Si è scelto di fare una tesi sull'inquinamento luminoso per sottolineare l'importanza di un problema poco conosciuto, e che sta diventando sempre più rilevante negli ultimi anni. Tale problema non riguarda soltanto gli astronomi ma l'intero ecosistema (flora, fauna, uomo). Nel capitolo 1 si è cercato di dare una descrizione generale dell'inquinamento luminoso, spiegando che cosa è e perchè è importante parlarne. Nel capitolo 2 è stata discussa la brillanza naturale del cielo; in particolare si sono discusse tutte quelle componenti naturali che provocano un aumento della luminosità del cielo notturno. Nel capitolo 3 si è discussa l'interazione tra l'atmosfera terrestre e la radiazione luminosa. Si è detto che l'atmosfera gioca un ruolo cruciale nel determinare l'inquinamento luminoso; senza di essa tale inquinamento non esisterebbe. Nel capitolo 4 si è cercato di spiegare in che modo l'inquinamento luminoso si propaga nell'atmosfera. Per descrivere tale propagazione esistono diversi modelli (Garstang 1989, Aubè 2007, Cinzano 2012); di questi modelli si è scelto di descrivere quello proposto da Aubè. Nel capitolo 5 si sono descritti i principali dispositivi usati nell'illuminazione pubblica e privata. Il capitolo 6 costituisce la parte più importante della tesi. Per prima cosa si è cercato di capire come è cambiato nel tempo lo spettro del cielo di Asiago. Per fare questo si sono andati a considerare gli spettri di Asiago dal 1979 al 2015, messi a disposizione dal Prof. Ortolani (Dipartimento di Astronomia, Padova). Di tali spettri è stata, poi, fatta l'identificazione delle righe, cioè si cercato di associare ad ogni riga spettrale l'elemento chimico che le ha prodotte. Poi si è andati a confrontare lo spettro del cielo di Asiago con lo spettro di altri osservatori (La Palma, Kitt Peak, Mount Hopkins, Mount Hamilton),cercando di mettere in evidenza eventuali differenze o aspetti comuni.
Inquinamento luminoso: Spettri del cielo di Asiago
Zara, Marco
2016/2017
Abstract
Si è scelto di fare una tesi sull'inquinamento luminoso per sottolineare l'importanza di un problema poco conosciuto, e che sta diventando sempre più rilevante negli ultimi anni. Tale problema non riguarda soltanto gli astronomi ma l'intero ecosistema (flora, fauna, uomo). Nel capitolo 1 si è cercato di dare una descrizione generale dell'inquinamento luminoso, spiegando che cosa è e perchè è importante parlarne. Nel capitolo 2 è stata discussa la brillanza naturale del cielo; in particolare si sono discusse tutte quelle componenti naturali che provocano un aumento della luminosità del cielo notturno. Nel capitolo 3 si è discussa l'interazione tra l'atmosfera terrestre e la radiazione luminosa. Si è detto che l'atmosfera gioca un ruolo cruciale nel determinare l'inquinamento luminoso; senza di essa tale inquinamento non esisterebbe. Nel capitolo 4 si è cercato di spiegare in che modo l'inquinamento luminoso si propaga nell'atmosfera. Per descrivere tale propagazione esistono diversi modelli (Garstang 1989, Aubè 2007, Cinzano 2012); di questi modelli si è scelto di descrivere quello proposto da Aubè. Nel capitolo 5 si sono descritti i principali dispositivi usati nell'illuminazione pubblica e privata. Il capitolo 6 costituisce la parte più importante della tesi. Per prima cosa si è cercato di capire come è cambiato nel tempo lo spettro del cielo di Asiago. Per fare questo si sono andati a considerare gli spettri di Asiago dal 1979 al 2015, messi a disposizione dal Prof. Ortolani (Dipartimento di Astronomia, Padova). Di tali spettri è stata, poi, fatta l'identificazione delle righe, cioè si cercato di associare ad ogni riga spettrale l'elemento chimico che le ha prodotte. Poi si è andati a confrontare lo spettro del cielo di Asiago con lo spettro di altri osservatori (La Palma, Kitt Peak, Mount Hopkins, Mount Hamilton),cercando di mettere in evidenza eventuali differenze o aspetti comuni.File | Dimensione | Formato | |
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