Obiettivi: valutare la prevalenza dei difetti visivi di origine non refrattiva in una popolazione di studenti frequentanti l’Università degli Studi di Padova. Metodo: sono stati valutati il PPC, la stereoacuità, la disparità di fissazione e i movimenti saccadici. Inoltre sono state osservate sia la foria abituale da lontano che quella da vicino, calcolando in seguito il rapporto AC/A. Risultati: Dall’analisi dei dati si evince che di 91 soggetti, il 39,5% raggiunge un PPC nella norma, mentre la maggior parte di essi, cioè il 51,5% risulta avere valori fuori norma. Il restante 9% soggetti, sopprime uno dei due occhi. La maggior parte dei soggetti (61,5%) raggiunge i 40”, il 18,7% dei soggetti presenta una stereopsi compresa tra 50” e 100”, mentre il 13% dei partecipanti raggiunge un’acuità stereoscopica compresa tra 140” e 400”. Il coefficiente di correlazione, valutato tra le variabili Foria L e foria V, mostra una correlazione lineare di tipo positivo, con coefficiente pari a 0,66±0,08. In base a questi dati, il 26% degli studenti risulta exo di base; il 23% presenta insufficienza di convergenza. Nel 12% dei soggetti è stata riscontrata pseudo-insufficienza di convergenza; stessa percentuale di soggetti (12%) è caratterizzata da una eso di base, mentre solo il 3% presenta eccesso di convergenza a distanza prossimale. Conclusioni: la maggioranza dei soggetti, seppur asintomatici, hanno problematiche che riguardano la visione binoculare e che quindi compromettono la loro quotidianità, dalle cose più semplici come praticare sport, alle attività che richiedono maggiore attenzione e impegno visivo, come leggere o studiare.
Distribuzione delle anomalie della visione binoculare mediante rapporto AC/A di una popolazione di studenti
Mesiti, Sigismina Ilenia
2017/2018
Abstract
Obiettivi: valutare la prevalenza dei difetti visivi di origine non refrattiva in una popolazione di studenti frequentanti l’Università degli Studi di Padova. Metodo: sono stati valutati il PPC, la stereoacuità, la disparità di fissazione e i movimenti saccadici. Inoltre sono state osservate sia la foria abituale da lontano che quella da vicino, calcolando in seguito il rapporto AC/A. Risultati: Dall’analisi dei dati si evince che di 91 soggetti, il 39,5% raggiunge un PPC nella norma, mentre la maggior parte di essi, cioè il 51,5% risulta avere valori fuori norma. Il restante 9% soggetti, sopprime uno dei due occhi. La maggior parte dei soggetti (61,5%) raggiunge i 40”, il 18,7% dei soggetti presenta una stereopsi compresa tra 50” e 100”, mentre il 13% dei partecipanti raggiunge un’acuità stereoscopica compresa tra 140” e 400”. Il coefficiente di correlazione, valutato tra le variabili Foria L e foria V, mostra una correlazione lineare di tipo positivo, con coefficiente pari a 0,66±0,08. In base a questi dati, il 26% degli studenti risulta exo di base; il 23% presenta insufficienza di convergenza. Nel 12% dei soggetti è stata riscontrata pseudo-insufficienza di convergenza; stessa percentuale di soggetti (12%) è caratterizzata da una eso di base, mentre solo il 3% presenta eccesso di convergenza a distanza prossimale. Conclusioni: la maggioranza dei soggetti, seppur asintomatici, hanno problematiche che riguardano la visione binoculare e che quindi compromettono la loro quotidianità, dalle cose più semplici come praticare sport, alle attività che richiedono maggiore attenzione e impegno visivo, come leggere o studiare.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/25987