Le esigenze visive dei presbiti si sono notevolmente evolute, anche grazie all’allungarsi delle aspettative di vita: dalla semplice lettura a una sola distanza, ora sono composte da più compiti, eseguiti in diverse zone di visione. I presbiti oggi sono persone dinamiche che praticano sport, escono e fanno vita di relazione e per questo motivo hanno esigenze visive importanti da soddisfare. Nonostante, quindi, una persona tra i 45 e i 50 anni non si possa ancora ritenere anziana, subisce però dei processi di invecchiamento, che fanno sì che anche alcune strutture dell’occhio, in particolare il cristallino si irrigidisca perdendo progressivamente la sua elasticità e provocando un effetto di visione sfocata da vicino. Le lenti progressive servono proprio a correggere questo tipo di problematica. A partire dagli anni ’50 il mercato dell’occhiale progressivo si è espanso, negli ultimi anni la vendita delle lenti progressive ha superato del 10% rispetto a quella delle bifocali e trifocali. In relazione alla tipologia di lente che si sceglie personalizzata o meno è richiesta una procedura più complicata rispetto a quella che si utilizza per una monofocale. Come indicare ad un soggetto la geometria e tipologia della lente progressiva più adatta alle sue esigenze visive considerando anche le abitudini? i parametri fisici quali altezza e postura, sono davvero così rilevanti? Gli attuali sviluppi di tecnologie da parte delle aziende specializzate nella produzione di lenti oftalmiche mirano proprio a superare gli attuali limiti delle lenti progressive per garantire una maggiore nitidezza in tutte le zone della lente, favorendo l’adattamento in una compensazione visiva che simula la visione reale offrendo tutte le addizioni per una visione progressivamente prossimale, ma che non è affatto reale e naturale e che inoltre subisce dei limiti costruttivi delle lenti stesse. Per fare ciò è necessario eliminare la sensazione di “ondeggiamento” che il soggetto prova quando utilizza le zone laterali della lente perché affette da aberrazioni, aumentare la profondità del campo visivo lungo il canale di progressione in particolare nella zona di visione intermedia e da vicino e stabilizzare la visione binoculare.

Effetti della riduzione di aberrazioni nelle lenti oftalmiche progressive

Andreola, Michela
2018/2019

Abstract

Le esigenze visive dei presbiti si sono notevolmente evolute, anche grazie all’allungarsi delle aspettative di vita: dalla semplice lettura a una sola distanza, ora sono composte da più compiti, eseguiti in diverse zone di visione. I presbiti oggi sono persone dinamiche che praticano sport, escono e fanno vita di relazione e per questo motivo hanno esigenze visive importanti da soddisfare. Nonostante, quindi, una persona tra i 45 e i 50 anni non si possa ancora ritenere anziana, subisce però dei processi di invecchiamento, che fanno sì che anche alcune strutture dell’occhio, in particolare il cristallino si irrigidisca perdendo progressivamente la sua elasticità e provocando un effetto di visione sfocata da vicino. Le lenti progressive servono proprio a correggere questo tipo di problematica. A partire dagli anni ’50 il mercato dell’occhiale progressivo si è espanso, negli ultimi anni la vendita delle lenti progressive ha superato del 10% rispetto a quella delle bifocali e trifocali. In relazione alla tipologia di lente che si sceglie personalizzata o meno è richiesta una procedura più complicata rispetto a quella che si utilizza per una monofocale. Come indicare ad un soggetto la geometria e tipologia della lente progressiva più adatta alle sue esigenze visive considerando anche le abitudini? i parametri fisici quali altezza e postura, sono davvero così rilevanti? Gli attuali sviluppi di tecnologie da parte delle aziende specializzate nella produzione di lenti oftalmiche mirano proprio a superare gli attuali limiti delle lenti progressive per garantire una maggiore nitidezza in tutte le zone della lente, favorendo l’adattamento in una compensazione visiva che simula la visione reale offrendo tutte le addizioni per una visione progressivamente prossimale, ma che non è affatto reale e naturale e che inoltre subisce dei limiti costruttivi delle lenti stesse. Per fare ciò è necessario eliminare la sensazione di “ondeggiamento” che il soggetto prova quando utilizza le zone laterali della lente perché affette da aberrazioni, aumentare la profondità del campo visivo lungo il canale di progressione in particolare nella zona di visione intermedia e da vicino e stabilizzare la visione binoculare.
2018-04
59
aberrazioni, lenti progressive, presbiopia, canale di progressione, comfort, addizione, nuove tecnologie
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/26709