La possibilità di muovere gli occhi per focalizzare in retina le immagini d’interesse è un’abilità del sistema oculomotore molto importante e necessaria per poter osservare il mondo esterno in modo confortevole ed efficiente. I movimenti oculari si possono raggruppare in: movimenti saccadici, movimenti di inseguimento, vergenze, fissazioni, riflessi optocinetici e movimenti nistagmoidi. Esistono svariati sistemi per valutare l’efficienza del sistema oculomotore: alcuni più elaborati, costosi e raffinati, come tutti i sistemi computerizzati per rilevare velocità e traiettoria di saccadi ed inseguimenti, e altri sistemi più semplici e approssimativi, tra cui una lunga serie di test di screening, che sono utili per fornire una valutazione globale. Scopo dello studio. Si vuole confrontare i risultati ottenuti per mezzo del test standardizzato NSUCO oculomotor test, rispetto ai risultati ottenuti con un test costruito sulle tabelle di valutazione di Heinsen & Schrock. Inoltre, si vogliono confrontare i risultati ottenuti da più sperimentatori nella somministrazione di due test di screening sulla motilità oculare. Si vuole dimostrare come questi test siano attendibili, se somministrati da personale dotato di una certa esperienza e conoscenza della materia, mentre risultano meno attendibili se somministrati da altro personale non competente. Metodo. Lo studio ha coinvolto quattro sperimentatori, due esperti e due non esperti, ai quali sono state fornite le istruzioni per somministrare i test. Il campione di soggetti a cui è stato somministrato i test è composto da trenta studenti di età compresa fra i 18 e 28 anni. Ogni soggetto è stato sottoposto ad entrambi i test per quattro volte: una volta per ogni sperimentatore. Sono stati raccolti tutti i dati e sono state valutate le correlazioni per mezzo del calcolo del coefficiente di determinazione e del p-value. In seguito, è stata valutata la coerenza interna dei due test, per mezzo del coefficiente alfa di Cronbach. Risultati. Le correlazioni tra le possibili coppie di sperimentatori sono risultate tutte deboli, comprese quelle che coinvolgevano gli sperimentatori esperti. La bassa coerenza interna rilevata per entrambi i test evidenzia quanto siano eterogenei gli items che compongono i test.
Confronto fra test di motilità oculare.
Sebellin, Sara
2019/2020
Abstract
La possibilità di muovere gli occhi per focalizzare in retina le immagini d’interesse è un’abilità del sistema oculomotore molto importante e necessaria per poter osservare il mondo esterno in modo confortevole ed efficiente. I movimenti oculari si possono raggruppare in: movimenti saccadici, movimenti di inseguimento, vergenze, fissazioni, riflessi optocinetici e movimenti nistagmoidi. Esistono svariati sistemi per valutare l’efficienza del sistema oculomotore: alcuni più elaborati, costosi e raffinati, come tutti i sistemi computerizzati per rilevare velocità e traiettoria di saccadi ed inseguimenti, e altri sistemi più semplici e approssimativi, tra cui una lunga serie di test di screening, che sono utili per fornire una valutazione globale. Scopo dello studio. Si vuole confrontare i risultati ottenuti per mezzo del test standardizzato NSUCO oculomotor test, rispetto ai risultati ottenuti con un test costruito sulle tabelle di valutazione di Heinsen & Schrock. Inoltre, si vogliono confrontare i risultati ottenuti da più sperimentatori nella somministrazione di due test di screening sulla motilità oculare. Si vuole dimostrare come questi test siano attendibili, se somministrati da personale dotato di una certa esperienza e conoscenza della materia, mentre risultano meno attendibili se somministrati da altro personale non competente. Metodo. Lo studio ha coinvolto quattro sperimentatori, due esperti e due non esperti, ai quali sono state fornite le istruzioni per somministrare i test. Il campione di soggetti a cui è stato somministrato i test è composto da trenta studenti di età compresa fra i 18 e 28 anni. Ogni soggetto è stato sottoposto ad entrambi i test per quattro volte: una volta per ogni sperimentatore. Sono stati raccolti tutti i dati e sono state valutate le correlazioni per mezzo del calcolo del coefficiente di determinazione e del p-value. In seguito, è stata valutata la coerenza interna dei due test, per mezzo del coefficiente alfa di Cronbach. Risultati. Le correlazioni tra le possibili coppie di sperimentatori sono risultate tutte deboli, comprese quelle che coinvolgevano gli sperimentatori esperti. La bassa coerenza interna rilevata per entrambi i test evidenzia quanto siano eterogenei gli items che compongono i test.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/22725