Il seguente lavoro di tesi intende analizzare il settore del Building Information Modeling applicato ad un edificio quasi completamente distrutto come la Chiesa di San Giorgio dei Greci, in modo da poter proporre una metodologia di modellazione standardizzata per questa tipologia di opere. Il processo scelto per elaborare questa tesi è composto dal confronto diretto tra la ricerca teorica e bibliografica con l’analisi di diverse applicazioni già realizzate e la sperimentazione pratica sul caso studio. Nella prima parte si fa riferimento ad una litterature review approfondita nell’utilizzo dei modelli tridimensioni in ambito archeologico che si conclude con lo studio di diverse applicazioni del BIM. Dall’analisi della letteratura è emerso come ad oggi, non siano presenti norme condivise sull’applicazione del BIM ai beni architettonici storici di edifici semi-distrutti. Gli ostacoli principali si individuano nelle fasi di raccolta dati e successivamente nelle fasi di modellazione. Dopo aver raccolto i dati emersi dalla ricerca teorica e dalle applicazioni analizzate, si è elaborato un capitolo inerente alla storia del sito oggetto di sperimentazione. Nella ricerca storica che accompagna la stesura di questo capitolo, si è cercato di individuare una sequenza definitiva delle diverse fasi di costruzione e collasso della Chiesa, che sono state un ottimo punto di partenza per la realizzazione di un modello più affidabile possibile. La metodologia ideata, quindi, è frutto di un attento studio delle criticità riscontrate dalle applicazioni analizzate e si propone come una possibile risposta a queste problematiche. Il metodo è composto da tre macro fasi: l’acquisizione dei dati tramite un’attenta ricerca storica dell’opera affiancata da un rilievo digitale che fornisce tutti le informazioni che permettono la modellazione spaziale dell’edificio che in questo caso è stato svolto tramite fotogrammetria; segue la fase di elaborazione dei dati nella quale è stata elaborata la nuvola di punti geo referenziata e successivamente categorizzato ogni elemento presente nella nuvola e nei documenti storici reperiti per quanto riguarda le parti mancanti della struttura; nella fase finale vi è la restituzione dei dati, viene quindi creato un modello BIM “intelligente” che rispecchia la categorizzazione effettuata. Grazie alla collaborazione con il Prof. Michael J. K. Walsh, che da anni è impegnato negli studi di questa chiesa, è stato possibile adottare quanto ipotizzato al caso studio, sfruttando i rilevamenti digitali per avviare processi di modellazione Scan to BIM. Si è creato così un sistema capace di individuare le diverse fasi costruttive dell’edificio, ma anche in grado di riconoscere l’affidabilità e l’accuratezza del modello rispetto all’edificio reale valutando le fonti secondo cui è stato modellato, così da superare alcune criticità da sempre riscontrate nell’applicazione della tecnologia BIM in ambito storico. La ricerca condotta ha quindi permesso di: • Valutare e confrontare le varie applicazioni di una metodologia BIM in edifici semi-distrutti • Definire una metodologia standardizzata per questa categoria di opere • Realizzare un modello BIM della Chiesa, geometricamente corretto basato sul rilievo fotogrammetrico, affidabile in quanto riconosce le fonti secondo cui è stato modellato il singolo oggetto, accurato a livello temporale permettendo la visualizzazione delle diverse fasi costruttive.

La metodologia BIM per la ricostruzione della cattedrale di San Giorgio dei Greci a Famagusta.

SPERMAN, MELANY
2021/2022

Abstract

Il seguente lavoro di tesi intende analizzare il settore del Building Information Modeling applicato ad un edificio quasi completamente distrutto come la Chiesa di San Giorgio dei Greci, in modo da poter proporre una metodologia di modellazione standardizzata per questa tipologia di opere. Il processo scelto per elaborare questa tesi è composto dal confronto diretto tra la ricerca teorica e bibliografica con l’analisi di diverse applicazioni già realizzate e la sperimentazione pratica sul caso studio. Nella prima parte si fa riferimento ad una litterature review approfondita nell’utilizzo dei modelli tridimensioni in ambito archeologico che si conclude con lo studio di diverse applicazioni del BIM. Dall’analisi della letteratura è emerso come ad oggi, non siano presenti norme condivise sull’applicazione del BIM ai beni architettonici storici di edifici semi-distrutti. Gli ostacoli principali si individuano nelle fasi di raccolta dati e successivamente nelle fasi di modellazione. Dopo aver raccolto i dati emersi dalla ricerca teorica e dalle applicazioni analizzate, si è elaborato un capitolo inerente alla storia del sito oggetto di sperimentazione. Nella ricerca storica che accompagna la stesura di questo capitolo, si è cercato di individuare una sequenza definitiva delle diverse fasi di costruzione e collasso della Chiesa, che sono state un ottimo punto di partenza per la realizzazione di un modello più affidabile possibile. La metodologia ideata, quindi, è frutto di un attento studio delle criticità riscontrate dalle applicazioni analizzate e si propone come una possibile risposta a queste problematiche. Il metodo è composto da tre macro fasi: l’acquisizione dei dati tramite un’attenta ricerca storica dell’opera affiancata da un rilievo digitale che fornisce tutti le informazioni che permettono la modellazione spaziale dell’edificio che in questo caso è stato svolto tramite fotogrammetria; segue la fase di elaborazione dei dati nella quale è stata elaborata la nuvola di punti geo referenziata e successivamente categorizzato ogni elemento presente nella nuvola e nei documenti storici reperiti per quanto riguarda le parti mancanti della struttura; nella fase finale vi è la restituzione dei dati, viene quindi creato un modello BIM “intelligente” che rispecchia la categorizzazione effettuata. Grazie alla collaborazione con il Prof. Michael J. K. Walsh, che da anni è impegnato negli studi di questa chiesa, è stato possibile adottare quanto ipotizzato al caso studio, sfruttando i rilevamenti digitali per avviare processi di modellazione Scan to BIM. Si è creato così un sistema capace di individuare le diverse fasi costruttive dell’edificio, ma anche in grado di riconoscere l’affidabilità e l’accuratezza del modello rispetto all’edificio reale valutando le fonti secondo cui è stato modellato, così da superare alcune criticità da sempre riscontrate nell’applicazione della tecnologia BIM in ambito storico. La ricerca condotta ha quindi permesso di: • Valutare e confrontare le varie applicazioni di una metodologia BIM in edifici semi-distrutti • Definire una metodologia standardizzata per questa categoria di opere • Realizzare un modello BIM della Chiesa, geometricamente corretto basato sul rilievo fotogrammetrico, affidabile in quanto riconosce le fonti secondo cui è stato modellato il singolo oggetto, accurato a livello temporale permettendo la visualizzazione delle diverse fasi costruttive.
2021
The BIM methodology for the reconstruction of the cathedral of Saint George of the Greeks in Famagusta.
BIM
Chiesa
Ricostruzione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/29520