L'INIZIO DEL PENSIERO OCCIDENTALE. SULL'INTERPRETAZIONE HEIDEGGERIANA DI ANASSIMANDRO, ERACLITO E PARMENIDE.

Dopo Essere e tempo, il pensiero di Martin Heidegger riceve un cambio di direzione che lascia il posto a prospettiva che vede al centro una meditazione sull’essere stesso. Questa svolta avvenuta dagli anni Trenta risulta essere, più che un capovolgimento, lo sviluppo di una via meditativa dove la questione dell’essere viene articolata nella questione della sua possibilità di esprimerla in un linguaggio non-metafisico. Obiettivo di Heidegger diventa quello di spiegare e cercare di superare la genesi della metafisica come provenienza storica, instaurando un dialogo con i pensatori della tradizione, che lo conduce fino al cominciamento del pensiero. I concetti di verità e di essere vengono approfonditi a partire dai pensatori greci definiti “iniziali”: Anassimandro, Eraclito e Parmenide sono secondo Heidegger i più grandi filosofi dell’Occidente, anche se propriamente non sono ancora filosofi. Essi hanno pensato autenticamente l’essere ma il loro pensiero è stato falsificato dalla tradizione iniziata con Platone.