Background: il trattamento dei disturbi fonologici nella pratica logopedica costituisce una porzione importante dell’utenza che accede ai servizi. Questa, sommata alla totalità di bambini che richiedono l’intervento del logopedista, pesa sulle liste d’attesa che diventano lunghe e lente nello scorrimento, a fronte di personale che negli anni è rimasto quantitativamente lo stesso. I tempi di attesa arrivano all’anno, lasciando il bambino senza un intervento riabilitativo specifico, qualora la famiglia non avesse risorse economiche per rivolgersi ad enti privati. L’impiego sempre più frequente del trattamento indiretto aprirebbe la strada a una maggiore indipendenza e consapevolezza del cliente inteso come famiglia e consentirebbe uno snellimento delle liste d’attesa: garantire il miglior trattamento ai propri pazienti è possibile se le risorse economiche e umane vengono distribuite efficacemente, con lo scopo di fornire a chiunque acceda al servizio, l’intervento migliore con le risorse migliori. Obiettivi: verificare attraverso una revisione sistematica della letteratura se, per i bambini con SSD, il coinvolgimento dei genitori nell’attuazione del programma riabilitativo migliora l’efficacia del trattamento per i disturbi fonologici e quanto e in che modo i genitori vengono coinvolti. Materiali e metodi: la revisione sistematica è stata condotta su PubMed ed i criteri di inclusione sono definiti tramite il PICOS: gli articoli selezionati sono studi primari qualitativi e quantitativi, revisioni sistematiche e metanalisi con un campione di bambini dai 3.6 ai 18 anni con disturbo fonologico e trattati direttamente e/o con i genitori; tra gli obiettivi, l’efficacia e l’efficienza del trattamento e/o il miglioramento delle competenze fonologiche. La procedura di revisione è stata condotta da tre giudici indipendenti (C.M.V., A.P., S.R.) in tre fasi successive: dopo un primo screening ad opera del revisore C.M.V., i riferimenti dubbi e certi sono stati sottoposti al giudizio degli altri due revisori; a seguito della discussione tra giudici, sono stati precisati ulteriori criteri di inclusione degli articoli alla lettura full-text. Gli articoli sono stati poi divisi in base all’agente dell’intervento: trattamento esclusivamente diretto o indiretto; trattamento diretto implementato dai genitori; trattamento diretto senza specifico coinvolgimento dei genitori; confronto tra trattamento diretto ed indiretto. Risultati: dai 700 articoli iniziali, la codifica ha portato alla selezione di 31 articoli. L’analisi dei singoli studi è avvenuta estraendo le principali informazioni relative a popolazione, interventi, intensità degli interventi e risultati significativi. Discussione: l’evidenza selezionata non è sufficiente per definire e quantificare quanto il coinvolgimento dei genitori abbia impattato nell’efficacia globale dell’intervento. La validità ecologica e clinica della figura parentale rappresenterebbe un nodo cruciale nel piano di intervento, ma ancora oggi la ricerca non fornisce dati sufficienti relative a modalità, attività e parametri del trattamento indiretto in combinazione con il trattamento diretto: ciò ostacola i logopedisti nella ricerca di evidenze che li guidino nella scelta dell’agente. Conclusione: pur non emergendo una chiara evidenza sulla migliore efficacia del trattamento indiretto rispetto a quello diretto, la letteratura sembra suggerire che un intervento più ecologico sia una modalità dalle grandi potenzialità. Essa necessita, quindi, un’attenzione adeguata in relazione alle attività e ai parametri che lo definiscono: in questo modo si potrà contribuire alla ricerca basata sull’evidenza da utilizzare concretamente nella pratica clinica ed alleggerire così le massicce liste d’attesa presenti nei servizi.

Efficacia ed efficienza del trattamento del disturbo fonologico: una revisione sistematica della letteratura

VOLPATO, CRISTINA MARIA
2020/2021

Abstract

Background: il trattamento dei disturbi fonologici nella pratica logopedica costituisce una porzione importante dell’utenza che accede ai servizi. Questa, sommata alla totalità di bambini che richiedono l’intervento del logopedista, pesa sulle liste d’attesa che diventano lunghe e lente nello scorrimento, a fronte di personale che negli anni è rimasto quantitativamente lo stesso. I tempi di attesa arrivano all’anno, lasciando il bambino senza un intervento riabilitativo specifico, qualora la famiglia non avesse risorse economiche per rivolgersi ad enti privati. L’impiego sempre più frequente del trattamento indiretto aprirebbe la strada a una maggiore indipendenza e consapevolezza del cliente inteso come famiglia e consentirebbe uno snellimento delle liste d’attesa: garantire il miglior trattamento ai propri pazienti è possibile se le risorse economiche e umane vengono distribuite efficacemente, con lo scopo di fornire a chiunque acceda al servizio, l’intervento migliore con le risorse migliori. Obiettivi: verificare attraverso una revisione sistematica della letteratura se, per i bambini con SSD, il coinvolgimento dei genitori nell’attuazione del programma riabilitativo migliora l’efficacia del trattamento per i disturbi fonologici e quanto e in che modo i genitori vengono coinvolti. Materiali e metodi: la revisione sistematica è stata condotta su PubMed ed i criteri di inclusione sono definiti tramite il PICOS: gli articoli selezionati sono studi primari qualitativi e quantitativi, revisioni sistematiche e metanalisi con un campione di bambini dai 3.6 ai 18 anni con disturbo fonologico e trattati direttamente e/o con i genitori; tra gli obiettivi, l’efficacia e l’efficienza del trattamento e/o il miglioramento delle competenze fonologiche. La procedura di revisione è stata condotta da tre giudici indipendenti (C.M.V., A.P., S.R.) in tre fasi successive: dopo un primo screening ad opera del revisore C.M.V., i riferimenti dubbi e certi sono stati sottoposti al giudizio degli altri due revisori; a seguito della discussione tra giudici, sono stati precisati ulteriori criteri di inclusione degli articoli alla lettura full-text. Gli articoli sono stati poi divisi in base all’agente dell’intervento: trattamento esclusivamente diretto o indiretto; trattamento diretto implementato dai genitori; trattamento diretto senza specifico coinvolgimento dei genitori; confronto tra trattamento diretto ed indiretto. Risultati: dai 700 articoli iniziali, la codifica ha portato alla selezione di 31 articoli. L’analisi dei singoli studi è avvenuta estraendo le principali informazioni relative a popolazione, interventi, intensità degli interventi e risultati significativi. Discussione: l’evidenza selezionata non è sufficiente per definire e quantificare quanto il coinvolgimento dei genitori abbia impattato nell’efficacia globale dell’intervento. La validità ecologica e clinica della figura parentale rappresenterebbe un nodo cruciale nel piano di intervento, ma ancora oggi la ricerca non fornisce dati sufficienti relative a modalità, attività e parametri del trattamento indiretto in combinazione con il trattamento diretto: ciò ostacola i logopedisti nella ricerca di evidenze che li guidino nella scelta dell’agente. Conclusione: pur non emergendo una chiara evidenza sulla migliore efficacia del trattamento indiretto rispetto a quello diretto, la letteratura sembra suggerire che un intervento più ecologico sia una modalità dalle grandi potenzialità. Essa necessita, quindi, un’attenzione adeguata in relazione alle attività e ai parametri che lo definiscono: in questo modo si potrà contribuire alla ricerca basata sull’evidenza da utilizzare concretamente nella pratica clinica ed alleggerire così le massicce liste d’attesa presenti nei servizi.
2020
Efficacy and efficiency of phonological disorder treatment: a systematic review of literature
phonologic disorder
clinic implemented
home implemented
efficiency
efficacy
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/29151