Lo scopo di questa tesi di laurea è quello di approfondire la condizione clinica della paralisi periferica del nervo facciale conseguente ad interventi chirurgici alla base cranica laterale. Nello specifico, è stata analizzata l’evoluzione della paralisi iatrogena del VII nervo cranico nei dodici mesi seguenti all’asportazione della neoplasia. Un danno iatrogeno comporta alterazioni importanti delle funzioni orali (in particolare deglutizione e articolazione), di cui il logopedista si occupa come parte integrante di un’équipe multidisciplinare. Lo studio è stato condotto dal mese di marzo 2021 al mese di marzo 2022 presso l’Unità Operativa Complessa Otorinolaringoiatria dell’Ospedale Università di Padova e ha previsto la creazione di un database su cui è poi stata effettuata l’analisi. Il campione iniziale era composto da 102 pazienti, di cui 88 hanno rispettato i criteri di eleggibilità e rappresentano dunque, la popolazione oggetto del presente studio osservazionale longitudinale. Vista l’eterogeneità dei quadri clinici, per analizzare l’evoluzione della paralisi del nervo facciale nel tempo, i pazienti sono stati suddivisi in cinque gruppi sulla base della patologia di base: neurinomi dell’VIII nervo cranico, neurinomi del VII nervo cranico, tumori della parotide, meningiomi e paragangliomi. Emerge un’evoluzione piuttosto eterogenea che varia a seconda della patologia di base. In generale si evidenzia che nei primi mesi post-operatori la ripresa del nervo è lenta ma il miglioramento è presente e costante; a 6 mesi la funzionalità mostra un incremento netto. I pazienti che tornano per un follow-up logopedico a 9-12 mesi dall’intervento sono pochi e solitamente sono coloro che dimostrano ancora deficit residui. Per questo motivo la curva di evoluzione dimostra dopo i 9 mesi una deflessione, che rimane tale anche quando consideriamo i follow up oltre l’anno dall’intervento. Inoltre, dal confronto tra la parte del campione che ha eseguito l’innesto nervoso del facciale e quella che non vi si è sottoposta, si nota che l’andamento si presenta simile nel suo decorso rispetto al campione considerato nella sua globalità. Tuttavia, chi ha l’innesto, mostra una funzionalità maggiormente compromessa a tutti i follow up rispetto a coloro che non hanno subito questo tipo di intervento. Il presente studio longitudinale, raccogliendo i dati di numerosi pazienti con paralisi periferica del nervo facciale ad eziologia omogenea, potrebbe essere un primo passo per guidare il logopedista nella scelta dei tempi e delle modalità di intervento nella riabilitazione della paralisi facciale conseguente ad un danno chirurgico, garantendo a questa peculiare popolazione una migliore e più efficace presa in carico.
Studio longitudinale osservazionale dell'evoluzione della paralisi periferica del nervo facciale in seguito a chirurgia della base del cranio.
RGUIGUE, AMAL
2020/2021
Abstract
Lo scopo di questa tesi di laurea è quello di approfondire la condizione clinica della paralisi periferica del nervo facciale conseguente ad interventi chirurgici alla base cranica laterale. Nello specifico, è stata analizzata l’evoluzione della paralisi iatrogena del VII nervo cranico nei dodici mesi seguenti all’asportazione della neoplasia. Un danno iatrogeno comporta alterazioni importanti delle funzioni orali (in particolare deglutizione e articolazione), di cui il logopedista si occupa come parte integrante di un’équipe multidisciplinare. Lo studio è stato condotto dal mese di marzo 2021 al mese di marzo 2022 presso l’Unità Operativa Complessa Otorinolaringoiatria dell’Ospedale Università di Padova e ha previsto la creazione di un database su cui è poi stata effettuata l’analisi. Il campione iniziale era composto da 102 pazienti, di cui 88 hanno rispettato i criteri di eleggibilità e rappresentano dunque, la popolazione oggetto del presente studio osservazionale longitudinale. Vista l’eterogeneità dei quadri clinici, per analizzare l’evoluzione della paralisi del nervo facciale nel tempo, i pazienti sono stati suddivisi in cinque gruppi sulla base della patologia di base: neurinomi dell’VIII nervo cranico, neurinomi del VII nervo cranico, tumori della parotide, meningiomi e paragangliomi. Emerge un’evoluzione piuttosto eterogenea che varia a seconda della patologia di base. In generale si evidenzia che nei primi mesi post-operatori la ripresa del nervo è lenta ma il miglioramento è presente e costante; a 6 mesi la funzionalità mostra un incremento netto. I pazienti che tornano per un follow-up logopedico a 9-12 mesi dall’intervento sono pochi e solitamente sono coloro che dimostrano ancora deficit residui. Per questo motivo la curva di evoluzione dimostra dopo i 9 mesi una deflessione, che rimane tale anche quando consideriamo i follow up oltre l’anno dall’intervento. Inoltre, dal confronto tra la parte del campione che ha eseguito l’innesto nervoso del facciale e quella che non vi si è sottoposta, si nota che l’andamento si presenta simile nel suo decorso rispetto al campione considerato nella sua globalità. Tuttavia, chi ha l’innesto, mostra una funzionalità maggiormente compromessa a tutti i follow up rispetto a coloro che non hanno subito questo tipo di intervento. Il presente studio longitudinale, raccogliendo i dati di numerosi pazienti con paralisi periferica del nervo facciale ad eziologia omogenea, potrebbe essere un primo passo per guidare il logopedista nella scelta dei tempi e delle modalità di intervento nella riabilitazione della paralisi facciale conseguente ad un danno chirurgico, garantendo a questa peculiare popolazione una migliore e più efficace presa in carico.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/29143