della visione. Quest’ultima è un processo straordinario in quanto ci permette di poter rilevare cose piccolissime e vicine come una zanzara sulla punta del naso, e cose lontane come una stella nel cielo. Fin dai tempi antichi, ricercatori esperti si chiedettero come potesse accadere questo meraviglioso fenomeno. Studiarono, man mano che le conoscenze lo permettevano, le strutture oculari, i loro funzionamenti e i meccanismi della visione disegnando e progettando modelli di occhi semplificati. Queste semplificazioni hanno permesso lo studio di fenomeni visivi e calcoli complessi che hanno fortemente contribuito a comprendere il processo visivo. L’occhio schematico è utilissimo per lo studio simulato nella ricerca delle immagini, la loro dimensione e tutto quello che interessa l’ottica dell’occhio. Lo scopo di questo lavoro è quello di valutare i progressi dai primi modelli oculari utilizzati per capire come funzionava l’occhio a quelli moderni utilizzati soprattutto per applicazioni pratiche. Nella prima parte dell’elaborato, a seguito di una ricerca nella letteratura, è stata introdotta l’ottica schematica definendo l’occhio come un diottro oculare e classificando i parametri degli elementi che lo compongono: gli angoli, gli assi e i punti di riferimento nel momento in cui l’occhio viene rappresentato su un piano. Nella seconda parte sono stati descritti i modelli degli occhi schematici del passato e i successivi sviluppi, partendo dall’occhio schematico di Gullstrand. L’analisi della letteratura scientifica, alla fine dell’elaborato, porta a stabilire che per valutare accuratamente dimensione e qualità dell’immagine retinica dovuta alle aberrazioni, è necessario utilizzare modelli oculari più realistici rispetto ai modelli parassiali. Oggi, infatti, esistono dei moderni software, che permettono di misurare e fornire mappe e grafici sulla risposta oculare. Questi software permettono calcoli così sofisticati che gli occhi schematici “vecchi” non consentivano.

Moderni occhi schematici: sviluppi, applicazioni e limiti

Cannella, Ivana
2019/2020

Abstract

L'occhio umano è una meraviglia della natura, ed è il principale organo della visione. Quest’ultima è un processo straordinario in quanto ci permette di poter rilevare cose piccolissime e vicine come una zanzara sulla punta del naso, e cose lontane come una stella nel cielo. Fin dai tempi antichi, ricercatori esperti si chiedettero come potesse accadere questo meraviglioso fenomeno. Studiarono, man mano che le conoscenze lo permettevano, le strutture oculari, i loro funzionamenti e i meccanismi della visione disegnando e progettando modelli di occhi semplificati. Queste semplificazioni hanno permesso lo studio di fenomeni visivi e calcoli complessi che hanno fortemente contribuito a comprendere il processo visivo. L’occhio schematico è utilissimo per lo studio simulato nella ricerca delle immagini, la loro dimensione e tutto quello che interessa l’ottica dell’occhio. Lo scopo di questo lavoro è quello di valutare i progressi dai primi modelli oculari utilizzati per capire come funzionava l’occhio a quelli moderni utilizzati soprattutto per applicazioni pratiche. Nella prima parte dell’elaborato, a seguito di una ricerca nella letteratura, è stata introdotta l’ottica schematica definendo l’occhio come un diottro oculare e classificando i parametri degli elementi che lo compongono: gli angoli, gli assi e i punti di riferimento nel momento in cui l’occhio viene rappresentato su un piano. Nella seconda parte sono stati descritti i modelli degli occhi schematici del passato e i successivi sviluppi, partendo dall’occhio schematico di Gullstrand. L’analisi della letteratura scientifica, alla fine dell’elaborato, porta a stabilire che per valutare accuratamente dimensione e qualità dell’immagine retinica dovuta alle aberrazioni, è necessario utilizzare modelli oculari più realistici rispetto ai modelli parassiali. Oggi, infatti, esistono dei moderni software, che permettono di misurare e fornire mappe e grafici sulla risposta oculare. Questi software permettono calcoli così sofisticati che gli occhi schematici “vecchi” non consentivano.
2019-12
58
Ottica geometrica, Occhi schematici, Occhi moderni, Luce, visione, sistema ottico
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/22622