In un momento delicato, rappresentato dall’avvento della pandemia nel 2020 e dal proseguimento della diffusione del Coronavirus nel 2021, la casa ha assunto un ruolo fondamentale, diventando il luogo privilegiato di esplorazione. Stimolare i sensi e le percezioni restando all’interno di quattro mura non è affatto scontato, specialmente se si tratta di un luogo quotidiano. Il presente elaborato, attraverso la raccolta di testimonianze riguardanti l’esperienza di esercizi multisensoriali all’interno della propria casa, ha l’obiettivo di portare alla luce gli effetti positivi generati nelle persone. La domanda di ricerca è la seguente: "In un contesto di emergenza, in cui non è possibile uscire, l'esperienza di attività multisensoriali all'interno della propria abitazione, permette di riscontrare dei benefici nelle persone?". Le ipotesi di ricerca sono due: questi esercizi multisensoriali sono in grado di rafforzare il legame di attaccamento del soggetto nei confronti della propria casa, inoltre permettono di potenziare la resilienza delle persone, ovvero la capacità di superare le difficoltà e momenti di crisi. Il quadro teorico è molto vasto. In primis, viene sottolineata l’importanza dell’esperienza in educazione, grazie al contributo di John Dewey e all’apprendimento esperienziale di David Kolb. Successivamente, viene presentata la geografia sensibile di Armand Frémont e la geografia della percezione, approfondendo i cinque sensi con un’attenzione particolare all’educazione multisensoriale di Bruno Munari. La riflessione sul significato intimo e profondo dell’abitare richiama molti autori, tra i quali spicca Maurizio Vitta e viene richiamato il legame di attaccamento al luogo. In seguito, vengono illustrati il libro “Specie di spazi” di Georges Perec (1989) e il format delle missioni, da Keri Smith alle missioni geografiche, da cui traggono ispirazione le attività multisensoriali. Il presente lavoro adotta la strategia di ricerca interpretativa, che consiste nel comprendere il modo in cui l’altro interpreta la realtà, con tecniche e strumenti principalmente qualitativi. La ricerca ha coinvolto 52 studenti di Scienze della Formazione Primaria dell’Università di Padova, che hanno frequentato il corso “Fondamenti e didattica della geografia” della professoressa Lorena Rocca negli anni 2019/2020 e 2020/2021. Essi hanno realizzato dei diari di bordo, racchiudendovi il loro mondo: mappe, disegni, fotografie, sensazioni, appunti, riflessioni. I diari degli studenti e le mappe da loro realizzate sono stati i principali strumenti di ricerca, in quanto narrano la preziosa esperienza degli esercizi multisensoriali all’interno delle loro abitazioni. Attraverso l’analisi interpretativa dei diari e la raccolta dei dati quantitativi, è stato possibile rispondere alla domanda guida e confermare le ipotesi inziali. I benefici riscontrati negli studenti, nonché i risultati della ricerca, sono stati racchiusi in cinque parole chiave: 1) Risvegliare la multisensorialità 2) Riscoperta del valore della Geografia 3) Condivisione 4) Attaccamento al luogo 5) Resilienza Grazie all’esperienza geografica e multisensoriale, la maggior parte degli studenti ha affrontato i momenti di crisi e sconforto, durante l’emergenza sanitaria, con maggior spensieratezza. Ciò ha permesso di trasformarli in opportunità grazie all’incremento di comportamenti resilienti da parte degli studenti, fondamentali per abitare l’attuale società. Dai risultati della ricerca emerge l’enorme potenzialità di una geografia sensibile, che può essere facilmente adottata nelle scuole, attraverso l'utilizzo dei cinque sensi offre ai bambini la possibilità di ampliare il loro sguardo e diventare veri esploratori del mondo. Solamente grazie alla geografia sensibile, adulti e bambini, potranno riscoprire la bellezza delle piccole cose quotidiane e nascoste, la bellezza delle cose fragili.

ABITARE I SENSI. Risvegliare la multisensorialità ai tempi del Coronavirus.

SEREN, BENEDETTA
2021/2022

Abstract

In un momento delicato, rappresentato dall’avvento della pandemia nel 2020 e dal proseguimento della diffusione del Coronavirus nel 2021, la casa ha assunto un ruolo fondamentale, diventando il luogo privilegiato di esplorazione. Stimolare i sensi e le percezioni restando all’interno di quattro mura non è affatto scontato, specialmente se si tratta di un luogo quotidiano. Il presente elaborato, attraverso la raccolta di testimonianze riguardanti l’esperienza di esercizi multisensoriali all’interno della propria casa, ha l’obiettivo di portare alla luce gli effetti positivi generati nelle persone. La domanda di ricerca è la seguente: "In un contesto di emergenza, in cui non è possibile uscire, l'esperienza di attività multisensoriali all'interno della propria abitazione, permette di riscontrare dei benefici nelle persone?". Le ipotesi di ricerca sono due: questi esercizi multisensoriali sono in grado di rafforzare il legame di attaccamento del soggetto nei confronti della propria casa, inoltre permettono di potenziare la resilienza delle persone, ovvero la capacità di superare le difficoltà e momenti di crisi. Il quadro teorico è molto vasto. In primis, viene sottolineata l’importanza dell’esperienza in educazione, grazie al contributo di John Dewey e all’apprendimento esperienziale di David Kolb. Successivamente, viene presentata la geografia sensibile di Armand Frémont e la geografia della percezione, approfondendo i cinque sensi con un’attenzione particolare all’educazione multisensoriale di Bruno Munari. La riflessione sul significato intimo e profondo dell’abitare richiama molti autori, tra i quali spicca Maurizio Vitta e viene richiamato il legame di attaccamento al luogo. In seguito, vengono illustrati il libro “Specie di spazi” di Georges Perec (1989) e il format delle missioni, da Keri Smith alle missioni geografiche, da cui traggono ispirazione le attività multisensoriali. Il presente lavoro adotta la strategia di ricerca interpretativa, che consiste nel comprendere il modo in cui l’altro interpreta la realtà, con tecniche e strumenti principalmente qualitativi. La ricerca ha coinvolto 52 studenti di Scienze della Formazione Primaria dell’Università di Padova, che hanno frequentato il corso “Fondamenti e didattica della geografia” della professoressa Lorena Rocca negli anni 2019/2020 e 2020/2021. Essi hanno realizzato dei diari di bordo, racchiudendovi il loro mondo: mappe, disegni, fotografie, sensazioni, appunti, riflessioni. I diari degli studenti e le mappe da loro realizzate sono stati i principali strumenti di ricerca, in quanto narrano la preziosa esperienza degli esercizi multisensoriali all’interno delle loro abitazioni. Attraverso l’analisi interpretativa dei diari e la raccolta dei dati quantitativi, è stato possibile rispondere alla domanda guida e confermare le ipotesi inziali. I benefici riscontrati negli studenti, nonché i risultati della ricerca, sono stati racchiusi in cinque parole chiave: 1) Risvegliare la multisensorialità 2) Riscoperta del valore della Geografia 3) Condivisione 4) Attaccamento al luogo 5) Resilienza Grazie all’esperienza geografica e multisensoriale, la maggior parte degli studenti ha affrontato i momenti di crisi e sconforto, durante l’emergenza sanitaria, con maggior spensieratezza. Ciò ha permesso di trasformarli in opportunità grazie all’incremento di comportamenti resilienti da parte degli studenti, fondamentali per abitare l’attuale società. Dai risultati della ricerca emerge l’enorme potenzialità di una geografia sensibile, che può essere facilmente adottata nelle scuole, attraverso l'utilizzo dei cinque sensi offre ai bambini la possibilità di ampliare il loro sguardo e diventare veri esploratori del mondo. Solamente grazie alla geografia sensibile, adulti e bambini, potranno riscoprire la bellezza delle piccole cose quotidiane e nascoste, la bellezza delle cose fragili.
2021
INHABITING THE SENSES. Awaken multisensoriality at the time of Coronavirus.
Abitare
Cinque sensi
Coronavirus
Multisensorialità
Geografia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/29990