Lo scopo di questo studio è incentrato sulla ricerca in letteratura di informazioni e dati relativi all’identificazione dei fattori di rischio e dei fattori protettivi, e sulle modalità preventive più efficaci per ridurre l’incidenza dei disordini visivi fin dalle prime fasi di vita e anche in periodo prenatale. Il primo accenno di sviluppo dell’occhio appare nell’embrione di tre settimane; ricerche sperimentali, epidemiologiche e cliniche hanno dimostrato che lo sviluppo refrattivo è influenzato da fattori sia genetici che ambientali. La prevalenza della miopia nei giovani adolescenti è aumentata notevolmente negli ultimi decenni ed è per questo che si è voluto approfondire l’argomento sulle correlazioni tra nascita prematura e aumento dell’incidenza di miopia prendendo in considerazione fattori di rischio psico-sociali, comportamentali, sociodemografici e ambientali come lo stress, il fumo e la nutrizione nel periodo di gravidanza. Sono stati inoltre considerati ulteriori presunti precursori di miopia nel periodo post-natale, quali l’illuminazione notturna e l’eccessivo impegno da vicino che, nella società moderna, coinvolge anche i più piccoli. Grazie alla conoscenza di vari fattori protettivi e alla plasticità del sistema visivo del bambino, se si interviene tempestivamente si può giungere al miglioramento di una condizione visiva avversa e in alcuni casi anche ad un recupero funzionale. La valutazione del neonato, lo screening optometrico in età pre-scolare e l’identificazione dei comportamenti del bambino che possono manifestare un problema visivo, nonchè un’attento dialogo con i genitori, sono interventi preventivi volti ad impedire il consolidamento di alterazioni visive potenzialmente reversibili.
Alterazioni della funzione visiva: fattori di rischio e prevenzione nelle prime fasi di vita
Benetti, Caterina
2017/2018
Abstract
Lo scopo di questo studio è incentrato sulla ricerca in letteratura di informazioni e dati relativi all’identificazione dei fattori di rischio e dei fattori protettivi, e sulle modalità preventive più efficaci per ridurre l’incidenza dei disordini visivi fin dalle prime fasi di vita e anche in periodo prenatale. Il primo accenno di sviluppo dell’occhio appare nell’embrione di tre settimane; ricerche sperimentali, epidemiologiche e cliniche hanno dimostrato che lo sviluppo refrattivo è influenzato da fattori sia genetici che ambientali. La prevalenza della miopia nei giovani adolescenti è aumentata notevolmente negli ultimi decenni ed è per questo che si è voluto approfondire l’argomento sulle correlazioni tra nascita prematura e aumento dell’incidenza di miopia prendendo in considerazione fattori di rischio psico-sociali, comportamentali, sociodemografici e ambientali come lo stress, il fumo e la nutrizione nel periodo di gravidanza. Sono stati inoltre considerati ulteriori presunti precursori di miopia nel periodo post-natale, quali l’illuminazione notturna e l’eccessivo impegno da vicino che, nella società moderna, coinvolge anche i più piccoli. Grazie alla conoscenza di vari fattori protettivi e alla plasticità del sistema visivo del bambino, se si interviene tempestivamente si può giungere al miglioramento di una condizione visiva avversa e in alcuni casi anche ad un recupero funzionale. La valutazione del neonato, lo screening optometrico in età pre-scolare e l’identificazione dei comportamenti del bambino che possono manifestare un problema visivo, nonchè un’attento dialogo con i genitori, sono interventi preventivi volti ad impedire il consolidamento di alterazioni visive potenzialmente reversibili.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/25087