OBIETTIVO: lo scopo principale di questo studio consiste nell’indagare il grado di influenza che un allenamento visuo-motorio può avere sulle abilità visive e sulla performance sportiva, con l’intento di formare atleti e professionisti più completi sotto il profilo della coordinazione e dei tempi di reazione. METODO: un gruppo di 13 arbitri di rugby della sezione di Padova, di età compresa tra i 18 e i 51 anni, è stato sottoposto ad un allenamento visuo-motorio con metodo S.V.T.A. (Science Vision Training Academy), comprensivo di test visivi ed esercizi motori. La scelta di entrambi è stata fatta tenendo conto delle necessità e degli obiettivi del campione preso in esame. RISULTATI: il training visuo-motorio con metodo S.V.T.A risulta efficace, in quanto saccadi, inseguimenti e visione periferica presentano un miglioramento significativo. Infatti i tre test statistici utilizzati (T-test, Z-test e K-S test) confortano la conclusione positiva, anche se si sono ottenute notevoli differenze quantitative dovute alle relative approssimazioni nelle assunzioni dei singoli test statistici. CONCLUSIONI: il miglioramento risulta quantitativamente maggiore nel test controllo che nello screening secondo la maggioranza dei test eseguiti, come osservato qualitativamente. Questo fa presupporre che il livello iniziale dei soggetti sia maggiore rispetto al livello di difficoltà degli esercizi proposti durante lo screening e che quest’ultimo sia meno indicato per apprezzare un miglioramento in soggetti con già buone capacità visive di base. Il campione tuttavia è troppo ridotto per definirlo statisticamente significativo.

Allenamento visuo-motorio di un gruppo di arbitri di rugby: visione periferica in relazione con il movimento e valutazioni sul suo miglioramento

Bottaro, Diana
2018/2019

Abstract

OBIETTIVO: lo scopo principale di questo studio consiste nell’indagare il grado di influenza che un allenamento visuo-motorio può avere sulle abilità visive e sulla performance sportiva, con l’intento di formare atleti e professionisti più completi sotto il profilo della coordinazione e dei tempi di reazione. METODO: un gruppo di 13 arbitri di rugby della sezione di Padova, di età compresa tra i 18 e i 51 anni, è stato sottoposto ad un allenamento visuo-motorio con metodo S.V.T.A. (Science Vision Training Academy), comprensivo di test visivi ed esercizi motori. La scelta di entrambi è stata fatta tenendo conto delle necessità e degli obiettivi del campione preso in esame. RISULTATI: il training visuo-motorio con metodo S.V.T.A risulta efficace, in quanto saccadi, inseguimenti e visione periferica presentano un miglioramento significativo. Infatti i tre test statistici utilizzati (T-test, Z-test e K-S test) confortano la conclusione positiva, anche se si sono ottenute notevoli differenze quantitative dovute alle relative approssimazioni nelle assunzioni dei singoli test statistici. CONCLUSIONI: il miglioramento risulta quantitativamente maggiore nel test controllo che nello screening secondo la maggioranza dei test eseguiti, come osservato qualitativamente. Questo fa presupporre che il livello iniziale dei soggetti sia maggiore rispetto al livello di difficoltà degli esercizi proposti durante lo screening e che quest’ultimo sia meno indicato per apprezzare un miglioramento in soggetti con già buone capacità visive di base. Il campione tuttavia è troppo ridotto per definirlo statisticamente significativo.
2018-09
82
Metodo S.V.T.A., Visione periferica, Training visuo-motorio, Sport Vision, Arbitri di rugby
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/28293