L' Alzheimer è la pù comune causa di demenza e i test elaborati finora per la sua diagnosi sono esami invasivi, cognitivamente esigenti e costosi. L'occhio è una finestra per l'analisi del cervello e tramite questo organo di senso si punta alla ricerca per una diagnosi precoce della malattia di Alzheimer. L'occhio a differenza del cervello può essere studiato dall' esterno, con metodi non invasivi attraverso delle prove di capacità  visive, attuabili in campo oculistico e in ambito optometrico. I test oculistici per l'analisi del morbo di Alzheimer ricercano delle modificazioni anatomiche a livello oculare che sono presenti già prima della perdita di memoria e di cognizione tipiche della malattia. Gli esami optometrici sono invece utili per monitorare variazioni a livello della visione che è strettamente correlata ad alterazioni dei processi visivi all'interno del cervello. L'analisi di questi esami mira ad individuare i test candidati come nuovi bio-marcatori precoci dell'Alzheimer. Si riscontra, in generale, una riduzione dello spessore delle fibre nervose retiniche, che può² essere misurato tramite OCT o polimetria a scansione laser. In concomitanza con AD vi è poi un possibile cambiamento a livello della microcircolazione retinica e uno sviluppo di cataratta associato al morbo. Per quanto riguarda le capacità visive, emerge una netta riduzione della sensibilità  al contrasto, di campo visivo e la percezione del movimento nei pazienti che presentano il morbo di Alzheimer, rispetto ai soggetti sani. Lo studio del peggioramento di queste capacità visive potrebbe essere un valido bio-marcatore precoce per l'Alzheimer. Altri esami come l'analisi dell'acuità  visiva, della percezione dei colori e della stereopsi, sebbene siano alla base test potenzialmente utili, non sono stati ancora sufficientemente approfonditi a livello scientifico, oppure sono capacità  visive altamente influenzate da moltissime altre variabili oltre all'AD e per questo non sono specifici come bio-marcatori per l'AD. In generale, la ricerca sui nuovi test oculistici e optometrici per la diagnosi precoce dell'Alzheimer necessita ancora di moltissimi studi e analisi prima di poter essere una scienza validata e concreta.

Test oculistici e optometrici per la diagnosi precoce dell’Alzheimer

Marchet, Silvia
2019/2020

Abstract

L' Alzheimer è la pù comune causa di demenza e i test elaborati finora per la sua diagnosi sono esami invasivi, cognitivamente esigenti e costosi. L'occhio è una finestra per l'analisi del cervello e tramite questo organo di senso si punta alla ricerca per una diagnosi precoce della malattia di Alzheimer. L'occhio a differenza del cervello può essere studiato dall' esterno, con metodi non invasivi attraverso delle prove di capacità  visive, attuabili in campo oculistico e in ambito optometrico. I test oculistici per l'analisi del morbo di Alzheimer ricercano delle modificazioni anatomiche a livello oculare che sono presenti già prima della perdita di memoria e di cognizione tipiche della malattia. Gli esami optometrici sono invece utili per monitorare variazioni a livello della visione che è strettamente correlata ad alterazioni dei processi visivi all'interno del cervello. L'analisi di questi esami mira ad individuare i test candidati come nuovi bio-marcatori precoci dell'Alzheimer. Si riscontra, in generale, una riduzione dello spessore delle fibre nervose retiniche, che può² essere misurato tramite OCT o polimetria a scansione laser. In concomitanza con AD vi è poi un possibile cambiamento a livello della microcircolazione retinica e uno sviluppo di cataratta associato al morbo. Per quanto riguarda le capacità visive, emerge una netta riduzione della sensibilità  al contrasto, di campo visivo e la percezione del movimento nei pazienti che presentano il morbo di Alzheimer, rispetto ai soggetti sani. Lo studio del peggioramento di queste capacità visive potrebbe essere un valido bio-marcatore precoce per l'Alzheimer. Altri esami come l'analisi dell'acuità  visiva, della percezione dei colori e della stereopsi, sebbene siano alla base test potenzialmente utili, non sono stati ancora sufficientemente approfonditi a livello scientifico, oppure sono capacità  visive altamente influenzate da moltissime altre variabili oltre all'AD e per questo non sono specifici come bio-marcatori per l'AD. In generale, la ricerca sui nuovi test oculistici e optometrici per la diagnosi precoce dell'Alzheimer necessita ancora di moltissimi studi e analisi prima di poter essere una scienza validata e concreta.
2019-12
42
Alzheimer, test oculistici, test optometrici, campo visivo, sensibilità   al contrasto
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/22654