Questo testo parla di materiali per le montature. Non lo fa in maniera semplice, ovvero non consiste di un elenco dei materiali utilizzati per costruire gli occhiali con pregi e difetti. O meglio, tratta anche di questo ovviamente, ma partendo da lontano, dal XIII secolo, da quando il primo paio di occhiali è stato inventato. Dunque è un percorso nella storia, una lente d'ingrandimento per osservare come nei secoli si sono evolute le montature, come sono mutate le loro forme e il materiale di cui sono costruite fino ad arrivare ai giorni nostri. A partire dall’intuizione di Roger Bacon del 1267, e dalla successiva concretizzazione di essa nei successivi decenni, sono state sperimentate una vastità immensa di montature: dagli occhiali in corno a snodo e a perno, ai famosi modelli di Norimberga, ai fassamani e stringinaso, alla comparsa delle prime stanghette. Le problematiche, indifferentemente dal momento storico, sono sempre state legate a leggerezza e stabilità dell’occhiale sul volto; per questo motivo si è cercato un materiale che rappresentasse il giusto compromesso e si rivelasse l’ideale per questi parametri. Infatti i primi modelli costruiti in materiale naturale hanno presto lasciato il posto agli occhiali in metallo che permettevano di essere realizzati con strutture più snelle e meno ingombranti; questi materiali sono stati a loro volta modificati chimicamente o sostituiti dalle materie plastiche nel tardo ‘800 per far fronte alle problematiche di allergie. Nell’età contemporanea le attenzioni si sono spostate anche sul fornire alla montatura le più interessanti soluzioni “hi-tech” e di design. Una cospicua sezione dell’ elaborato è infatti dedicata alla descrizione dei materiali utilizzati negli anni Duemila nell’industria dell’occhialeria: dall’acciaio al magnesio, dall’acetato al legno sono sviscerate peculiarità strutturali e complicanze di lavorazione. E’ inoltre offerto un approccio filosofico-sociale legato al significato che l’occhiale ha avuto nelle varie società dal medioevo ad oggi: esso è stato semplice mezzo retroattivo per correggere la vista, ha avuto per molti anni un’ accezione negativa, è stato poi strumento di identificazione e vero e proprio status symbol.

I materiali oftalmici per le montature. Percorso nella storia dell'occhialeria dai primi modelli ai giorni nostri

Sagui, Riccardo
2018/2019

Abstract

Questo testo parla di materiali per le montature. Non lo fa in maniera semplice, ovvero non consiste di un elenco dei materiali utilizzati per costruire gli occhiali con pregi e difetti. O meglio, tratta anche di questo ovviamente, ma partendo da lontano, dal XIII secolo, da quando il primo paio di occhiali è stato inventato. Dunque è un percorso nella storia, una lente d'ingrandimento per osservare come nei secoli si sono evolute le montature, come sono mutate le loro forme e il materiale di cui sono costruite fino ad arrivare ai giorni nostri. A partire dall’intuizione di Roger Bacon del 1267, e dalla successiva concretizzazione di essa nei successivi decenni, sono state sperimentate una vastità immensa di montature: dagli occhiali in corno a snodo e a perno, ai famosi modelli di Norimberga, ai fassamani e stringinaso, alla comparsa delle prime stanghette. Le problematiche, indifferentemente dal momento storico, sono sempre state legate a leggerezza e stabilità dell’occhiale sul volto; per questo motivo si è cercato un materiale che rappresentasse il giusto compromesso e si rivelasse l’ideale per questi parametri. Infatti i primi modelli costruiti in materiale naturale hanno presto lasciato il posto agli occhiali in metallo che permettevano di essere realizzati con strutture più snelle e meno ingombranti; questi materiali sono stati a loro volta modificati chimicamente o sostituiti dalle materie plastiche nel tardo ‘800 per far fronte alle problematiche di allergie. Nell’età contemporanea le attenzioni si sono spostate anche sul fornire alla montatura le più interessanti soluzioni “hi-tech” e di design. Una cospicua sezione dell’ elaborato è infatti dedicata alla descrizione dei materiali utilizzati negli anni Duemila nell’industria dell’occhialeria: dall’acciaio al magnesio, dall’acetato al legno sono sviscerate peculiarità strutturali e complicanze di lavorazione. E’ inoltre offerto un approccio filosofico-sociale legato al significato che l’occhiale ha avuto nelle varie società dal medioevo ad oggi: esso è stato semplice mezzo retroattivo per correggere la vista, ha avuto per molti anni un’ accezione negativa, è stato poi strumento di identificazione e vero e proprio status symbol.
2018-04
42
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/26713