Background:Dalla letteratura emerge come i Parlatori Tardivi (PT) possano andare incontro a problemi linguistici persistenti, che si configurano come Disturbo Primario del Linguaggio (DPL) dopo i 3 anni e che possono avere un impatto negativo sulle successive competenze del bambino. Il riconoscimento di indici attendibili che consentono di distinguere tra disturbo transitorio e permanente rimane molto dibattuto. Tuttavia, l’età della diagnosi e l’intervento precoce possono, se non eliminare completamente il disturbo, mitigarne significativamente le conseguenze. In quest’ottica, la figura del pediatra risulta la più idonea per individuare bambini a rischio. Obiettivo:Fornire ai pediatri di libera scelta uno strumento sufficientemente duttile, chiaro e di rapida somministrazione che consenta loro di svolgere nel modo più agevole possibile il fondamentale ruolo di filtro nell’individuazione precoce dei PT, attivando le prime misure a supporto del caso costituite dai suggerimenti educativi più idonei. Metodi:Si è condotta una revisione sistematica della letteratura dal 2011 al 2021, che ha permesso di delineare le fondamentali tappe dello sviluppo linguistico e i principali fattori di rischio per l’instaurarsi di un disturbo specifico. Tramite tre motori di ricerca (PubMed, Speech Bite, Scopus) sono stati ricavati 1002 studi. Dopo l’eliminazione dei duplicati e l’analisi di titolo e abstract, è stato esaminato il testo integrale di 54 articoli: 8 sono stati esclusi in quanto l’obiettivo non era pertinente ai fini della ricerca. Altri 14 articoli che soddisfacevano i criteri di inclusione sono stati identificati attraverso un check della bibliografia degli studi primari. Il numero finale di studi inclusi è di 56. Contemporaneamente sono state raccolte e analizzate le schede attualmente in uso ai pediatri del territorio di Padova per identificare questa categoria di bambini. Si è proceduto quindi all’ottimizzazione e al completamento di una scheda che possa fornire criteri univoci e condivisi tra i professionisti e che permetta di individuare in modo rapido e agevole i ritardi e le atipie nello sviluppo comunicativo e linguistico nei primi tre anni di vita. Risultati:Quattro pediatri di libera scelta del territorio di Padova hanno somministrato la scheda a 48 bambini. Nello specifico, sono state raccolte 21 schede per la fascia 11-16 mesi (44%), 17 per i 18-25 mesi (35%) e 10 per i 31-47 mesi (21%). Unitamente è stato consegnato un questionario in cui si è chiesto di esprimere un giudizio sul livello di gradimento della scheda sulla base di una scala da 1 (per nulla soddisfatto) a 5 (pienamente soddisfatto). Sono state analizzate le seguenti voci: "Compilazione agevole”, “Compilazione rapida”, “Compilazione utile”, “Suggerimenti chiari”, “Suggerimenti rapidi”. Il periodo di somministrazione delle schede si è protratto dall’1/12/2021 al 10/02/2022. Discussione:Nel complesso le nuove schede proposte sono risultate utili, agevoli e rapide. Allo stesso modo, i suggerimenti elaborati per incrementare lo sviluppo linguistico del bambino sono stati ritenuti sufficientemente chiari e di rapido utilizzo. Particolarmente apprezzata è stata la scheda proposta per la fascia di età maggiore. Si è potuto infatti osservare come in questa fascia ogni voce valutata abbia raggiunto il massimo livello di gradimento. Conclusioni:Il contributo qui presentato conferma l’utilità della scheda proposta rispetto alla situazione di ricerca nell'ambito dei disturbi del linguaggio, in quanto risulta di rapida e agevole somministrazione. Tuttavia, il nostro lavoro rappresenta solo l’inizio di una ricerca più ampia. Sarà infatti indispensabile proseguire la ricerca indagando sensibilità e specificità della scheda rispetto all’identificazione di bambini con disturbi linguistici, mediante somministrazione su una popolazione più ampia e una valutazione puntuale dei bambini risultati positivi.

Parlatori tardivi e identificazione precoce: revisione sistematica.

ZANATTA, SHANTY
2020/2021

Abstract

Background:Dalla letteratura emerge come i Parlatori Tardivi (PT) possano andare incontro a problemi linguistici persistenti, che si configurano come Disturbo Primario del Linguaggio (DPL) dopo i 3 anni e che possono avere un impatto negativo sulle successive competenze del bambino. Il riconoscimento di indici attendibili che consentono di distinguere tra disturbo transitorio e permanente rimane molto dibattuto. Tuttavia, l’età della diagnosi e l’intervento precoce possono, se non eliminare completamente il disturbo, mitigarne significativamente le conseguenze. In quest’ottica, la figura del pediatra risulta la più idonea per individuare bambini a rischio. Obiettivo:Fornire ai pediatri di libera scelta uno strumento sufficientemente duttile, chiaro e di rapida somministrazione che consenta loro di svolgere nel modo più agevole possibile il fondamentale ruolo di filtro nell’individuazione precoce dei PT, attivando le prime misure a supporto del caso costituite dai suggerimenti educativi più idonei. Metodi:Si è condotta una revisione sistematica della letteratura dal 2011 al 2021, che ha permesso di delineare le fondamentali tappe dello sviluppo linguistico e i principali fattori di rischio per l’instaurarsi di un disturbo specifico. Tramite tre motori di ricerca (PubMed, Speech Bite, Scopus) sono stati ricavati 1002 studi. Dopo l’eliminazione dei duplicati e l’analisi di titolo e abstract, è stato esaminato il testo integrale di 54 articoli: 8 sono stati esclusi in quanto l’obiettivo non era pertinente ai fini della ricerca. Altri 14 articoli che soddisfacevano i criteri di inclusione sono stati identificati attraverso un check della bibliografia degli studi primari. Il numero finale di studi inclusi è di 56. Contemporaneamente sono state raccolte e analizzate le schede attualmente in uso ai pediatri del territorio di Padova per identificare questa categoria di bambini. Si è proceduto quindi all’ottimizzazione e al completamento di una scheda che possa fornire criteri univoci e condivisi tra i professionisti e che permetta di individuare in modo rapido e agevole i ritardi e le atipie nello sviluppo comunicativo e linguistico nei primi tre anni di vita. Risultati:Quattro pediatri di libera scelta del territorio di Padova hanno somministrato la scheda a 48 bambini. Nello specifico, sono state raccolte 21 schede per la fascia 11-16 mesi (44%), 17 per i 18-25 mesi (35%) e 10 per i 31-47 mesi (21%). Unitamente è stato consegnato un questionario in cui si è chiesto di esprimere un giudizio sul livello di gradimento della scheda sulla base di una scala da 1 (per nulla soddisfatto) a 5 (pienamente soddisfatto). Sono state analizzate le seguenti voci: "Compilazione agevole”, “Compilazione rapida”, “Compilazione utile”, “Suggerimenti chiari”, “Suggerimenti rapidi”. Il periodo di somministrazione delle schede si è protratto dall’1/12/2021 al 10/02/2022. Discussione:Nel complesso le nuove schede proposte sono risultate utili, agevoli e rapide. Allo stesso modo, i suggerimenti elaborati per incrementare lo sviluppo linguistico del bambino sono stati ritenuti sufficientemente chiari e di rapido utilizzo. Particolarmente apprezzata è stata la scheda proposta per la fascia di età maggiore. Si è potuto infatti osservare come in questa fascia ogni voce valutata abbia raggiunto il massimo livello di gradimento. Conclusioni:Il contributo qui presentato conferma l’utilità della scheda proposta rispetto alla situazione di ricerca nell'ambito dei disturbi del linguaggio, in quanto risulta di rapida e agevole somministrazione. Tuttavia, il nostro lavoro rappresenta solo l’inizio di una ricerca più ampia. Sarà infatti indispensabile proseguire la ricerca indagando sensibilità e specificità della scheda rispetto all’identificazione di bambini con disturbi linguistici, mediante somministrazione su una popolazione più ampia e una valutazione puntuale dei bambini risultati positivi.
2020
Late talkers and early identification: a systematic review.
late talkers
systematic review
early identification
pediatricians
risk factors
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/29152