Le disuguaglianze economiche sono una piaga che da decenni affligge la nostra società. Le conseguenze negative che ne derivano comprendono gli ambiti più vari, dalla salute pubblica ai livelli di criminalità. Nonostante il continuo aumento del divario tra ricchi e poveri, una buona parte della popolazione, anche tra le fasce medio-basse della piramide sociale, rimane restìa a supportare politiche di redistribuzione efficaci. Il presente contributo vuole indagare il ruolo che i processi attributivi hanno nel determinare il supporto di alcune persone verso le disuguaglianze economiche, concentrandosi in particolare sul costrutto della credenza nel libero arbitrio. Inoltre, vuole anche analizzare l’eventuale relazione tra credenza nel libero arbitrio e felicità soggettiva. L’ipotesi principale è che la credenza nel libero arbitrio e nella capacità di autodeterminarsi aumenti la tendenza a giustificare le disuguaglianze economiche, ed al contempo ci renda più felici. Dopo una breve introduzione che vuole fornire un contesto generale alla ricerca svolta, nel primo capitolo è presentata una breve rassegna della letteratura scientifica sugli effetti sociali ed individuali delle disuguaglianze economiche, in cui vengono elencati i contributi più rilevanti per la comprensione del presente lavoro. Il secondo capitolo approfondisce il costrutto della credenza nel libero arbitrio, illustrando le recenti ricerche sull’argomento ed analizzando i numerosi correlati, sia positivi che negativi, ed i risvolti che potrebbero avere per la problematica della disuguaglianza. Il capitolo vuole anche porre le basi della discussione sui due studi svolti, fornendo un riassuntivo quadro teorico di riferimento. Il terzo capitolo descrive il primo studio correlazionale, il quale cerca di definire i legami che coinvolgono le variabili considerate: credenza nel libero arbitrio, religiosità, felicità soggettiva, stile di pensiero (Olistico/Analitico) e supporto per le disuguaglianze. I risultati, seppur contrastanti ed in gran parte non-significativi, indicano un importante associazione tra felicità soggettiva e percezione delle disuguaglianze nella nostra società (r = .26, p < .01). Il quarto capitolo riguarda la relazione tra emozioni ed atteggiamento verso le disuguaglianze economiche, elencando alcuni studi precedenti ed illustrando le novità portate ad una letteratura praticamente inesistente da parte del nostro secondo studio. Il quinto capitolo riguarda uno studio esplorativo sul possibile legame tra emozioni di stato e supporto per le disuguaglianze. I risultati hanno smentito l’esistenza di un legame tra le due variabili analizzate, forse a causa del campione alquanto limitato. Nonostante ciò, lo studio ha fornito un’ulteriore interpretazione del primo studio, indicando una stretta relazione tra status socioeconomico e felicità di tratto (r = .31, p < .05). Il sesto ed ultimo capitolo offre un’analisi congiunta dei due studi, fornendo spunti di riflessione sull’inadeguatezza degli attuali modelli nello spiegare le variabili analizzate e sottolineando l’urgente necessità di nuove ricerche sull’argomento. Nonostante i risultati in parte contrastanti, il presente elaborato fornisce ulteriori informazioni su un filone di ricerca giovane e forse eccessivamente acerbo, indicando come l’approccio finora utilizzato nell’indagare la relazione tra credenza nel libero arbitrio, emozioni e supporto verso le disuguaglianze possa essere stato, forse, eccessivamente semplicistico.

How Free Will Belief, Religiosity and Subjective Happiness Shape our Attitudes Toward Wealth Inequalities

DE GREGORI, LORENZO
2021/2022

Abstract

Le disuguaglianze economiche sono una piaga che da decenni affligge la nostra società. Le conseguenze negative che ne derivano comprendono gli ambiti più vari, dalla salute pubblica ai livelli di criminalità. Nonostante il continuo aumento del divario tra ricchi e poveri, una buona parte della popolazione, anche tra le fasce medio-basse della piramide sociale, rimane restìa a supportare politiche di redistribuzione efficaci. Il presente contributo vuole indagare il ruolo che i processi attributivi hanno nel determinare il supporto di alcune persone verso le disuguaglianze economiche, concentrandosi in particolare sul costrutto della credenza nel libero arbitrio. Inoltre, vuole anche analizzare l’eventuale relazione tra credenza nel libero arbitrio e felicità soggettiva. L’ipotesi principale è che la credenza nel libero arbitrio e nella capacità di autodeterminarsi aumenti la tendenza a giustificare le disuguaglianze economiche, ed al contempo ci renda più felici. Dopo una breve introduzione che vuole fornire un contesto generale alla ricerca svolta, nel primo capitolo è presentata una breve rassegna della letteratura scientifica sugli effetti sociali ed individuali delle disuguaglianze economiche, in cui vengono elencati i contributi più rilevanti per la comprensione del presente lavoro. Il secondo capitolo approfondisce il costrutto della credenza nel libero arbitrio, illustrando le recenti ricerche sull’argomento ed analizzando i numerosi correlati, sia positivi che negativi, ed i risvolti che potrebbero avere per la problematica della disuguaglianza. Il capitolo vuole anche porre le basi della discussione sui due studi svolti, fornendo un riassuntivo quadro teorico di riferimento. Il terzo capitolo descrive il primo studio correlazionale, il quale cerca di definire i legami che coinvolgono le variabili considerate: credenza nel libero arbitrio, religiosità, felicità soggettiva, stile di pensiero (Olistico/Analitico) e supporto per le disuguaglianze. I risultati, seppur contrastanti ed in gran parte non-significativi, indicano un importante associazione tra felicità soggettiva e percezione delle disuguaglianze nella nostra società (r = .26, p < .01). Il quarto capitolo riguarda la relazione tra emozioni ed atteggiamento verso le disuguaglianze economiche, elencando alcuni studi precedenti ed illustrando le novità portate ad una letteratura praticamente inesistente da parte del nostro secondo studio. Il quinto capitolo riguarda uno studio esplorativo sul possibile legame tra emozioni di stato e supporto per le disuguaglianze. I risultati hanno smentito l’esistenza di un legame tra le due variabili analizzate, forse a causa del campione alquanto limitato. Nonostante ciò, lo studio ha fornito un’ulteriore interpretazione del primo studio, indicando una stretta relazione tra status socioeconomico e felicità di tratto (r = .31, p < .05). Il sesto ed ultimo capitolo offre un’analisi congiunta dei due studi, fornendo spunti di riflessione sull’inadeguatezza degli attuali modelli nello spiegare le variabili analizzate e sottolineando l’urgente necessità di nuove ricerche sull’argomento. Nonostante i risultati in parte contrastanti, il presente elaborato fornisce ulteriori informazioni su un filone di ricerca giovane e forse eccessivamente acerbo, indicando come l’approccio finora utilizzato nell’indagare la relazione tra credenza nel libero arbitrio, emozioni e supporto verso le disuguaglianze possa essere stato, forse, eccessivamente semplicistico.
2021
How Free Will Belief, Religiosity and Subjective Happiness Shape our Attitudes Toward Wealth Inequalities
Inequalities
Happiness
Free Will
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/29084