Lo scopo di questa tesi è quello di proporre la valorizzazione di un sito culturale, di indubbio rilievo socio-artistico e paesaggistico, ma allo stesso tempo legato all’industria cinematografica, nell’intento di cogliere e mettere in evidenza intrinseci nessi tra questi diversi aspetti e di proporli al pubblico, attivando originali proposte di divulgazione culturale, anche presso le comunità di prossimità, e di percorsi turistici. Ho voluto prendere in esame il caso di Senso, film girato nel 1954 da Luchino Visconti, ambientato a Villa Godi a Lonedo di Lugo Vicentino. Per poter sviluppare la mia tesi, è stato opportuno dunque conoscere, innanzitutto, la storia della villa e la sua fisionomia. Proprio per questo, il primo capitolo è dedicato alla storia dell’edificio, attraverso le vicende dei proprietari e l’intervento degli artisti che ne hanno progettato e decorato gli spazi, sia esterni che interni. Il secondo capitolo approfondisce, invece, la figura di Visconti, regista del Novecento che spesso ha saputo unire arte, musica, cinema e teatro creando una sintesi perfetta. L’analisi ha preso in considerazione anche aspetti biografici, relativi all’infanzia, alle vicende private e al suo personale, rapporto con l’aristocrazia, in quanto elementi che hanno largamente influito sulla sua visione artistica; in secondo luogo, è stato fondamentale trattarne la formazione professionale e tentare di tracciare il filo dei temi di fondo e dei principi formali della sua produzione cinematografica. Il vero fulcro della tesi è racchiuso, però, negli ultimi due capitoli. Nel terzo capitolo, infatti, ho voluto concentrarmi principalmente sul rapporto che sussiste tra il film e la villa, proponendo un’analisi critica e stilistica specifica di Senso, (basandomi, per questo, sulle lezioni e sui seminari della prof.ssa Savy e della prof.ssa Lavarone) per cercare di mettere in risalto il modo in cui il regista abbia sfruttato gli spazi della villa e come siano stati usati gli affreschi in rapporto ai personaggi della storia. Tra i punti chiave di questa analisi, sono stati sottolineati: il gusto “iconoclastico” di Visconti nella scelta dei costumi; i significati di determinate riprese, spesso dettate da riferimenti a quadri pittorici, spiegandone anche l’utilizzo delle luci e dei colori in modo da poter approfondire il significato delle interpretazioni date dal regista. Infine, nel quarto e ultimo capitolo, ho voluto approfondire il tema del cine-turismo come strategia di promozione e valorizzazione di una destinazione turistica, concentrandomi, appunto, in questo caso su villa Godi. L’intento è stato quello, dunque, di valorizzare sia la villa, facendola conoscere e aumentando così la notorietà del bene, sia allo stesso tempo il cinema di Visconti, ad oggi, a mio parere, poco conosciuto soprattutto trai i più giovani. Prendendo spunto da altre realtà turistiche presenti in Italia (dal caso di villa Valmarana e villa Bassi in Veneto, al borgo di Monterano a Roma, rese a me note grazie alla frequentazione del laboratorio di Arte Moderna tenuto dalla prof.ssa Savy), ho pensato alla realizzazione di un percorso audiovisivo che potesse sfruttare nuove tecnologie di carattere immersivo, unite all’utilizzo di app e progetti di verità aumentata.

Luchino Visconti a villa Godi: un percorso tra cinema, pittura e nuove tecnologie audiovisive

GARRO', CARLOTTA
2021/2022

Abstract

Lo scopo di questa tesi è quello di proporre la valorizzazione di un sito culturale, di indubbio rilievo socio-artistico e paesaggistico, ma allo stesso tempo legato all’industria cinematografica, nell’intento di cogliere e mettere in evidenza intrinseci nessi tra questi diversi aspetti e di proporli al pubblico, attivando originali proposte di divulgazione culturale, anche presso le comunità di prossimità, e di percorsi turistici. Ho voluto prendere in esame il caso di Senso, film girato nel 1954 da Luchino Visconti, ambientato a Villa Godi a Lonedo di Lugo Vicentino. Per poter sviluppare la mia tesi, è stato opportuno dunque conoscere, innanzitutto, la storia della villa e la sua fisionomia. Proprio per questo, il primo capitolo è dedicato alla storia dell’edificio, attraverso le vicende dei proprietari e l’intervento degli artisti che ne hanno progettato e decorato gli spazi, sia esterni che interni. Il secondo capitolo approfondisce, invece, la figura di Visconti, regista del Novecento che spesso ha saputo unire arte, musica, cinema e teatro creando una sintesi perfetta. L’analisi ha preso in considerazione anche aspetti biografici, relativi all’infanzia, alle vicende private e al suo personale, rapporto con l’aristocrazia, in quanto elementi che hanno largamente influito sulla sua visione artistica; in secondo luogo, è stato fondamentale trattarne la formazione professionale e tentare di tracciare il filo dei temi di fondo e dei principi formali della sua produzione cinematografica. Il vero fulcro della tesi è racchiuso, però, negli ultimi due capitoli. Nel terzo capitolo, infatti, ho voluto concentrarmi principalmente sul rapporto che sussiste tra il film e la villa, proponendo un’analisi critica e stilistica specifica di Senso, (basandomi, per questo, sulle lezioni e sui seminari della prof.ssa Savy e della prof.ssa Lavarone) per cercare di mettere in risalto il modo in cui il regista abbia sfruttato gli spazi della villa e come siano stati usati gli affreschi in rapporto ai personaggi della storia. Tra i punti chiave di questa analisi, sono stati sottolineati: il gusto “iconoclastico” di Visconti nella scelta dei costumi; i significati di determinate riprese, spesso dettate da riferimenti a quadri pittorici, spiegandone anche l’utilizzo delle luci e dei colori in modo da poter approfondire il significato delle interpretazioni date dal regista. Infine, nel quarto e ultimo capitolo, ho voluto approfondire il tema del cine-turismo come strategia di promozione e valorizzazione di una destinazione turistica, concentrandomi, appunto, in questo caso su villa Godi. L’intento è stato quello, dunque, di valorizzare sia la villa, facendola conoscere e aumentando così la notorietà del bene, sia allo stesso tempo il cinema di Visconti, ad oggi, a mio parere, poco conosciuto soprattutto trai i più giovani. Prendendo spunto da altre realtà turistiche presenti in Italia (dal caso di villa Valmarana e villa Bassi in Veneto, al borgo di Monterano a Roma, rese a me note grazie alla frequentazione del laboratorio di Arte Moderna tenuto dalla prof.ssa Savy), ho pensato alla realizzazione di un percorso audiovisivo che potesse sfruttare nuove tecnologie di carattere immersivo, unite all’utilizzo di app e progetti di verità aumentata.
2021
Luchino Visconti in villa Godi: a journey trough Cinema, Painting and new Audiovisual Technologies
Arte
Cinema
Audiovisivo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/29857