A dispetto di ciò che si potrebbe pensare, l’ambito scientifico e storico-artistico non sono due mondi a sé stanti: tra di essi, attraverso la necessità di indagine per la ricostruzione ed il mantenimento dei beni culturali, si instaura un legame profondo che porta al mutuo guadagno. Mentre dettagli invisibili al solo occhio umano permettono di ricostruire i processi di realizzazione dei manufatti e di svelare la storia dell’uomo, gli strumenti si evolvono e si adattano a nuove tipologie di analisi, diventando contenuti in dimensioni, portatili, sempre più efficienti e rispettosi dei materiali in esame. In questa tesi si sono volute illustrare alcune tra le principali metodologie fisiche utili per datare ed analizzare i beni culturali, in particolare ci si è soffermati sulla tecnica XRF, X-Ray Fluorescence, in grado di identificare la composizione elementale di un materiale sfruttando i raggi X caratteristici da esso emessi in seguito ad irraggiamento di raggi X. Lo studio preliminare sulla strumentazione presente nel Laboratorio di Fisica della Laurea Magistrale (Dipartimento di Fisica e Astronomia) ha permesso di determinare la stabilità e la correttezza del comportamento dell’apparato sperimentale sul breve e lungo periodo consentendo quindi di proseguire con sicurezza nell'analisi dei campioni in esame. I risultati relativi ai materiali metallici noti hanno evidenziato una buona corrispondenza con le aspettative teoriche; si è quindi riusciti ad individuare all'interno di campioni di potenziale interesse storico i principali componenti elementali che rivelano la presenza dei pigmenti caratteristici nei colori ad olio e di ferro e calcio nelle terracotte. Pur non riuscendo a differenziare tra loro i due campioni di ceramica si è riusciti a distinguere l’esterno e l’interno del materiale osservando la variazione del rapporto tra calcio e ferro. Da questa analisi si è comunque potuta evincere la precisione e l’utilità di procedimenti fisici per ricavare informazioni su materiali interessanti e quindi la loro applicabilità ai beni culturali.

Analisi elementale non distruttiva di campioni di interesse storico con tecniche di spettroscopia XRF

Zava, Anita
2017/2018

Abstract

A dispetto di ciò che si potrebbe pensare, l’ambito scientifico e storico-artistico non sono due mondi a sé stanti: tra di essi, attraverso la necessità di indagine per la ricostruzione ed il mantenimento dei beni culturali, si instaura un legame profondo che porta al mutuo guadagno. Mentre dettagli invisibili al solo occhio umano permettono di ricostruire i processi di realizzazione dei manufatti e di svelare la storia dell’uomo, gli strumenti si evolvono e si adattano a nuove tipologie di analisi, diventando contenuti in dimensioni, portatili, sempre più efficienti e rispettosi dei materiali in esame. In questa tesi si sono volute illustrare alcune tra le principali metodologie fisiche utili per datare ed analizzare i beni culturali, in particolare ci si è soffermati sulla tecnica XRF, X-Ray Fluorescence, in grado di identificare la composizione elementale di un materiale sfruttando i raggi X caratteristici da esso emessi in seguito ad irraggiamento di raggi X. Lo studio preliminare sulla strumentazione presente nel Laboratorio di Fisica della Laurea Magistrale (Dipartimento di Fisica e Astronomia) ha permesso di determinare la stabilità e la correttezza del comportamento dell’apparato sperimentale sul breve e lungo periodo consentendo quindi di proseguire con sicurezza nell'analisi dei campioni in esame. I risultati relativi ai materiali metallici noti hanno evidenziato una buona corrispondenza con le aspettative teoriche; si è quindi riusciti ad individuare all'interno di campioni di potenziale interesse storico i principali componenti elementali che rivelano la presenza dei pigmenti caratteristici nei colori ad olio e di ferro e calcio nelle terracotte. Pur non riuscendo a differenziare tra loro i due campioni di ceramica si è riusciti a distinguere l’esterno e l’interno del materiale osservando la variazione del rapporto tra calcio e ferro. Da questa analisi si è comunque potuta evincere la precisione e l’utilità di procedimenti fisici per ricavare informazioni su materiali interessanti e quindi la loro applicabilità ai beni culturali.
2017-12
46
fisica applicata, beni culturali, XRF
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/25375