Il tema dei delitti di omesso versamento di ritenute e di IVA, affrontato in una prospettiva di straordinaria attualità alla luce dell’inquietante scenario derivante dall’emergenza sanitaria. La conseguente, quanto inevitabile, crisi del sistema imprenditoriale italiano pone degli interrogativi in ordine ai possibili risvolti giurisdizionali che un tale scenario può generare. Il quesito centrale dell’intera trattazione non può che gravitare attorno alla rilevanza che potrebbe assumere una “crisi di liquidità” dell’impresa, in un giudizio penale di accertamento della responsabilità dell’imprenditore, derivante dall’inadempimento di quest’ultimo agli obblighi tributari. In un tale contesto, una risposta unanime non appare essere contemplata. Da una parte, le parziali aperture provenienti dai Tribunali territoriali, volte a valutare con maggior prudenza le istanze difensive prospettate dai contribuenti; dall’altra, il consolidato orientamento della giurisprudenza di legittimità, da sempre sfavorevole al riconoscimento, alla stregua di un’esimente giuridicamente vincolante, dello stato di decozione in cui versa un’impresa. Un dibattito giurisprudenziale dagli animi roventi e dai risvolti sempre più incerti, tenuto conto del particolare momento emergenziale e dei delicati interessi in gioco. Una condanna dell’imprenditore che, in un periodo di conclamata crisi di liquidità dell’impresa, scelga di prediligere, mediante le limitate risorse disponibili, il pagamento degli emolumenti dei propri dipendenti, disattendendo quindi agli obblighi con il Fisco, rischierebbe di determinare una pesante scollatura tra la sfera giuridica e quella naturalistica, che essa è chiamata a governare. Tuttavia, a ben leggere, gli inflessibili pronunciamenti della Corte risultano radicati su quella che potrebbe definirsi come un’interpretazione conforme al testo normativo, il quale, fondandosi sull’elemento psicologico del dolo generico, non lascerebbe agli interpreti dei margini ermeneutici più ampi rispetto a quelli già riscontrati. Sulla base di queste premesse si ritiene adeguato svolgere alcune personali riflessioni, individuando dei possibili suggerimenti da fornire in ordine agli sviluppi ipotizzabili nel futuro.

I delitti di omesso versamento di ritenute e di IVA in tempo di emergenza sanitaria: problemi attuali.

ROMAN, ALEX
2021/2022

Abstract

Il tema dei delitti di omesso versamento di ritenute e di IVA, affrontato in una prospettiva di straordinaria attualità alla luce dell’inquietante scenario derivante dall’emergenza sanitaria. La conseguente, quanto inevitabile, crisi del sistema imprenditoriale italiano pone degli interrogativi in ordine ai possibili risvolti giurisdizionali che un tale scenario può generare. Il quesito centrale dell’intera trattazione non può che gravitare attorno alla rilevanza che potrebbe assumere una “crisi di liquidità” dell’impresa, in un giudizio penale di accertamento della responsabilità dell’imprenditore, derivante dall’inadempimento di quest’ultimo agli obblighi tributari. In un tale contesto, una risposta unanime non appare essere contemplata. Da una parte, le parziali aperture provenienti dai Tribunali territoriali, volte a valutare con maggior prudenza le istanze difensive prospettate dai contribuenti; dall’altra, il consolidato orientamento della giurisprudenza di legittimità, da sempre sfavorevole al riconoscimento, alla stregua di un’esimente giuridicamente vincolante, dello stato di decozione in cui versa un’impresa. Un dibattito giurisprudenziale dagli animi roventi e dai risvolti sempre più incerti, tenuto conto del particolare momento emergenziale e dei delicati interessi in gioco. Una condanna dell’imprenditore che, in un periodo di conclamata crisi di liquidità dell’impresa, scelga di prediligere, mediante le limitate risorse disponibili, il pagamento degli emolumenti dei propri dipendenti, disattendendo quindi agli obblighi con il Fisco, rischierebbe di determinare una pesante scollatura tra la sfera giuridica e quella naturalistica, che essa è chiamata a governare. Tuttavia, a ben leggere, gli inflessibili pronunciamenti della Corte risultano radicati su quella che potrebbe definirsi come un’interpretazione conforme al testo normativo, il quale, fondandosi sull’elemento psicologico del dolo generico, non lascerebbe agli interpreti dei margini ermeneutici più ampi rispetto a quelli già riscontrati. Sulla base di queste premesse si ritiene adeguato svolgere alcune personali riflessioni, individuando dei possibili suggerimenti da fornire in ordine agli sviluppi ipotizzabili nel futuro.
2021
The crimes of non-payment of withholdings and IVA in times of health emergency: current problems.
ritenute
iva
crisi di liquidità
forza maggiore
giurisprudenza
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