La Procura Europea (c.d. EPPO): profili problematici, istituzionali e funzionali

La Procura Europea (altrimenti detta “EPPO”) è un organismo dell’Unione Europea di recente introduzione deputato ad individuare, a perseguire e a portare in giudizio gli autori dei reati che ledono gli interessi finanziari dell’UE contemplati dalla direttiva (UE) 2017/1371 (c.d. “Direttiva PIF”). Benché sia stata istituita nell’autunno del 2017, mediante una cooperazione rafforzata a cui hanno aderito ventidue Paesi europei, la procura de qua è divenuta effettivamente operativa (solo) a partire dal 1° giugno 2021. Pensata come un organo indipendente, indivisibile e in possesso della personalità giuridica, l’EPPO rappresenta una novità assoluta ed un unicum nel panorama giuridico non solo degli ordinamenti dell’UE, ma persino a livello mondiale. Tale istituzione opera come un ufficio unico benché si fondi su un’organizzazione multilivello; essa, infatti, al suo interno conta organi con sede in Lussemburgo, che costituiscono il livello centrale (anche detto “europeo” o “strategico”), e altre figure dislocate in ciascuno degli Stati partecipanti, componenti del secondo livello, quello periferico (oppure “nazionale”, o “decentrato”, nonché “operativo”). La Procura Europea è una struttura giudiziaria inquirente e requirente, che trascende i confini territoriali dei Paesi coinvolti, e, proprio per il suo carattere sopranazionale, introduce la figura del Pubblico Ministero Europeo (PME) avente competenze ben circoscritte.