Per molto tempo, lo studio della mente è stato un esclusivo privilegio della filosofia. Disposizioni epistemiche, la relazione tra mente, corpo e mondo, la natura del linguaggio e dell’intenzionalità, anche le funzioni cognitive e gli stati emozionali, furono tutti analizzati e discussi da gran parte dei filosofi. Al giorno d’oggi, tuttavia, una prospettiva puramente filosofica rischia di essere alquanto limitante nell’investigazione di alcuni di questi problemi. Nell’ultimo secolo, la rivoluzione neuroscientifica ha cambiato le regole del gioco, introducendo nuovi strumenti metodologici e epistemologici, al fine di studiare la mente attraverso il cervello. Perciò, sembra impossibile procedere ora verso una nuova teoria della mente senza confrontare le tesi filosofiche con i risultati empirici delle neuroscienze e delle scienze cognitive, e viceversa. Per questa ragione, la “Neurofilosofia non riduzionista” di Georg Northoff può rappresentare un approccio ottimale allo scopo di esplicare la relazione tra mente e cervello sia con coerenza logica che con plausibilità empirica. For a long time, the study of mind has been an exclusive privilege of philosophy. Epistemic dispositions, the relation between mind, body and world, the nature of language and intentionality, even cognitive functions and emotional states all have been studied and discussed by a vast majority of philosophers. Nowadays, however, a purely philosophical perspective risks to be quite limiting in the investigation of some types of these issues. In the last century, the neuroscientific revolution has changed the rules of the game, introducing new methodological and epistemological tools, in order to study the mind by means of the brain. In this regard, it seems impossible to proceed towards any new theory of mind without discussing philosophical theses as well as relating them with empirical findings of neuroscience and cognitive sciences in general. For this reason, Georg Northoff’s “non-reductive Neurophilosophy” could represent an optimal approach in order to explain the relationship between mind and brain with both logical coherence and empirical plausibility.

Tra riduzionismo e anti riduzionismo. Lo statuto della neurofilosofia e il contributo di Georg Northof : Between reductionism and antireductionism. The foundation of neurophilosophy and the contribution of Georg Northoff

Zilio, Federico
2016/2017

Abstract

Per molto tempo, lo studio della mente è stato un esclusivo privilegio della filosofia. Disposizioni epistemiche, la relazione tra mente, corpo e mondo, la natura del linguaggio e dell’intenzionalità, anche le funzioni cognitive e gli stati emozionali, furono tutti analizzati e discussi da gran parte dei filosofi. Al giorno d’oggi, tuttavia, una prospettiva puramente filosofica rischia di essere alquanto limitante nell’investigazione di alcuni di questi problemi. Nell’ultimo secolo, la rivoluzione neuroscientifica ha cambiato le regole del gioco, introducendo nuovi strumenti metodologici e epistemologici, al fine di studiare la mente attraverso il cervello. Perciò, sembra impossibile procedere ora verso una nuova teoria della mente senza confrontare le tesi filosofiche con i risultati empirici delle neuroscienze e delle scienze cognitive, e viceversa. Per questa ragione, la “Neurofilosofia non riduzionista” di Georg Northoff può rappresentare un approccio ottimale allo scopo di esplicare la relazione tra mente e cervello sia con coerenza logica che con plausibilità empirica. For a long time, the study of mind has been an exclusive privilege of philosophy. Epistemic dispositions, the relation between mind, body and world, the nature of language and intentionality, even cognitive functions and emotional states all have been studied and discussed by a vast majority of philosophers. Nowadays, however, a purely philosophical perspective risks to be quite limiting in the investigation of some types of these issues. In the last century, the neuroscientific revolution has changed the rules of the game, introducing new methodological and epistemological tools, in order to study the mind by means of the brain. In this regard, it seems impossible to proceed towards any new theory of mind without discussing philosophical theses as well as relating them with empirical findings of neuroscience and cognitive sciences in general. For this reason, Georg Northoff’s “non-reductive Neurophilosophy” could represent an optimal approach in order to explain the relationship between mind and brain with both logical coherence and empirical plausibility.
2016
264
Neurophilosophy, mind-body, problem, philosophy of mind, embedment, consciousness, hard problem
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/27272