La contattologia pediatrica è un ramo dell’optometria che spesso viene trascurato da molti professionisti per l’apparente difficoltà dovuta all’età dei piccoli pazienti. Ma le lenti a contatto possono essere una soluzione a volte indispensabile e unica per la risoluzione di problematiche che altrimenti potrebbero non essere risolte. Nel 1980 Teller ha rilevato come l’acuità visiva già dopo 7/8 mesi superi abbondantemente i 3-4/10 e lo sviluppo sociale e emozionale del bambino in questo periodo attraversa la fase del “chi sono e dove sono?”. È il momento in cui si sviluppa anche la binocularità, quando cioè comincia a percepire gli oggetti come solidi e tridimensionali. Ci possono essere, però, condizioni che fanno da ostacolo al normale sviluppo della visione binoculare, come, ad esempio, un vizio refrattivo congenito o acquisito (miopia, ipermetropia, afachia, astigmatismo) spesso elevato e monolaterale. La mancanza di una visione binoculare può portare poi all’insorgenza di ambliopia. Anomalie oculari come anidridia, coloboma o albinismo richiedono poi l’ausilio di lenti a contatto cosmetiche per evitare la fotofobia. Questo elaborato analizza le varie tappe dello sviluppo oculare e cognitivo del bambino, le patologie e i difetti refrattivi per cui possono essere utili e necessarie le lenti a contatto in età prescolare, valutando i vari tipi di lenti disponibili e il modo in cui devono essere applicate nei bambini, tenendo ben presente che per l’approccio con questi pazienti è fondamentale prima di tutto instaurare un rapporto di fiducia con i genitori.

Contattologia pediatrica: applicazione di lenti a contatto nei bambini dalla nascita ai sei anni.

Menegazzo, Lisa
2016/2017

Abstract

La contattologia pediatrica è un ramo dell’optometria che spesso viene trascurato da molti professionisti per l’apparente difficoltà dovuta all’età dei piccoli pazienti. Ma le lenti a contatto possono essere una soluzione a volte indispensabile e unica per la risoluzione di problematiche che altrimenti potrebbero non essere risolte. Nel 1980 Teller ha rilevato come l’acuità visiva già dopo 7/8 mesi superi abbondantemente i 3-4/10 e lo sviluppo sociale e emozionale del bambino in questo periodo attraversa la fase del “chi sono e dove sono?”. È il momento in cui si sviluppa anche la binocularità, quando cioè comincia a percepire gli oggetti come solidi e tridimensionali. Ci possono essere, però, condizioni che fanno da ostacolo al normale sviluppo della visione binoculare, come, ad esempio, un vizio refrattivo congenito o acquisito (miopia, ipermetropia, afachia, astigmatismo) spesso elevato e monolaterale. La mancanza di una visione binoculare può portare poi all’insorgenza di ambliopia. Anomalie oculari come anidridia, coloboma o albinismo richiedono poi l’ausilio di lenti a contatto cosmetiche per evitare la fotofobia. Questo elaborato analizza le varie tappe dello sviluppo oculare e cognitivo del bambino, le patologie e i difetti refrattivi per cui possono essere utili e necessarie le lenti a contatto in età prescolare, valutando i vari tipi di lenti disponibili e il modo in cui devono essere applicate nei bambini, tenendo ben presente che per l’approccio con questi pazienti è fondamentale prima di tutto instaurare un rapporto di fiducia con i genitori.
2016-03
70
lenti a contatto, bambini, contattologia, applicazione, training
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/26889