INTRODUZIONE La sindrome dell’altro fantasma è un fenomeno tanto diffuso quanto talvolta poco conosciuto. L’obiettivo di questo studio è verificare, tramite la ricerca di studi reperibili nella letteratura recente, le prove di efficacia rispetto ai più diffusi trattamenti riabilitativi nella risoluzione della sintomatologia della sindrome dell’arto fantasma. La principale teoria riguardo l’eziologia e la fisiopatologia di questa sindrome sostiene che la sensazione dell’arto fantasma ed il conseguente dolore, siano dovuti ad una discrepanza tra l’intenzione motoria, la rappresentazione corticale dell’arto amputato ed i feedback soprattutto visivi (ma anche tattili e propriocettivi) che il cervello riceve successivamente all’invio dell’input motorio riferito all’arto stesso. Il trattamento per questo tipo di dolore si pone come obiettivi quello di fornire, tramite alcuni espedienti, un feedback soprattutto visivo che corrisponda all’intenzione motoria e quello di ristabilire un’immagine corporea corretta. METODI Per raggiungere l’obiettivo di questo lavoro sono stati ricercati, selezionati ed analizzati articoli ottenuti dalle principali banche dati biomedico (PubMed, PEDro, The Cochrane Library) riguardanti interventi di tipo riabilitativo fisioterapico somministrati a persone amputate di arti superiori/inferiori di qualsiasi età. RISULTATI Le proposte terapeutiche prese in analisi in questo studio sono: la Mirror Therapy, la Observation Therapy, e la terapia tramite visualizzazione mentale. La prima ha ottenuto percentuali di efficacia molto alte (in media circa l’80% dei casi ha ottenuto una diminuzione del dolore di circa il 26%). Anche la Observation Therapy ha ottenuto buoni risultati (circa il 70% di efficacia), mentre la visualizzazione mentale sembra ottenere risultati soddisfacenti solo in uno degli studi considerati. CONCLUSIONI La più efficace delle tre proposte terapeutiche sembra essere la Mirror Therapy ma dagli studi analizzati emerge il fatto che le altre due possano essere comunque delle valide alternative nei casi in cui essa non sia applicabile.

La gestione del dolore e della rappresentazione corporea nella sindrome dell'arto fantasma: implicazioni per la fisioterapia

Basile, Stefano
2016/2017

Abstract

INTRODUZIONE La sindrome dell’altro fantasma è un fenomeno tanto diffuso quanto talvolta poco conosciuto. L’obiettivo di questo studio è verificare, tramite la ricerca di studi reperibili nella letteratura recente, le prove di efficacia rispetto ai più diffusi trattamenti riabilitativi nella risoluzione della sintomatologia della sindrome dell’arto fantasma. La principale teoria riguardo l’eziologia e la fisiopatologia di questa sindrome sostiene che la sensazione dell’arto fantasma ed il conseguente dolore, siano dovuti ad una discrepanza tra l’intenzione motoria, la rappresentazione corticale dell’arto amputato ed i feedback soprattutto visivi (ma anche tattili e propriocettivi) che il cervello riceve successivamente all’invio dell’input motorio riferito all’arto stesso. Il trattamento per questo tipo di dolore si pone come obiettivi quello di fornire, tramite alcuni espedienti, un feedback soprattutto visivo che corrisponda all’intenzione motoria e quello di ristabilire un’immagine corporea corretta. METODI Per raggiungere l’obiettivo di questo lavoro sono stati ricercati, selezionati ed analizzati articoli ottenuti dalle principali banche dati biomedico (PubMed, PEDro, The Cochrane Library) riguardanti interventi di tipo riabilitativo fisioterapico somministrati a persone amputate di arti superiori/inferiori di qualsiasi età. RISULTATI Le proposte terapeutiche prese in analisi in questo studio sono: la Mirror Therapy, la Observation Therapy, e la terapia tramite visualizzazione mentale. La prima ha ottenuto percentuali di efficacia molto alte (in media circa l’80% dei casi ha ottenuto una diminuzione del dolore di circa il 26%). Anche la Observation Therapy ha ottenuto buoni risultati (circa il 70% di efficacia), mentre la visualizzazione mentale sembra ottenere risultati soddisfacenti solo in uno degli studi considerati. CONCLUSIONI La più efficace delle tre proposte terapeutiche sembra essere la Mirror Therapy ma dagli studi analizzati emerge il fatto che le altre due possano essere comunque delle valide alternative nei casi in cui essa non sia applicabile.
2016-03-21
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/26870