Per comprendere appieno l’ortocheratologia è indispensabile la conoscenza dell’anatomia corneale che il trattamento modifica, le ametropie che compensa, lo strumento utilizzato e le forze che induce perché il trattamento abbia buon esito. Successivamente è stato compiuto uno studio. Scopo: Analizzare l’ampiezza della zona di trattamento indotta dal trattamento ortocheratologico dopo un mese di porto notturno della lente cercando di trovare, se esiste, una relazione tra zona di trattamento e indici cheratometrici che possa prevederne l’ampiezza. Metodo: Sono stati selezionati 51 occhi di 51 pazienti miopi in trattamento con lenti ortocheratologiche OMEGA CL™ da almeno un mese. Sono state effettuate numerose topografie corneali e selezionate le tre più ripetibili. Sono state utilizzate mappe topografiche tangenziali e per ogni variabile considerata è stata calcolata la media aritmetica delle topografie più ripetibili. La zona di trattamento considerata corrisponde alla misura della distanza tra i due punti opposti di maggiore curvatura corneale rispetto al meridiano più piatto (da ginocchi a ginocchio del red ring). Risultati e conclusioni: Non si riscontra alcun legame significativo tra la zona di trattamento (4,74 ± 0,36 mm) e le altre varabili considerate. Non è stato possibile quindi determinare una relazione attraverso cui prevedere l’ampiezza della zona di trattamento.

Relazione tra parametri corneali pre e post trattamento ortocheratologico

Lanaro, Francesca
2018/2019

Abstract

Per comprendere appieno l’ortocheratologia è indispensabile la conoscenza dell’anatomia corneale che il trattamento modifica, le ametropie che compensa, lo strumento utilizzato e le forze che induce perché il trattamento abbia buon esito. Successivamente è stato compiuto uno studio. Scopo: Analizzare l’ampiezza della zona di trattamento indotta dal trattamento ortocheratologico dopo un mese di porto notturno della lente cercando di trovare, se esiste, una relazione tra zona di trattamento e indici cheratometrici che possa prevederne l’ampiezza. Metodo: Sono stati selezionati 51 occhi di 51 pazienti miopi in trattamento con lenti ortocheratologiche OMEGA CL™ da almeno un mese. Sono state effettuate numerose topografie corneali e selezionate le tre più ripetibili. Sono state utilizzate mappe topografiche tangenziali e per ogni variabile considerata è stata calcolata la media aritmetica delle topografie più ripetibili. La zona di trattamento considerata corrisponde alla misura della distanza tra i due punti opposti di maggiore curvatura corneale rispetto al meridiano più piatto (da ginocchi a ginocchio del red ring). Risultati e conclusioni: Non si riscontra alcun legame significativo tra la zona di trattamento (4,74 ± 0,36 mm) e le altre varabili considerate. Non è stato possibile quindi determinare una relazione attraverso cui prevedere l’ampiezza della zona di trattamento.
2018-04
59
lenti a contatto, ortocheratologia, topografia corneale, zona di trattamento
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/26715