Con questo lavoro si vuole caratterizzare la risposta temporale di tre fotomoltiplicatori utilizzati nei rivelatori per lo studio della fisica del neutrino; in particolare il modello XP2020 della ditta Philips, il fotomoltiplicatore da 20 ” R12860, prodotto dalla Hamamatsu Photonics ed infine il fototubo da 20 ” MCP-PMT della North Night Vision Thecnologies (NNTV). Inizialmente sono state svolte delle misure volte a quantificare la capacità dei rivelatori a discriminare gli eventi di rumore elettrico da quelli che costituiscono invece il segnale. Ciò è stato possibile tramite la misura di due parametri: la fluttuazione della baseline, e il Peak to Valley ratio ricavato dagli spettri dei segnali. Per caratterizzare la risposta temporale invece sono stati studiati il tempo di salita e discesa dell’impulso, la sua larghezza e il transit-time spread, ovvero la fluttuazione della differenza fra l’istante in cui viene emesso un fotoelettrone e l’istante in cui viene misurata la rispettiva corrente all’anodo. Per fare ciò stato utilizzato un laser impulsato della Hamamatsu che emette impulsi molto precisi di larghezza è dell’ordine delle decine di ps.
Studio della risposta temporale di fotomoltiplicatori di grandi dimensioni per esperimenti sulla fisica del neutrino
Tuzza, Enrico
2016/2017
Abstract
Con questo lavoro si vuole caratterizzare la risposta temporale di tre fotomoltiplicatori utilizzati nei rivelatori per lo studio della fisica del neutrino; in particolare il modello XP2020 della ditta Philips, il fotomoltiplicatore da 20 ” R12860, prodotto dalla Hamamatsu Photonics ed infine il fototubo da 20 ” MCP-PMT della North Night Vision Thecnologies (NNTV). Inizialmente sono state svolte delle misure volte a quantificare la capacità dei rivelatori a discriminare gli eventi di rumore elettrico da quelli che costituiscono invece il segnale. Ciò è stato possibile tramite la misura di due parametri: la fluttuazione della baseline, e il Peak to Valley ratio ricavato dagli spettri dei segnali. Per caratterizzare la risposta temporale invece sono stati studiati il tempo di salita e discesa dell’impulso, la sua larghezza e il transit-time spread, ovvero la fluttuazione della differenza fra l’istante in cui viene emesso un fotoelettrone e l’istante in cui viene misurata la rispettiva corrente all’anodo. Per fare ciò stato utilizzato un laser impulsato della Hamamatsu che emette impulsi molto precisi di larghezza è dell’ordine delle decine di ps.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/24376